giovedì 9 luglio 2015

Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 23 febbraio 1998 - Tredicesima parte

Segue dalla dodicesima parte.
P.M.: Li abbiamo scoperti gli uomini vecchi dentro, di cui si era avuto la sensazione che ci fosse l'esistenza, in quel processo. Gli uomini squallidi, dominati dal Pacciani, li abbiamo visti in faccia, in questo processo. Abbiamo avuto la possibilità, tutti i giorni, di toccare con mano le loro condotte. Lo abbiamo visto chi sono; ho cercato di volta in volta, di porre alla vostra attenzione la personalità di questi signori, proprio per far vedere come il dibattimento, in fondo, era un dibattimento che di questo mondo ci aveva dato piena conferma dell'esistenza; non solo come esistenza di persone, ma come condotte materiali. I quali uomini abbiamo visto noi, oggi, sono persone che hanno dimostrato di quale crudeltà, di quale capacità criminale consumata, siano capaci di farsi carico. Abbiamo scoperto nei dettagli, le loro azioni, le loro condotte; abbiamo visto gli scempi operati sulle vittime, il racconto dell'aggressione di Scopeti, e quello soprattutto, a carico di Pia Rontini, è stato chiarissimo. Abbiamo forse, forse - dico forse - scoperto in quelle dichiarazioni del Lotti uno squarcio ulteriore. Chi lo sa, non mi sento assolutamente in questo momento, nè di azzardare ipotesi, nè di fare nessuna altra previsione sulla possibilità di accertare altri fatti, oltre quelli dell'esistenza di autori materiali, sui quali ci sono prove schiaccianti. Un mondo forse, sicuramente, potrebbe esistere ancora più perverso e segreto dietro questi esecutori; non mi sento assolutamente di fare nè ipotesi, nè niente di tutto ciò. Se è una possibilità, nasce esclusivamente dalle dichiarazioni del Lotti. Se c'è qualcosa in più o di diverso, che prescinde i fatti di cui all'imputazioni contestati agli odierni imputati, la Polizia Giudiziaria, come sempre, e la Procura della Repubblica di Firenze, se sarà necessario faranno il loro dovere. Però la verità sicura, il punto fermo che nasce dal vostro lavoro, quello di aver sicuramente dato un volto agli esecutori materiali è un compito che è nato e maturato in questo dibattimento, e che voi avete portato avanti nei modi che ho più volte e pubblicamente riconosciuto. C'è un sollievo, oggi, da parte delle parti offese, non so perché. Sicuramente sollievo c'è, quando al termine di un dibattimento, abbiamo la certezza che con prove sicure sono stati individuati autori materiali, uno dei quali ha ampiamente confessato le sue condotte. Un procedimento in cui sono state individuate, chiaramente, le singole responsabilità in ogni fatto per quanto riguarda cinque degli otto omicidi, relativi alle coppie appartate in auto - come si dice - non più del mostro di Firenze, a mio avviso. Sono prove più che sicure, è inutile che ve lo ripeta. Una cosa è certa: è chiaro che il dibattimento che si è svolto in questi otto mesi è un dibattimento che ha fornito ulteriori elementi, che oggi, oggi... sono elementi che hanno, lasciano il tempo che trovano, a carico di Pacciani Pietro, come organizzatore di questi delitti. Come un Pietro Pacciani, deciso, determinato, interessato pronto a tutto. E la giustizia, nei suoi confronti, la giustizia degli uomini è arrivata tardi. Però è un processo, che oltre elementi inutilizzabili a carico di Pacciani, sono elementi che sono diventati prove certe, sicure, a carico di un perverso, spietato esecutore materiale delle escissioni: Mario Vanni. Un complice, prevalentemente con finizioni di palo, sottomesso, disponibile, insensibile guardone e perverso: Giancarlo Lotti. Un sicuro quanto inspiegabile favoreggiatore di Mario Vanni: Alberto Corsi. Ed, ancora, questo processo ha fornito elementi a carico di uno spettatore, anch'egli guardone, perverso, in parte complice, forse favoreggiatore, sul conto del quale però - come ho cercato di dimostrarvi obiettivamente - non sono state raggiunte prove sicure: Giovanni Faggi. Ricordo, a questo punto - e mi viene in mente, perché non ne posso fare a meno - una frase dell'infaticabile Renzo Rontini, padre di Pia, che non ha disertato un'udienza di questo e del processo precedente, dando a tutti noi, la spinta - se bisogno c'era di una spinta - necessaria, per continuare