Avvocato, assieme a Giuliano Lastraioli, di Enzo Spalletti. Il 18 luglio 1981, un mese dopo l'arresto del suo assistito, dichiarò al quotidiano "La Nazione": "Non bisogna confondere due situazioni. Esiste il problema della verifica delle dichiarazioni di Enzo Spalletti, dichiarazioni sconcertanti e poi esiste il problema di individuare l'assassino che io ritengo non essere lo Spalletti. Le sue dichiarazioni sono poi contraddittorie fino a un certo punto perchè possono essere inquadrate in una certa prospettiva. Per quanto riguarda il delitto non esistono prove oggettive contro di lui. Spalletti è una persona moralmente discutibile, però è molto attaccato alla famiglia e non è certo un assassino."
Il 23 ottobre 1981, dopo il duplice omicidio di Susanna Cambi e Stefano Baldi, dichiarò al quotidiano "Paese Sera": "E' mostruoso aver dovuto aspettare la morte di altri due poveri ragazzi per dimostrare che Spalletti non ha commesso l'omicidio di Scandicci. Al più tardi lunedì presenteremo istanza di scarcerazione per assoluta mancanza di indizi nei suoi confronti. Spalletti ha sempre sostenuto di essere innocente, nemmeno nel corso degli interrogatori più estenuanti ha mai avuto un cedimento su questo argomento. Ha spiegato minuto per minuto che cosa ha fatto la notte del 6 giugno e non esiste nessuna prova oggettiva che lo inchiodi al capo d'accusa che gli è stato contestato. La stessa perizia sui cadaveri ha dimostrato che le sevizie sul corpo della ragazza furono fatte con uno strumento di precisione usato da una mano competente che Spalletti non ha. Eppoi lui non ha mai posseduto nè ricettato una qualsiasi pistola, nè è stato trovato uno straccio di testimone che abbia dichiarato il contrario o semplicemente che lo abbia visto sparare una sola volta. Quali motivazioni avrebbe avuto? Nessuna. Si poteva pensare che Spalletti fosse pazzo, ma non lo è. Si poteva pensare a un delitto per vendetta, ma ora questo nuovo delitto dimostra che chi uccide non lo fa assolutamente per questo. Spalletti vide l'assassino e ne fu minacciato? Ha taciuto contando su un nuovo delitto che lo scagionasse? Secondo me sono falsi problemi, ipotesi che non reggono neanche un pò. Il fatto è che negli ultimi venti anni a Firenze l'omicidio è il delitto che più ha pagato perchè quasi sempre è rimasto impunito. E a dimostrarlo c'è una casistica lunga come un treno."
Rif.1 - La Nazione - 18 luglio 1981 pag.8Rif.2 - Paese Sera - 24 ottobre 1981 pag.7
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