giovedì 19 dicembre 2013

Paola Fanfani - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 04 ottobre 1997 - Quarta parte

Segue dalla terza parte.

Avvocato Filastò: Ho capito. Lei ha detto: 'il mi' cognato soffre di qualcosa'. vediamo un po' di entrare... lei, per esempio, è stata mai interrogata da dei medici, da dei pariti?
P.F.: Io?
Avvocato Filastò: Sì.
P.F.: No.
Avvocato Filastò: Su. questo argomento. No. Soffre di qualcosa, significa che, per esempio, le cose le capisce bene, parla bene? Ora...
P.F.: Parlare, parla bene.
Avvocato Filastò: Sì. Come lei?
P.F.: A vederlo così, sì. Ma si vede, avendoci un contatto sempre giornalie... una persona che non lo conosce, può dire: 'è una persona normale', ma c'è qualcosa, bisogna starci insieme per vedere.
Avvocato Filastò: Le scuole, come, che scuole ha fatto?
P.F.: Senta, non glielo so dire, questo, perché... Io...
Avvocato Filastò: Sa leggere, scrivere?
P.F.: Sì, sì.
Avvocato Filastò: All'istituto Don Facibeni, c'è stato per quanto tempo?
P.F.: Non lo so.
Avvocato Filastò: E lei ha detto che suo cognato avrebbe riferito di aver visto sparare.
P.F.: Sì, anche.
Avvocato Filastò: In che modo, sparare a chi? Lo disse?
P.F.: Non lo... Vide sparare. Poi, sparare a chi, a me non me lo ha detto.
Avvocato Filastò: A lei non glielo ha detto.
P.F.: Eh, sparare a chi...
Avvocato Filastò: In sostanza, quello che riferì solamente è di aver visto tagliare la tenda e visto sparare. E nient'altro?
P.F.: E nient'altro, no. Lui si impaurì, mi disse, e si richiuse in macchina. Ecco, cosa mi ha detto.
Avvocato Filastò: Quindi, non parlò di minacce ricevute da qualcuno...
P.F.: No.
Avvocato Filastò: No.
P.F.: A me non me le ha dette, queste cose.
Avvocato Filastò: A lei non gliele ha dette. Va bene, io non ho altre domande. 
Avvocato: Le dispiace, signor Presidente. Signora, rispondendo al collega, lei ha detto che, allorquando parlavate in casa, magari guardando la televisione, commentando...
Presidente: Avvocato, si sente poco bene... 
Avvocato: (voce fuori microfono)
Presidente: No, stia pure a sedere, perché sennò il microfono non fa...
Avvocato Filastò: Eh, infatti, Presidente. La ragione per cui io sto seduto, perché stando in piedi, o si prende il torcicollo, o il mal di schiena, o non si sente.
Presidente: Bene. 
Avvocato: Signora, lei ha riferito che avete avuto modo più volte, numerose volte, di commentare lei e suo marito e il Pucci Fernando di (incomprensibile) ... ha detto che, in queste occasioni, Fernando non tradì mai qualche forma di imbarazzo. È così?
P.F.: Ma si cercava di parlarne il meno possibile, di fronte a lui, anche. Non è che si parlasse tanto, perché... Così, si parlava quando c'era io e il mio marito, mica quando c'era lui, anche. 
Avvocato: Per qualche motivo specifico?
P.F.: No, c'era qualche motivo specifico, ma... 
Avvocato: (voce fuori microfono)
P.F.: No, non c'era punti motivi specifici. Si è parlato quel giorno, poi ci se n'entrava il meno possibile, ecco, in queste cose. 
Avvocato: (voce fuori microfono)
P.F.: Perché lui tanto non stava neanche al nostro dialogo. Non stava atte... 
Avvocato: Le avrebbe capite?
P.F.: Avrebbe capito, ma non rispondeva, non... Bisogna capirlo, lui. 
