martedì 11 dicembre 2012

Ignazio Spampinato e Pietro Benedetti - Udienza del 4 luglio 1994 - Quarta parte

Segue dalla terza parte.  

P.M.: Allora io faccio la domanda inversa. Avete, nella parte comparabile, trovato marcate differenze?  
P.B.: No.  
P.M.: Ecco, questo mi sembra che è il concetto inverso: se nella parte comparabile ci fossero segni che escludevano la compara... Questo non è stato trovato. Vediamo se io, se ho capito bene io. È come se aveste fatto una sorta di...  
A.B.: No, la domanda.  
P.M.: Si, ecco la domanda.  
A.B.: Eh.  
P.M.: Come tecnica è quella di fare un identikit col mezzo volto, è cosi?  
P.B.: Probabilmente sì.  
P.M.: È una ricognizione fotografica avendo solo mezzo volto.
I.S.: No, abbia pazienza.  
P.M.: No, come metodo eh?  
I.S.: Il paragone non credo che calzi.  
P.M.: Meno male.
I.S.: Perché tutti sanno che noi abbiamo un volto asimmetrico.
P.M.: Certo certo, non calza come tipo di paragone. Comunque il concetto, se fosse simmetrico, è di questo tipo?  
P.B.: Sì, se fosse simmetrico sì.  
P.M.: Bene, perfetto. Vogliamo vedere qualche altra foto, o è sufficiente questo?  
A.B.: Sul punto, sulla base della richiesta fatta dal signor Pubblico Ministero, lei ha detto che non c'erano delle marcate diversità. Ma delle diversità c'erano?  
P.B.: Bè, diciamo che sono molto più, diciamo, agli effetti nell'esame comparativo le impronte profonde coincidenti, e quindi più significative sono quelle coincidenti. Cioè nel tratto comparato...  
A.B.: No, va bè. Questo è come la vede lei e il Pubblico Ministero. Io la vedo in un altro modo. Ci sono anche delle diversità o no?  
P.B.: ... differenza si, ma però ci sono...  
A.B.: Ci sono delle diversità, benissimo.  
P.B.: Ma sono...
P.M.: Ce le vuol far vedere?  
P.B.: ... su caratteri meno significativi, eventualmente.  
A.B.: Va bene.  
P.M.: Ce le può far vedere, queste diversità? Cosi ci capiamo subito, quali possono essere. Prendiamo una di queste ultime foto - eravamo dal 181 in poi - così vediamo le diversità. Forse il microfono, Generale. Grazie. O cioè, se prima ci fa vedere le coincidenze.  
P.B.: Le coincidenze sono...  
P.M.: Sono quelle con la freccia.  
P.B.: Diciamo c'è una lievissima sfasatura qui, appena, appena. Però, come ho detto, ci sono tutte quelle più profonde che vanno d'accordo. Chiaramente, anche quando si fa la comparazione sui proiettili, come ho già detto prima, a causa di fenomeni dovuti alla differenza dimensionale, alla differente pressione, alla differente velocità, anche là non ci sono mai tutte le microstrie coincidenti. Però diventa basilare avere le microfasce di microstrie coincidenti, e se, soprattutto se all'interno di queste ci sono delle microstrie abbastanza profonde. Sono quelle quelle più significative, quelle che risentono meno delle variazioni che possono essere provocate dal fenomeno di balistica interna e anche dalle differenze dimensionali che c'è fra un bossolo e un altro, fra un proiettile e un altro. Però quelle più profonde, insomma, sono quelle più significative e quelle, insomma, bisogna rimarcare che nella stragrande maggioranza - se non nella quasi totalità - insomma corrispondono.
P.M.: La ringrazio. Vogliamo vedere l'ultima vostro risposta al quesito della microstria, del solco che è nelle foto 173 e 175, relativo a due soli omicidi? L'avete trovato? Sono due foto in cui mettete -173 e 175 - anche queste sono... è una foto, ecco, leggiamola. Dice: "Microfoto di comparazione fra i solchi presenti sul fondello dei bossoli della cartuccia rinvenuta presso Pacciani e sul bossolo sparato M9, rinvenuto sul luogo del duplice omicidio Migliorini-Mainardi". Voi dite: "La larghezza del solco e la posizione relativa della microstria al suo interno corrispondono". Cioè qui parliamo di quell'altro tipo di traccia. Ecco, ce lo vuol spiegare lei?  
P.B.: Al labbro, al labbro...  
P.M.: Il solco...  
P.B.: ... del caricatore, nella fase di introduzione.  
P.M.: Ecco lei dice, voi dite: "il solco rettilineo, presenta la microstria".  
P.B.: Questo.  
P.M.: Questi sono due diversi: sono due foto...  
P.B.: Di due bossoli: uno del Pacciani e l'altro...  