a investigare. Mi vengono in mente la compostezza, la dignità del grandissimo dolore di Renzo Rontini e quello di sua moglie, la signora Winnie, come quello di tutte le altre parti offese. Mi viene in mente la sua frase pronunciata in questa aula all'inizio di questo dibattimento, che io non ho dimenticato, nessuno l'avrà dimenticato: "Sento sapore di giustizia". Io, vi dicevo, ho sentito a suo tempo, e sento ora lo stesso sapore. Sono sicuro che non potete non averlo sentito anche voi, e lo dimostrerete con la vostra sentenza. Chiedo, pertanto, che Vanni Mario, Lotti Giancarlo e Corsi Alberto siano dichiarati colpevoli dei reati loro rispettivamente ascritti, con riconoscimento della continuazione tra i reati contestati a Vanni e Lotti; con la concessione delle attenuanti generiche prevalenti a Lotti, in particolar modo, in considerazione del suo comportamento processuale e ad Alberto Corsi per la sua incensuratezza. E chiedo che siano, ciascuno, condannato alle seguenti pene: Vanni Mario, alla pena dell'ergastolo, con isolamento diurno per i primi sei mesi ai sensi dell'articolo 72 Codice penale; Lotti Giancarlo, alla pena di anni ventuno di reclusione; entrambi alla pena accessoria dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici ai sensi dell'articolo 29 Codice penale; Corsi Alberto, alla pena di anni uno, mesi sei di reclusione. Chiedo inoltre che Faggi Giovanni sia assolto dai reati a lui ascritti, ai sensi dell'articolo 530 comma II, Codice procedura penale.
Presidente: Si è fatta l'una. Vuol parlare qualcuno, o si va direttamente a domani mattina? Le parti civili. 
Avvocato: (voce fuori microfono) Andiamo a domani mattina.
Presidente: Bene. Allora a domani mattina alle ore 9.00. L'udienza è tolta.
P.M.: Presidente chiedo scusa, per quello che riguarda l'orario. Le avevo fatto presente di quella... Presidente: Dimentica…
P.M.: ...necessità.
Presidente: ...dimenticavo io. Il Pubblico Ministero è impegnato in Assise, domani mattina, per un'ora.
P.M.: In un'altra Assise, in un altro processo.
Presidente: In un altro processo.
P.M.: Si tratta solo di rinviare, un processo diverso, alla I Sezione della Corte di Assise.
Presidente: Allora, si rinvia a domani mattina alle ore 10.00; 10.00 domani mattina.
P.M.: Grazie, troppo buono.
Presidente: Scusate un'attimo. Avvocato, parli al microfono non così. L'ho detto prima, nessuno ha parlato, abbia pazienza. C'è l'avvocato Guidotti che fa presente, viene come sostituto dell'avvocato Santoni Franchetti, vuole leggere conclusione per Santoni Franchetti, che poverino è malato. Avvocato Guidotti: Grazie.
Presidente: Al quale va la nostra solidarietà. 
Avvocato Guidotti: Signor Presidente e signori della Corte e signor Pubblico Ministero, chi ha l'onore di parlarvi è qui non per un'impegno personale, ma semplicemente per sostituire un carissimo collega, che sta attraversando per motivi di salute un momento assai difficile. Ed io ritengo di interpretare il pensiero di tutti quanti i presenti nel rivolgere un augurio fervido di ristabilimento a Luca Santoni Franchetti, e un’auspicio di poterlo riavere presto fra di noi.
Presidente: Speriamo. 
Avvocato Guidotti: Le conclusioni formulate dal collega che ho citato sono le seguenti: Conclusioni per Mauriot Marise in Durain, Kraveichvli Serge Femand, parti civili generalizzate come in atti contro Vanni Mario, Faggi Giovanni, Lotti Giancarlo, imputati generalizzati come in atti. Voglia, la Corte di Assise di Firenze, se riterrà la penale responsabilità dei prevenuti, condannare i suddetti imputati alla pena ritenuta di giustizia, nonché al risarcimento del danno da essi cagionato alle parti civili indicate come sopra, da quantificarsi in via equitativa, in lire quattrocento milioni per ciascuna di essi. Ovvero, in quella maggiore o minima somma che sarà ritenuta di giustizia, oltre alle spese processuali come da separata notula allegata alla presente. Il mio compito è finito. Sottopongo alla Corte Eccellentissima, le conclusioni, la nota e la nomina a sostituto processuale ex articolo 102 del Codice di procedura penale.
Presidente: Bene. Allora si rinvia a domani mattina alle ore 10.00.
P.M.: Grazie, Presidente.
Presidente: Bene, l'udienza è tolta.

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