Avvocato: Senta, e quindi, in tutti questi anni, quindi mi riferisco dall'85 fino al '96, né a lei, né a suo marito, venne mai il sospetto che Fernando potesse sapere qualche cosa di questo fatto.
P.F.: No.. Assolutamente. 
Avvocato: Decisamente no.
P.F.: No, no. 
Avvocato: Quindi, in sostanza, non si tradì mai con voi durante questi anni. Grazie.
P.M.: Presidente, se consente, ancora due domande. Signora, delle precisazioni a seguito delle risposte che lei ha dato ai difensori. Esattamente questa: lei ha riferito che, qualche volta, lei ricorda che Fernando era stato preso dalla Polizia e portato a Firenze. Lei ricorda se, in queste occasioni, Fernando veniva accompagnato, ad esempio, da suo marito, o da sua cognata?
P.F.: Qualche volta sì. Sì.
P.M.: Lei ricorda che qualche volta è andato da solo?
P.F.: Non me lo ricordo.
P.M.: Ecco, no. È sempre andato con qualcuno...
P.F.: Sì, sì...
P.M.: ... glielo dico io. Lei ricorda comunque che, quando andava con la Polizia, ci è andato anche suo marito?
P.F.: Sempre qualcuno.
P.M.: Bene.
P.F.: Sì, sì.
P.M.: Un'altra cosa: sua cognata ha poi riferito che, in presenza vostra, quando lui fece questa confessione, ha anche detto esattamente che gli era stato detto di non parlare con nessuno di quello che sapeva. E che quindi anche lui sarebbe stato riservatissimo con chiunque, perché così gli era stato raccomandato dalla polizia. Lei ricorda se lui fece un discorso simile?
P.F.: Ma io non me lo ricordo.
P.M.: Non lo ricorda. E ancora una cosa: lei riferiva poco fa che, per quel che ricorda lei, in passato - poi abbiamo cercato di chiarire in quali anni - fra Fernando e Giancarlo Lotti, non c'era più quella frequentazione di prima.
P.F.: No, no.
P.M.: Poi, abbiamo cercato di approfondire. E lei ha parlato di due o tre anni prima...
P.F.: Io ho detto così, ma non sono sicura, ecco.
P.M.: Ecco, benissimo. Allora le chiedo: può essere nel suo ricordo che questo mutato atteggiamento e questa non più assidua frequentazione, risalga negli anni, a qualche anno prima i due o tre che dice lei? Perché, sia il Lotti, che Fernando, dicono che, dopo l'omicidio, non si frequentavano più.
P.F.: Può darsi, sì. Io, però, l'anno preciso...
P.M.: Benissimo.
P.F.: Ora gli ho detto...
P.M.: Però, capito, fra due-tre, o sette-otto...
P.F.: Sì, io ho detto... Ha ragione, ma gli anni passano alla svelta.
P.M.: Benissimo. Era questo che mi volevo...
P.F.: Sì.
P.M.: Lei ricorda, se lo sa, oppure lo ha capito, il perché, da un certo periodo in poi non frequentavano, non si frequentavano più? Dal momento che entrambi dicono che, dopo quel fatto, siccome non erano andati dai Carabinieri, dice Fernando: 'io non ne volli più sapere, mi spaventai'. Quindi lui lo fa risalire - e così dice il Lotti - addirittura all'85. Lei, di questa circostanza, il perché non si frequentavano più, ha mai capito qualcosa, o ha mai cercato di approfondirla?
P.F.: No, non ho mai cercato. Io lo vidi non andava più, ma non è che gli domandi tante cose, ha capito?
P.M.: Benissimo. Nel suo ricordo, può essere che risalga a dieci anni prima i fatti? Cioè, gli anni '85- '86, questa mutata assiduità, ecco.
P.F.: Non gli posso dire, dottore...
P.M.: Ecco, non lo ricordo.
P.F.: ... perché non me lo ricordo.
P.M.: Senta una cosa ancora: quando lei ha detto prima, dice: 'io, dopo quel giorno, ho provato a richiederglielo, dopo quella...', lei l'ha chiamata "confessione”.