P.M.: E la microstria interna - praticamente sono come tre righe parallele...
P.B.: Sì.  
P.M.: Così nella foto.  
P.B.: Diciamo, questa è la larghezza del solco.  
P.M.: E quella?  
P.B.: E all'interno c'è questo...
P.M.: Che è cosi coincidente.  
P.B.: Chiamiamola microstria.  
P.M.: Vogliamo vedere la 175 poi, che è veramente coincidente, a vederla cosi noi. 175 leggiamo ancora, scusi: "Idem come 173. Ma la comparazione è stata effettuata con il bossolo 4", cioè un altro "rinvenuto sul luogo del duplice omicidio Meyer-Rush, contenuto in altro corpo di reato. La larghezza del solco e la posizione relativa delle microstrie al suo interno corrispondono". Cioè voi dite, in due omicidi diversi, il discorso di questo microstria: non è tanto il solco in sé, che sappiamo come è causato, quanto la microstria interna che caratterizza. E che voi avete evidenziato.  
P.B.: Diciamo che questa sicuramente non è al livello di quelle altre, però...  
P.M.: Perché le altre erano tantissime.  
P.B.: ... anche questo, insomma, è un elemento...
P.M.: È un elemento da prendere in considerazione.  
I.S.: E appunto volevo dire questo. Che rispetto alle microstrie precedentemente osservate sull'orlo dei bossoli, le cui microstrie sono in progressione moltissime, e quindi danno un'indicazione di rilievo seppur limitata da quella parzialità di cui si è detto.
P.M.: Perché ce ne manca...
I.S.: Questa, anche la presenza di questa microstria, che indubbiamente è significativa, io la prenderei "cum grano salis" perché...  
P.M.: Non si... prego.  
I.S.: ... non ha lo stesso valore, voglio dire.  
P.M.: Anche perché è su due soli.  
I.S.: Anche perché è su due soli, esatto.  
P.M.: Bene, io non ho altre domande. Grazie.  
Presidente: Anche perché è su due solchi?  
P.M.: Su due soli proiettili.  
I.S.: Su due soli proiettili.
P.M.: Su due soli bossoli.  
Presidente: Non avevo capito bene.  
I.S.: E anche perché di dimensioni diverse. Perché quello che non si è detto è questo: che mentre quella microstria all'interno del solco ha una sua dimensione, supponiamo 10, quelle altre hanno una dimensione 10 diviso 10 milioni. Non so se mi spiego: sono molto ma molto più piccole come entità.  
P.M.: Non ho altre domande, Presidente. Mi rendo conto che era difficile la questione, ma... e abbiamo perso un po' di tempo. O impiegato, più che perso.  
Presidente: Dunque, allora ricapitoliamo.  
A.B.: No, volevo domandare ancora, scusi.  
Presidente: Un attimo. Voglio chiarire una cosa: la meccanica di come può essere accaduta una certa cosa. Se io introduco con quella pistola - me la vuole dare, Pubblico Ministero, senza proiettili per favore.  
P.M.: Sì sì, me la può... Togliamo la cartuccia, sa, nella confusione. No no, mettiamo tutto.  
Presidente: Allora, mi ci vuole il caricatore. La cartuccia non mi interessa. Comunque datemela, ma non mi interessa. Bisogna togliere il caricatore.  
P.B.: Sì, perché c'è l'avviso di...  
Presidente: C'è la... Quindi siamo sicuri che... Allora io, ecco, ho questo caricatore con dei proiettili, ne introduco uno in canna facendo questo discorso, d'accordo? Mi va in canna. A questo punto - oppure mi è rimasto in canna, non lo so - per ragioni mie lo tiro indietro, il caricatore. Poi, che succede? Nel rimandarlo avanti, questo proiettile mi può rimanere incastrato? 
I.S.: No, non dovrebbe. Dovrebbe essere estratto.  
Presidente: Dovrebbe essere estratto, a quel punto.  
I.S.: Ed espulso.  
Presidente: Ed espulso.  
I.S.: Se è andato fino a fine corsa. 
Presidente: Se è andato fino a fine corsa. Se non è andato fino a fine corsa? 
P.B.: Dipende dalla velocità che lei impiega. E poi, cioè, se lei fa arretrare diciamo lentamente l'otturatore, chiaramente sfila la cartuccia e poi non dando la botta, la cartuccia, quando va contro l'espulsore si sgancia, ma rimane lì.  
Presidente: Ma rimane lì.  
P.B.: Se lei invece fa un'operazione molto veloce...
Presidente: È questo che volevo sapere.  
I.S.: È quella di far lavorare l'arma da sola, cioè lasciare subito il caricatore. Se la si accompagna...  
