Segue dalla nona parte.
Avvocato Mazzeo: Un'ultima domanda. Lei è informato, ovviamente, lei era informato sulle condizioni di salute del Pacciani. Dunque, lei si è occupato del Pacciani a partire dall'87, se non sbaglio, vero?
Ruggero Perugini: Sì, dal 1989.
Avvocato Mazzeo: Ah, benissimo.
Ruggero Perugini: Novembre '89 per l'esattezza.
Avvocato Mazzeo: Ecco, sarebbe in grado, scavando nella sua memoria, di riferire se nel 1985 - all'epoca dell'episodio degli Scopeti - il Pacciani aveva già avuto un paio d'infarti, credo di aver visto...
Ruggero Perugini: Ma molto prima li aveva avuti, lo aveva avuto: un infarto.
Avvocato Mazzeo: Sì.
Ruggero Perugini: Naturalmente lo stato di salute e le capacità fisiche del Pacciani furono oggetto di accurato approfondimento.
Avvocato Mazzeo: Ecco.
Ruggero Perugini: Perché? Perché fare il mostro significa avere una capacità, una manualità, una salute sufficiente; una forza fisica... Cioè, almeno per come avevamo ricostruito - o i colleghi, molto bravi, che ci avevano preceduto avevano ricostruito queste cose - e quindi sembrava incompatibile agli inizi la figura del Pacciani come salute, rispetto a quella del "mostro di Firenze".
Poi scoprimmo che una parte della sua attività sessuale a carico delle figlie...
Avvocato Mazzeo: Fa bene agli infartuati, dicono.
Ruggero Perugini: (Ride) Io non ho...
Avvocato Mazzeo: (Ride) Neanch'io grazie a Dio.
Ruggero Perugini: Aveva addirittura - lui me lo raccontò, fra le altre cose - aveva addirittura cambiato la gomma di una macchina insieme al famoso graduato dei Carabinieri, che erano andati fuori strada in preda all'ebrezza alcolica e avevano cambiato la gomma della macchina; non c'era cric, aveva tenuto lui la macchina sollevata. Insomma, della sua forza fisica strepitosa e molto temuta, per altro, in paese tutti ne parlavano...
Avvocato Mazzeo: No, mi scusi, ma io mi riferivo semmai...
Ruggero Perugini: A quel punto abbiamo detto: forse sarà infartato, ma vorrei essere infartato io come lui, se mi capitasse.
Avvocato Mazzeo: Se mai alle sue capacità di scattista.
Ruggero Perugini: Però chiedemmo anche, al di là di questo, una valutazione medica della collocazione dell'infarto e scoprimmo che l'uomo... diciamo, quella particolare tipologia d'infarto non era inabilitante. Ecco, in quel senso lì.
Avvocato Mazzeo: No, io mi riferivo più che altro alla sua capacità, io ho detto, di scattista, no. Lei ha presente le modalità del fatto degli Scopeti?
Ruggero Perugini: L'abbiamo visto piuttosto veloce e reattivo in alcune circostanze.
Avvocato Mazzeo: Veloce?
Ruggero Perugini: Veloce, sì.
Avvocato Mazzeo: Non ho altre domande, la ringrazio.
Ruggero Perugini: Non ho mai fatto i 100 metri con Pacciani. Cioè, voglio dire, né probabilmente... però, voglio
dire, sulle capacità, sulla rapidità delle sue reazioni non abbiamo motivo di...
Avvocato Mazzeo: C'è stato un inseguimento agli Scopeti, dottore, vede, io mi riferivo a questo. Se lei ritiene compatibile... è un'opinione, ovviamente, ma sulla base dei suoi riscontri di cui mi dice che ci sono stati, insomma, no.
Ruggero Perugini: Lei è stato sul luogo del delitto degli Scopeti, avvocato?
Avvocato Mazzeo: Sì.
Ruggero Perugini: Le...
Presidente: (voce fuori microfono)
Ruggero Perugini: Eh.
Presidente: Lei fa una domanda al difensore. Ora, io ho
permesso tutto, per carità, la verità prima di ogni altra cosa; giudizi ... a più non posso in questa deposizione, però stiamo... Va bene.
Avvocato Mazzeo: Va bene così, dottore, la ringrazio.
Presidente: Pubblico Ministero, lei?