P.F.: Sì.
P.M.: Si liberò di un qualcosa, quel 13 febbraio. E lui gli ha sempre detto: 'sì, sono sicurissimo', le ha detto.
P.F.: Sì, questo sì.
P.M.: Poi lei ha detto: 'lui,' - a domanda del difensore di parte civile - 'è persona che non è capace di inventare, non inventa'. senta ancora, poi invece a una domanda su quello che vedeva in televisione sul processo Pacciani, lei ha riferito che lui diceva era, prima ha detto "delinquente", poi "deficiente". Ricorda...
P.F.: Sì. Ora non me lo ricordo le parole precise, ma qualche volta lo diceva, come si dice...
P.M.: Cioè, era una... Etichettava il Pacciani in senso negativo.
P.F.: Sì.
P.M.: Ecco, le parole esatte... Ma la parola "delinquente", se la ricorda come detta da Fernando, o...
P.F.: Sa, non me lo ricordo di preciso...
Presidente: Non si ricorda la parola, via.
P.F.: Io so che...
P.M.: Non se lo ricorda. Benissimo.
P.F.: ... diceva come si diceva noi, insomma ecco, tante volte.
P.M.: Ecco. Senta ancora una cosa: lei ci ha riferito un paio di volte, ha detto, che questo discorso a tavola avvenne il giorno a pranzo e poi fu liberato la sera.
P.F.: Sì, me lo ricordo benissimo.
P.M.: La sentenza è delle ore 16.00 di quel giorno, quindi...
P.F.: Sì.
P.M.: Lei è sicura che ancora non sapevate che era stato scarcerato, quando lui fece questo...
P.F.: Sì, sì.
P.M.: Non lo sapevate.
P.F.: No, non si sapeva. Sono sicurissima, guardi, questo me lo ricordo benissimo.
P.M.: Non ho altre domande. Grazie, Presidente.
Presidente: Signora, una sola domanda. Signora...
Avvocato Filastò: Mi scusi, Presidente, un'ulteriore... Signora, giudizi, lei ha parlato di un giudizio negativo nel periodo precedente a questo avvenimento che lei ha riferito, questo pranzo in cui il suo cognato fa quelle dichiarazioni. In precedenza, vale a dire dall '85- fino a quell'epoca qui, lei ha mai sentito suo cognato fare un apprezzamento negativo su Vanni?
P.F.: No.
Avvocato Filastò: Dire: 'quello là è un poco di buono, una persona poco raccomandabile...'
P.F.: No, ma io ci parlavo, non è che ci parli tanto con mio cognato, da dire...
Avvocato Filastò: Comunque, parlarci poco o molto, insomma, su Vanni, lei ha sentito delle espressioni negative da parte di suo cognato? 
P.F.: No, no.
Avvocato Filastò: Mai?
P.F.: Ma non è che ci si era neanche entrati col Vanni. Non si parlava mica di queste cose.
P.M.: Non era neanche in carcere.
P.F.: Eh.
Avvocato Filastò: Come?
P.M.: Non era neanche in carcere, era più difficile parlarne.
Avvocato Filastò: Senta, e dopo?
P.F.: Mio cognato?
Avvocato Filastò: Sì.
P.F.: In che senso? Dire di Vanni?
Avvocato Filastò: Dire di Vanni è una persona violenta, cattiva...
P.F.: Cattiva l'ha detto, qualcosa gli ha detto.
Avvocato Filastò: Cioè?
Presidente: Riferito al Vanni?
P.F.: Riferito al Vanni, sì.
Presidente: E com'è che ne ha parlato?
P.F.: Ne ha parlato quando si era a pranzo, quella volta...
Avvocato Filastò: Ah, va be' a pranzo. No...
Presidente: Ah, in quella occasione lì?
P.F.: Sì.
Avvocato Filastò: Io non sto parlando del pranzo. A parte quel pranzo.
P.F.: A parte, no. Io non ho più parlato, ecco, di queste cose.