Presidente: Però se io non la faccio lavorare da sola è chiaro che si verificano evidentemente degli inconvenienti a secondo della velocità con cui io faccio questa manovra di scarrella... O volevo sapere se anche dalla posizione della pistola, per esempio, se più o meno inclinata. Potrebbe essere anche questo?  
P.B.: Potrebbe anche concorrere, però diciamo dipende dalla velocità; e poi anche potrebbe dipendere, come ha detto, capita abbastanza frequentemente sulle pistole al 22 chi frequenta i...
Presidente: Proprio perché questo proiettile è fine e delicato
P.B.: ... se uno lo sa...  
Presidente: ... potrebbe già di per sé non...  
I.S.: Anche dal serbatoio.  
Presidente: Anche dal serbatoio.  
I.S.: Dalle piccole deformazioni del serbatoio.  
P.B.: Ci sono dei casi dove dei tiratori hanno perso delle gare perché una cartuccia, che è stata sparata per regolamento, se va a bersaglio, però si è sentito un colpo , diciamo, completamente diverso dalle altre. Però è riuscita, cioè ha sparato scarrellando. Diciamo, non a far arrivare in fondo al corso di rinculo, riesce a reintrodurre oppure a sfilare leggermente il bossolo e poi succedono quei fenomeni di inceppamento. Però, come ho detto, non è infrequente. Anche sui corridoi di un tiro a segno capita che dei tiratori abbiano, gli capiti una cartuccia fasulla che ha, quindi, dei fenomeni di combustione completamente diversi, pressioni notevolmente più basse.   
Presidente: Certo.  
P.B.: Lo saprete che anche ai Carabinieri capita spesso che a volte rimanga il proiettile in canna perché la polvere non ha... cioè nella cartuccia non c'è la polvere ma c'è soltanto l'innesco. E poi se spara il colpo successivo, gonfia la canna. Ecco, questi fenomeni possono originare sempre inceppamenti, ecco. Può essere o manuale o anche un discorso, una eventualità...  
Presidente: È chiaro che io poi questa cosa mi si può verificare, avendo io incamerato la cartuccia anche se ho sfilato il caricatore.  
P.B.: Bè, in questo caso se lei fa arretrare leggermente, però la cartuccia dovrebbe cadere nel vano.
Presidente: Dovrebbe cadere nel vano, qui. Cioè proprio...  
P.B.: Quando è arrivata a fine corsa, se fa il contrasto.  
Presidente: Perché poi si potrebbe dare per ammesso anche questa ipotesi, che cioè una volta mi si è incastrato.  
I.S.: Dipende sempre dalla velocità.  
Presidente: Sì, certo.  
I.S.: Se lo fai con una velocità eccessiva...  
Presidente: Se io ho tirato il caricatore...
 I.S.: ... viene fuori per la finestra di espulsione. Se lo fa piano piano, gli cade nel vano del...  
Presidente: Nel vano. Ammesso che io abbia sfilato il caricatore. Allora, un'altra cosa.  
A.B.: Però non lascia...  
Presidente: Mi sembra...  
A.B.: Non lascia quelle tre tracce sul bossolo, no?  
P.M.: Se è a contatto con l'otturatore. 
Presidente: No, sempre che mi rimanga cosi, se io sfilo il caricatore, nel fare così poi mi può cadere anche di sotto, insomma. Capito?  
A.B.: Certo. Una volta che si è...  
Presidente: Una volta che si è impennata in quella maniera, se io sfilo il caricatore e riapro, può cadere anche di qua, eh.  
A.B.: Sì sì, certo.  
Presidente: È una prova che ho fatto io. Per cui, ecco, questo vi chiedevo conferma a voi. Veramente l'avevo fatta anch'io. Allora, un'altra cosa. È pacifico, ma è bene darne atto, che se io voglio - questo è un caricatore, credo, a 8 colpi no?  
P.M.: Quello è a 8. 
Presidente: È a 8.  
P.M.: C'è anche quello da 10, eh.  
Presidente: Ce n'è uno da 10. Vogliamo prenderlo? Diamo atto che il caricatore da 10 colpi si inserisce perfettamente nella pistola, esteticamente ha solo questa piccola...  
P.M.: È una prolunga, insomma.  
Presidente: Questo piccolo peduncolo. Ma funziona perfettamente, era previsto in effetti. Benissimo. No, questo ve lo ricordo perché i francesi sono stati uccisi con 11 colpi, se non ricordo male.  
P.M.: Sì, sì, sì, certo, certo.  
Presidente: E lì i proiettili, i bossoli sono stati repertati.  
P.M.: Vogliamo far spiegare, a parte che oramai sono...  