P.M.: Grazie, Presidente. Direi che il dottor Perugini, anche per quanto riguarda il P.M., ha messo in evidenza dati oggettivi direi inequivocabili, in questo processo. Però, appunto, dati oggettivi, alcune domande a chiarimento gliele vorrei fare, dandogli atto che il dottor Perugini ci ha detto che sono sei anni che non se ne occupa più di questo caso, e che comunque, per quanto riguardo l'oggetto di questo processo, era oggettivamente emerso nelle loro indagini - e qui come P.M. gliene devo dare atto - che le persone oggi indagate erano persone che loro, cioè la SAM, aveva a suo tempo addirittura perquisito e interrogato, seguito più volte e mi riferisco a Vanni, Faggi e Lotti. Ma le domande sono queste e riguardano proprio elementi oggettivi, perché il dottor Perugini ci ha detto: l'indagine, al di la delle mie intuizioni, della mia preparazione, è sempre stata un'indagine convenzionale. Io le chiedo: ricorda, dottor Perugini, quando lei ci ha parlato a lungo, ora, su domande del difensore di quei rapporti Vanni-Pacciani, particolari, con la Sperduto Malatesta Antonietta e a quell'episodio della morte del marito. La data, lei ricorda che epoca esatta è la morte del marito della...
Ruggero Perugini: Sì, siamo prima... dunque, siamo prima, parecchio prima del processo. Ecco, quello è un elemento che era già venuto in considerazione molto prima del '94.
P.M.: No, io dico se lei ricorda...
Ruggero Perugini: La morte del marito?
P.M.: Esatto. Se lo ricorda lei, eh, poi...
Ruggero Perugini: Mi pare che fosse... siamo intorno all'80-'81, qualcosa del genere. Se non sbaglio, eh.
P.M.: Dovrebbe essere l'80, dicembre '80.
Ruggero Perugini: Ecco.
P.M.: Lei ricorda se la Malatesta, subito dopo
quell'omicidio, andò ad abitare in via di Faltignano?
Ruggero Perugini: Sì. Sì, mi pare.
P.M.: Se lo ricorda lei questo accertamento.
Ruggero Perugini: Questo è un accertamento che fu fatto, questi sono accertamenti che furono fatti e in particolare, se non sbaglio, se ne occupò Venturini o Lamperi.
P.M.: Che hanno redatto molte...
Ruggero Perugini: Sì, sì, ^sì.
P.M.: ...molte annotazioni di tutta questa loro
attività.
Ruggero Perugini: Sì.
P.M.: Io le chiedevo se...
Ruggero Perugini: Questo già nei tempi...
P.M.: ___se in epoca molto lontana e precisa.
Ruggero Perugini: Sì, io, ecco, la mia memoria sulle date precise, eccetera, eccetera...
P.M.: È solo di questa qui. Un altro elemento oggettivo che le voglio chiedere è questo. Le è stata fatta una domanda relativa alla data esatta dell'omicidio dell'85 e a quella dichiarazione della sorella della Mauriot, di cui abbiamo capito qual è il contenuto.
Ruggero Perugini: Sì.
P.M.: Io le chiedo lei ricorda se voi - lei o la
Squadra, la SAM - faceste degli accertamenti per vedere se qualcuno aveva visto la mattina della domenica...
Ruggero Perugini: Sì, sì, sì.
P.M.: ...due ragazzi, quindi...
Ruggero Perugini: Ma certo.
P.M.: Ecco. Ricorda chi erano, al di là dei nomi, le
persone che... in questo processo, poi, è venuta anche una persona che ha detto di averli visti alla Festa dell'Unità il sabato, però io ricordo che nel processo Pacciani...
Ruggero Perugini: La domenica mattina, se non sbaglio...
P.M.: Bene, bene.
Ruggero Perugini: ...furono visti da un testimone, che anche...
P.M.: Da due.
Ruggero Perugini: Sì.
P.M.: Ecco.
Ruggero Perugini: Uno in particolare riconobbe con assoluta certezza.
P.M.: Bene.
Ruggero Perugini: Cioè, io mi ricordo, comunque, perché il dubbio sull'epoca della morte, che era nato anche in ordine alla differenza dei fenomeni putrefattivi rilevati su...
P.M.: Ce l'hanno spiegato, comunque, qua chiaramente i
medici.
Ruggero Perugini: Esatto.
P.M.: Io volevo rimanere al dato oggettivo di
testimonianze di persone che li hanno visti la domenica mattina.
Ruggero Perugini: Ricordo con assoluta certezza - non ricordo i nomi, non ricordo... - ma che furono visti la domenica mattina.
P.M.: Poi questi testimoni sono stati sentiti al
processo Pacciani.
Ruggero Perugini: Sì.
