Marco Paolini fu ascoltato il 31 maggio 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.
P.M.: Sentiamo Presidente Paolini Marco.
Presidente: Signor Paolini Marco consente le riprese televisivie?
M.P.: Si certo, ha’ voglia!
Presidente: Allora potete riprenderlo tranquillamente e allora per cortesia legga quella formula.
M.P.: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza.
Presidente: Vuole dare le sue generalità alla signorina?
M.P.: Paolini Marco… Come? Il xx.xx.xx…
Presidente: Residente?
M.P.: San Casciano Val di Pesa
Presidente: Bene, prego signor Pubblico Ministero le domande.
P.M.: Signor Paolini lei conosce il signor Pacciani?
M.P.: Si.
P.M.: Come l’ha conosciuto? In quale occasione?
M.P.: Praticamente conoscevamo il signor Pacciani in affitto… noi avevamo preso una stanza in affitto per suonare.
P.M.: Una stanza o una casa?
M.P.: Una stanza si. Era una casa praticamente.
P.M.: Di proprietà del Pacciani?
M.P.: Si.
P.M.: Si ricorda il periodo?
M.P.: Mah, ’86.
P.M.: Ricorda di essere mai stato in casa di Pacciani?
M.P.: Si andavamo a pagare l’affitto, sicchè… in casa sua…
P.M.: Ha mai visto se in casa sua c’erano degli animali imbalsamati?
M.P.: Ssi.
P.M.: Ricorda che animali erano?
M.P.: Una volpe, poi… precisamente non mi ricordo altro
P.M.: Erano più di uno?
M.P.: Si mi sembra di si.
P.M.: Ricorda di aver visto se aveva attrezzi per la caccia? Tipo cartucciere, fucili, cose di questo genere?
M.P.: Mah, vagamente… no non ricordo.
P.M.: Ricorda, insisto se, di aver visto, di aver avuto l’impressione, a questo punto, che a un muro ci fosse attaccata una doppietta? Lei così ha riferito alla polizia, di aver avuto questa impressione. Lo ricorda di aver detto questo innanzitutto?
M.P.: Mah, precisamente non me lo ricordo.
P.M.: Non se lo ricorda. Ricorda di aver visto i familiari? I figli?
M.P.: Si, si.
P.M.: Ha mai avuto modo di vedere quali rapporti c’erano fra il Pacciani e i familiari?
M.P.: Mah, molto tranquilli.
P.M.: Molto tranquilli.
M.P.: Si, si.
P.M.: Perfetto. Lei ha mai visto se una delle figlie aveva segni sul volto di percosse o di graffi?
M.P.: No.
P.M.: Io le contesto, lei è Paolini Marco?
M.P.: Si.
P.M.: Che lei ha dichiarato: “La figlia minore stava sempre in silenzio, indicava chiaramente che era terrorizzata” lo ricorda di aver detto questo?
M.P.: Si ma…
P.M.: “…terrorizzata dal carattere autoritario del padre. Questa è una mia deduzione” lei dice “ma certamente essa faceva pena a tutti noi anche” lei dice “per come era vestita. Aggiungo di aver visto questa ragazzina più volte con segni evidenti di percosse e graffi sul volto e sul collo”, lei non dice da parte di chi ovviamente…
M.P.: No, no…
P.M.: Non ricorda di aver detto questo…
M.P.: No, no proprio non ho detto questo.
P.M.: Non l’ha detto, benissimo, questo è un verbale in cui c’è scritto che l’ha detto lei… Avranno evidentemente inteso male, comunque lei l’ha firmato. Sul carattere del padre nei confronti delle figlie, se era autoritario o meno, lei ha avuto modo di vederlo?
M.P.: Mah, in particolar modo ripeto non è che abbia mai visto un atteggiamento…
P.M.: Autoritario. Senta una cosa, lei ha mai visto se in questa casa c’erano delle foto di donne senza vestiti? Facciamo così…
M.P.: Si.
P.M.: Qualche foto particolare che poteva sembrare pornografica? Qualche atteggiamento? Erano attaccate da qualche parte…
M.P.: Si erano affisse…
P.M.: Ha mai visto se fra queste foto c’era qualcuna che poteva assomigliare o essere di una delle figlie?
M.P.: …
P.M.: Ha mai sentito qualcuno dei suoi colleghi che avevano, o amici che aveva, in questa casa, che faceva un commento simile?
M.P.: No mai.
P.M.: Non ho altre domande, grazie Presidente.
Presidente: Quindi non ricorda di aver visto la foto delle figlie, di una delle figlie, attaccata?
M.P.: Mah, sicuramente io non l’ho vista, proprio…
Presidente: Signori avvocati di parte civile? Avvocato Bevacqua prego.
A.B.: Senta, lei è stato interrogato come? Da chi e da quando?
M.P.: Io sono stato, prima di tutto, chiamato dalla Squadra Anti Mostro, praticamente, portato in Questura…
A.B.: Portato?