Presidente: No, un momento, un momento. Per inserire la cartuccia in canna, non si inserisce manualmente - sarebbe alquanto laborioso, no? Normalmente come si fa? Vi chiedo conferma, o me lo dite voi direttamente. Si mette il caricatore, più o meno pieno, si tira indietro il carrello - d'accordo? - lo si lascia andare e, a questo punto, se uno vuole ricaricare si rimette quella che manca nel caricatore e a questo punto la pistola ha 11 colpi, o 9 colpi, a seconda dei casi. Dico bene?  
P.B.: Sì.  
Presidente: Sono stato preciso? Correggetemi se sbaglio. Volevo sapere anche - mi diate atto di queste caratteristiche della pistola - è un'arma a cane esterno.  
P.B.: A cane esterno, sì.  
Presidente: D'accordo? Non è a doppia azione, quindi tirando il grilletto non si ha arma il cane. Ma è a cane esterno, cioè a dire il colpo può partire solo se io manualmente alzo il cane, d'accordo?  
P.B.: Sì.  
Presidente: Mi pare anche che ci sia - e quindi questo è un elemento di sicurezza, va bene? per lo sparo. Perché non c'è un otturatore armato. Mi pare che ci sia anche una sicura di monta: questa.  
P.B.: Sì, una prima monta sì.  
I.S.: Sì.  
Presidente: La sicura di monta altro non è che quel piccolo scatto che fa il cane, d'accordo? e che lo blocca un millimetro o due circa. A che cosa serve lo volete spiegare? È un'ulteriore sicurezza perché?  
P.B.: Sì, è un'ulteriore sicurezza nel caso, diciamo, uno può, un possessore può anche girare senza il dispositivo di sicurezza tenendo quella in monta, sulla prima monta. Ma può anche verificarsi il caso, se l'arma è fatta bene, se nella fase di armamento del cane supponiamo che uno abbia il colpo in canna, no? E gli scappi la coda del cane, prima che sia arrivato sulla monta di sparo dovrebbe – se l'arma è progettata come deve essere progettata - essere intercettato dalla monta di sicurezza.  
Presidente: Quindi questo è un ulteriore dispositivo di sicurezza che questa pistola ha. Bene, volevo dare atto di queste caratteristiche che poi, alla fine, non mi pareva fossero molto, molto chiare.  
P.M.: Sì sì, non erano chiarissime. Grazie, Presidente. Abbiamo portato quell'arma proprio per questo motivo.  
Presidente: La terrei, dopo...  
P.M.: Sì sì, io...  
Presidente: La terremo a disposizione della Corte. Per il momento il Pubblico Ministero se la può riprendere.  
P.M.: Grazie. Io non ho altre domande ai periti.  
Presidente: Sì sì, queste sono caratteristiche proprie a tutte le armi della serie 70, le pistole a serie 70.  
P.B.: Sì...
Presidente: Signori difensori, avete domande da fare? Avvocato Colao, una domanda?  
A.C.: Voi avete escluso che la deformazione sul proiettile sia dovuta al contrasto con un precedente bossolo inserito perché il fondello è piatto. Vi sarete naturalmente posti la domanda se questo fondello poteva essere concavo? O deformato?  
P.B.: Dopo lo sparo no, perché la pressione, se ci fosse una cosa del genere, i gas lo respingono, ristabiliscono una condizione di planarità.  
A.C.: Perché in realtà potrebbe anche essere che, diciamo, il precedente colpo dentro presentasse un'anomalia tale da creare nel contrasto la deformazione sul proiettile. Escluderlo in maniera cosi categorica e supportarlo... 
I.S.: Ma Avvocato, d'accordo. Allora avremmo l'urto di un proiettile di piombo, nudo, contro una lega di ottone. E lei giustamente dice: 'mah', ha detto, se ho capito bene 'se il bossolo si fosse rigonfiato verso l'otturatore in maniera da essere bombato, non potrebbe essersi prodotta questa cavità?'  
A.C.: È questa la domanda.  
I.S.: Eh no, perché è vero che il proiettile è di piombo, ma è una massa congrua di piombo nei riguardi di un bossolo che è di lamierino molto ma molto sottile, seppur fatto di ottone. E che quindi, al limite, non avrebbe lasciato una bombatura: si sarebbe deformato forse in parte anche il proiettile, ma non per recare una concavità.  
A.C.: Va bene, grazie.  
Presidente: Bene signori, mi pare possa bastare, d'accordo? per oggi perlomeno. Non ci sono altri testi, Pubblico Ministero?  
P.M.: Nessuna domanda il P.M., nessun'altro teste oggi.  
Presidente: Allora, signori, ci aggiorniamo a domani mattina alle ore 9.00, va bene?  
P.M.: Va bene, grazie.  
Presidente: Grazie, arrivederci. Volete un caffè? Ve lo offriamo volentieri. Mi dispiace di avervi tenuto fino a quest'ora. Anche lei Generale, un caffè lo vuole? Un caffè.
I.S.: Volentieri.

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