giovedì 4 febbraio 2010

Iolanda Libbra

Si presentò ai Carabinieri di Scandicci il 21 gennaio 1984 rilasciando dichiarazioni a carico di Giovanni Mele, con il quale aveva avuto una relazione. Tornò a confermarle il giorno successivo alle ore 18:00. Disse di aver inteso rilasciare tali dichiarazioni già dopo il 6 gennaio 1984, di essersi recata in caserma ma d'aver desistito essendo stata informata che il comandante era in ferie e che sarebbe tornato il 21 febbraio. Affermò d'aver paura di Giovanni Mele per il suo strano comportamento, avendola condotta con la sua autovettura FIAT 128, color verde, a Roveta di Scandicci, nei pressi della "Taverna del diavolo" e presso una radura vicino al Bargino nei pressi di un cimitero abbandonato. Disse d'aver avuto la sensazione che Giovanni Mele facesse degli strani giri viziosi, come se non riuscisse a trovare un posto dove fermarsi, come se stesse cercando qualcuno. Riferì d'avergli visto nel baule dell'autovettura un grosso coltello, nonchè dei flaconcini contenenti un liquido profumato adatti alla pulizia delle mani ed un groviglio di corde di 5/6 millimetri di spessore. Al riguardo ricordò d'aver sentito il Mele parlargli di una tecnica di uccisione cosiddetta per "incaprettamento" che consiste nel legare ad arco il collo agli arti, per il dorso, fino a che la tensione muscolare non provoca lo strangolamento. Riferì d'aver sentito Giovanni Mele fargli strani discorsi che avevano per oggetto il suo membro virile, a detta della Libbra, spropositato, questi gli aveva mostrato delle riviste pornografiche e le aveva raccontato di una lesbica che, dalle parti di Fiesole, addestrava e preparava le ragazze con un grosso fallo artificiale e quand'erano pronte, lui vi si recava per possederle. Secondo la Libbra, questo "membro spropositato" non gli sarebbe servito a granchè nei rapporti intimi. Aggiunse d'essere certa del fatto che Giovanni Mele fosse il "mostro di Firenze", nonchè mandatario di suo marito, da cui si era separata e che la voleva morta.
Rif.1 - Sentenza/Ordinanza del giudice istruttore Mario Rotella - 13 dicembre 1989

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