Francesco Lotti fu ascoltato il 31 maggio 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni
Presidente: Chi c’è adesso?
P.M.: Sentirei Lotti Francesco
Presidente: Lotti Francesco. Si accomodi prego.
P.M.: Presidente ecco, discorso telecamere è importante per i testi che sentiamo oggi per tutti se lei può ricordare
Presidente: Ricordatemelo se io me lo dimentico, lei autorizza la ripresa televisiva e fotografica?
F.L.: No.
Presidente: Quindi signori siete avvertiti non riprendete il teste, non devo ripetere ciò che ho già detto. Prego.
F.L.: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza.
Presidente: Vuol dare le generalità signor Lotti?
F.L.: Francesco Lotti nato a Firenze il xx aprile 19xx.
Presidente: Residente?
F.L.: A San Mercatale val di Pesa, comune di San Casciano.
Presidente: Risponda per cortesia alle domande del Pubblico Ministero.
P.M.: Signor Lotti una domanda brevissima, mi rendo conto che ricordare certi fatti non è piacevole ma ne sono costretto. Signor Lotti sua moglie le ha mai raccontato di episodi che… particolari che le erano successi quando ancora non era sposata con lei?
F.L.: Mi ha raccontato che nel 1986 che era fidanzata con un signore e appartatasi vicino al cimitero di San Casciano accadde un episodio per il quale ad un certo punto vista, da parte di questo signore, una figura al finestrino, lui in tutta fretta dice: scappiamo, scappiamo c’è una persona! Mia moglie poi mi ha riferito, in quegli attimi di panico, di aver visto solo un’immagine bianca al finestrino e nient’altro, questo è quello che so io dell’episodio.
P.M.: Particolari diversi se sua moglie o la persona che era con lui successivamente le aveva detto chi era questa persona se l’aveva riconosciuta?
F.L.: Questo assolutamente no.
P.M.: Non gliel’ha detto. Se questa persona aveva un braccio fasciato?
F.L.: Le ripeto signor Pubblico Ministero solo il discorso dell’immagine bianca al finestrino.
P.M.: Non ho altre domande, grazie.
Presidente: Signori avvocati di parte civile? Avvocato Pellegrini.
A.P.: Lei ha detto che sua moglie gliel’ha riferito questo nell’86?
F.L.: No perché non la conoscevo a quell’epoca.
A.P.: Allora ci vuol spiegare meglio quando glielo ha riferito?
F.L.: Me lo ha riferito successivamente quando c’è stato l’episodio della nostra convocazione in Procura.
A.P.: E cioè?
F.L.: Faccia conto il febbraio di quest’anno.
A.P.: Ecco e l’episodio riferito da sua moglie, sua moglie quando lo collocava nel tempo?
F.L.: 1986.
A.P.: Ho capito, grazie.
A.B.: Non sono stato molto attento perché mi hanno distratto.
Presidente: Avvocato Bevacqua.
A.B.: Per un attimo soltanto, senta questa circostanza di questa vicenda che le è stata riferita dalla moglie, le è stata riferita quanto tempo fa?
F.L.: Quattro, cinque mesi fa perché…
A.B.: Quattro, cinque mesi fa.
F.L.: Non c’era stato motivo di parlarne assolutamente.
A.B.: Ecco, certo e sua moglie le ha detto come era sorto questo problema? Cioè come mai era stato… lei era stato chiamato dai Carabinieri? Dalla polizia? Dalla Procura della Repubblica?
F.L.: Diciamo di straforo perché avevo accompagnato mia moglie quindi sono stato sentito anch’io sull’episodio ma…
A.B.: Ecco, lei quando ha accompagnato sua moglie sapeva di questa vicenda?
F.L.: Certo.
A.B.: Ecco, sua moglie le aveva detto che lo Iandelli le aveva telefonato quanto tempo prima?
F.L.: Non lo so, non mi ricordo, pochi giorni prima.
A.B.: Ecco, quindi questa telefonata dello Iandelli a sua moglie o questo colloquio fra sua moglie e lo Iandelli data qualche giorno prima della data in cui lei ha reso l’interrogatorio al dottor Vigna?
F.L.: Si.
A.B.: Giusto?
F.L.: Si.
A.B.: lei l’ha reso l’interrogatorio nel febbraio di quest’anno, 23 febbraio di quest’anno.
F.L.: Si esatto.
A.B.: Quindi sua moglie aveva ricevuto una comunicazione, era stata contattata, aveva avuto un colloquio, sia pure telefonico col signor Iandelli qualche giorno prima del febbraio?
F.L.: Certo.
A.B.: Vero?
F.L.: Certo.
A.B.: Conferma questa circostanza?
F.L.: Certo.
A.B.: Grazie.
F.L.: Ne ero a conoscenza.
A.B.: Grazie.
Presidente: Domande ulteriori al teste?
P.M.: Nessuna grazie.
Presidente: Può andare grazie buongiorno.
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