M.P.: Si, perché io ero…
P.M.: Di peso? Accompagnato?
M.P.: No, no accompagnato.
P.M.: Accompagnato, ecco!
A.B.: Dal latino fero, feris, portare, eh?
P.M.: Era un atto di gentilezza
A.B.: Portato.
M.P.: Accompagnato, praticamente, ecco.
A.B.: Accompagnato? Accompagnato. Ecco, le dissero che cosa volevano sapere da lei?
M.P.: Si, certo per fare, praticamente, delle accertamenti sulla questione del signor Pietro Pacciani perché noi avevamo questo, questo recapito lì a casa sua, ecco. Poi non è che…
A.B.: Quanti erano che la interrogavano?
M.P.: Uno, uno solo.
A.B.: Perché qua sono in tre. Sono Lamperi Riccardo, Di Genova Callisto, due anzi. Eran due.
P.M.: Le domande le faceva uno solo.
M.P.: Si ma le domande, appunto, le faceva uno solo.
A.B.: E uno batteva a macchina.
M.P.: Certo.
A.B.: Gliel’hanno letto il suo… tutto quello che lei ha… tutto quello che è stato scritto gliel’hanno letto?
M.P.: Si.
A.B.: E lei l’ha confermato?
M.P.: Si.
A.B.: Va bene, grazie, nessun’altra domanda.
P.M.: Usiamo questo verbale per quel poco o tanto che possa valere.
Presidente: Nessun’altra domanda? Il teste può andare buongiorno.
M.P.: Buongiorno.
P.M.: Presidente dirle che le difficoltà non sono poche è la pura verità. Avevamo convocato undici testi per stamani ne abbiamo sentiti nove, ce ne sono due per il pomeriggio e non per la mattina, dei quali due uno sicuramente non viene, l’altro è il marito e non lo so, c’è un certificato medico. Io credevo che con undici persone, con dei confronti che intendevo effettuare la giornata fosse piena, per domani ne convocherò quindici, tutto qua.
Presidente: Dicevo, Pubblico Ministero, ma vediamo un momentino se tramite la Polizia…
P.M.: Certo Presidente.
Presidente: …o i Carabinieri
P.M.: era quello che sta… Sono citati per il pomeriggio, cioè gli undici… i nove della mattina sono terminati, io avevo messo in programma un confronto che lei per… che la Corte per ora…
Presidente: Due per il pomeriggio di cui uno non viene…
P.M.: Sicuramente e uno dei due che non viene sono marito e moglie, la signora sta male. È in stato interessante o comunque ha fatto avere un certificato di questo tipo, quindi ce ne sarebbe uno solo.
Presidente: Vediamo invece di recuperare qualche altro teste tramite la Polizia.
P.M.: Ci proviamo Presidente, sono dieci alle una…
Presidente: Lei ne ha tanti, mobilitiamo Polizia e carabinieri…
P.M.: Noi proviamo.
Presidente: Noi le raccomandiamo di cercare di recuperarne qualcuno nel pomeriggio…
P.M.: Senz’altro Presidente
Presidente: E’ chiaro che il processo è una scatola cinese per cui non si sa che cosa ci aspetta però certamente cerchiamo di portare più testimoni perché come vedete poi… soprattutto questi testimoni che sono su circostanze abbastanza specifiche…
P.M.: E’ molto più veloce di altri Presidente
Presidente: …si fa più presto di quanto si pensi. Pomeriggio soprattutto bisogna citarne di più, certamente.
P.M.: No Presidente, chiedo scusa, il discorso era diverso, oggi erano undici testi, due erano stati sicuramente spostati al pomeriggio perché si pensava che nove più il confronto… ovviamente il Pubblico Ministero ha una sua visione, ma nove e un confronto in quattro ore di lavoro mi sembravano più che sufficienti. Proviamo per le tre e mezzo. Magari qui…
Presidente: No, diciamo che ci rivediamo alle tre e un quarto
P.M.: Era per consentire se troviamo qualche altro teste.
Presidente: Tre e un quarto ci ritroviamo qui, quindi sospendiamo l’udienza fino a quell’ora, lei mobiliti Polizia e Carabinieri.
P.M.: Si Presidente non c’è problemi, vorrei sapere in quest’ottica qua, domani che noi abbiamo già molti testi già citati se facciamo mattina e pomeriggio.
Presidente: Certo.
P.M.: Benissimo, grazie. Sempre ai fini delle citazioni che consentano di essere un po’ più rapidi, giovedì e venerdì potrei sapere il calendario?
Presidente: Giovedì e venerdì non si fa udienza.
P.M.: Bene proviamo domani grazie.
Presidente: Venerdì c’è un impedimento, giovedì ce n’è un altro.
P.M.: Bene grazie Presidente, allora concentriamo il più possibile domani.
Presidente: Va bene?
P.M.: Oggi pomeriggio vediamo cosa riusciamo a fare.
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