Avvocato Filastò: Ecco, dopo non ne avete più parlato.
P.F.: Lui viene lì da me, mangia e va via. Insomma...
Avvocato Filastò: Sempre in silenzio.
P.F.: Sempre in silenzio, noi si guarda il telegiornale, si parla, ma lui non è tanto di inserirsi nelle nostre...
Avvocato Filastò: Insomma, praticamente della cosa, ne avete parlato solo quel giorno.
P.F.: Se n'è parlato anche dopo. Io gli ho domandato se era vero, se era sicuro, però...
Avvocato Filastò: Va bene, questo l'ha detto.
P.F.: ... però non è che io ci sia rientrata un'altra volta a ridomandargli...
Presidente: Questa è la sua versione, avvocato, via.
P.F.: ... le stesse cose. Ha capito?
Avvocato Filastò: Ho capito.
Presidente: Senta, signora, suo cognato lei, Pucci Fernando, lo ha mai visto col Vanni? Frequentava il Vanni, o no?
P.F.: Ma si conoscevano così, come si... Frequentare non lo so, io.
Presidente: Ecco, lei ha parlato che riferì di questo episodio degli Scopeti nel '96, il giorno che uscì dal carcere il Pacciani. Ecco, un po' prima di quel periodo, vedeva frequentare suo cognato il Vanni, o no?
P.F.: Ma non credo.
Presidente: No, se lo sa lei, se lo ha visto lei.
P.F.: No, no.
Presidente: No.
P.F.: Io non l'ho visto.
Presidente: Ecco, volevo sapere un'altra cosa: il suo cognato ha mai riferito episodi, o si è vantato di qualche cosa che poi è risultato infondato?
P.F.: No.
Presidente: Anche una cosa banale, purché sia, purché sia stata una balla, come si dice.
P.F.: No.
Presidente: No. Bene. Se non ci sono altre domande, può andare la teste. 
Avvocato: Una precisazione vorrei chiedere, Presidente.
Presidente: Sì. 
Avvocato: Senta, signora, scusi. Lei, ho visto che ha un atteggiamento protettivo nei confronti di suo cognato. Quantomeno è la donna di casa, quindi... ed è una persona anche attenta, lei. Ma le faccio questa domanda, dico: di fronte a delitti efferati di questo genere, non le venne spontaneo di chiedere: 'ma perché fanno queste cose?' Glielo disse, si ricorda... 
Presidente: Ha già risposto, comunque... 
Avvocato: ... se lei ha chiesto...
P.F.: Io gli dissi, ma... 
Avvocato: .. . non le venne spontaneo chiedere: 'perché fanno cose così terribili? Così orribili?'
P.F.: a mio cognato? 
Avvocato: Sì.
P.F.: Io gli dissi: 'ma come tu hai fatto a stare zitto...' - gli dissi così - ... 
Avvocato: Ecco.
P.F.: ... 'tutto questo tempo?' E a me mi avevano detto: 'io volevo andare dai Carabinieri e Giancarlo non volle', mi disse così. Io gli dico le parole che mi ha detto lui. 
Avvocato: Sì, signora, grazie. Però dicevo, non le venne spontaneo di chiedere: 'ma perché si possono fare...
Presidente: Domande, domande. 
Avvocato: ... queste cose', non le venne spontaneo?
P.F.: No.
Presidente: Okay. 
Avvocato: Va bene, grazie. 
Presidente: Signora, può andare. Grazie. Ecco, prima che arriva il teste voglio informare, ci sono rappresentanti della RAI, qui? 
(voce fuori microfono)
Presidente: Ecco, per cortesia, se c'è qualche rappresentante della RAI, informate la sede, eccetera, se avete interesse ancora alle telecamere. Perché c'è il Gruppo Fininvest, o Mediaset, che ha interesse a mettere le telecamere in aula. Dirò alla Corte di provvedere se sostituire o non, la RAI. 
(voce fuori microfono) D'accordo.
Presidente: Bene? Grazie.

0 commenti: