"Posso farne a meno per
settimane, poi basta una convergenza a rovesciarmi contro il ricordo di quella
giaculatoria penosa, di quel rosario molesto. Annita! Annita! Mi sostituiva
alla madre mai completamente sepolta (74). L’unica a cui ha confessato la sua inclinazione
perversa, i suoi peccati fatali. Non ho scelto di partecipare all’equivoco,
allo sproloquio della demenza degenerativa che ha dato voce e solidità
all’orrore delle sue oscenità.
Schiacciato da un elementare
passione si fece arma decisiva per compiaciere S. ma si sorprese, suo malgrado,
cacciatore e pirata di talento.
La banalità del male. Lo squallore
fatto letteratura.
Hai unito frammenti e meriti onestà
ma quanto ancora sei disposto a farti scrutare dall’abisso?"
1 commenti:
Riflettendoci un attimo...
Chi è che era molto legato alla madre ed aveva una sorella di nome Anna?
Sembra l'identikit di un noto scrittore di Parma coinvolto nella vicenda da chi sappiamo.
Che l'autore sia un fan della Carlizzi? Oppure aveva davvero ragione lei?
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