P.M.: Io ne chiederò ex 507 di sentirli, dato che c'è il problema. Lei ricorda, al di là dei nomi, erano persone come mai li avevano visti, che mestiere facevano e dove...
Ruggero Perugini: Mi ricordo che c'era, dunque, proprio là sulla strada...
P.M.: Al ponte degli Scopeti.
Ruggero Perugini: Al ponte degli Scopeti...
P.M.: C'era una trattoria, qualcosa.
Ruggero Perugini: C'era una trattoria. Mi ricordo che furono visti. Sto cercando di ricordarmi il nome.
P.M.: Ma lo ritroviamo, ce l'abbiamo. Ora a me
interessava...
Ruggero Perugini: Comunque me lo ricordo perché era un dato oggettivo a cui tenevamo molto, ovviamente.
P.M.: Ecco. Io, sì, volevo rimanere al fatto che
l'indagine vostra è sempre stata su elementi oggettivi.
Ruggero Perugini: Sì.
P.M.: Le due persone, poi, le forniremo alla Corte, i
nomi, e chiederemo di sentirle ex 507.
Ruggero Perugini: Sì.
P.M.: Un altro dato oggettivo che lei ha indicato, e
vorrei che ricordasse alla Corte più dettagli possibili, per il valore che ha, ovviamente. Lei ha fatto presente che l'unico elemento oggettivo - e che comunque è un elemento che non ha dato ulteriori possibilità di sviluppo - era quello che per quanto riguarda il '68, la Bugli abitava a Lastra a Signa.
Ruggero Perugini: Esatto.
P.M.: Vuole spiegare meglio alla Corte chi era la Bugli e in che epoca abitava a Lastra a Signa e come l'avete accertato, come l'avete verificato? Come lo ricorda lei, ovviamente. Se il dato serve...
Ruggero Perugini: Questo fa parte di una serie di accertamenti che facemmo insieme ai Carabinieri. Cominciammo addirittura... cioè, quando andammo a parlare con... La territorialità dell'autore di questi omicidi per noi era importante.
Cercavamo di capire per quale motivo lui privilegiasse determinati luoghi, determinate aree del territorio. E c'era l'omicidio di Signa che però, in un certo senso, era fuori da quella che consideravamo l'area di raggruppamento, no, le due aree di raggruppamento. Una era il Mugello, l'altra era San Casciano, Mercatale, Scandicci. Non che la distanza fosse enorme, ecco, però, voglio dire, ci sembrava un pochino spostata. E su questo abbiamo riflettuto a lungo, insomma; abbiamo rigirato le carte in tutti i modi. Poi, quando andammo a parlare con la Bugli per farci...
P.M.: Vuol spiegare meglio alla Corte chi è la Bugli?
Per tranquillità mia, eh, ovviamente.
Ruggero Perugini: Allora, nel 1951 il Pacciani venne arrestato per l'omicidio del Bonini, Severino Bonini, che era un
commerciante ambulante di stracci, raccoglieva stracci. Il Pacciani all'epoca abitava in Mugello e così la Bugli. Con la Bugli, che lui aveva eletto come sua fidanzata, pare che avesse un rapporto di considerevole gelosia. Il Pacciani racconta che una volta, essendo stato mandato dal padre a affilare le falci, i ferri del contadino, in paese, visto che ci voleva tempo prima che i ferri fossero affilati, gli venne l'idea di andare a vedere se la Bugli Miranda fosse in giro. E gli fu detto che era andata a pascolare le pecore su per i monti. Quindi si mise in cammino e, in quella circostanza, racconta, sentì i campanacci delle pecore - e questo fu un particolare che ci colpì - e invece di uscire fuori si mise dietro, si appostò dietro aspettando di vederla arrivare, forse per controllare cosa stesse facendo. Allora la vide arrivare con questo Severino Bonini. E vide anche che Severino Bonini aveva un atteggiamento diciamo affettuoso nei confronti... stava parlandole, le teneva il braccio sulla spalla; insomma, stava parlandole in modo concitato. A un bel momento vede che i due si stendono a terra e lei si tira su la maglietta e si scopre la mammella sinistra, così dice negli atti di quel processo. E dice: 'a quell'orrendo spettacolo io non ci vidi più e uscii fuori'. Poi racconta a me: 'lui mi prese per la gola, era un omone, io ero piccinino, avevo un coltelluccio per il pane' - e così via - 'e lo uccisi'. Dopodiché possiede la Bugli accanto al cadavere del Bonini, dopo che la Bugli lo convince a non uccidere anche lei, e dice: 'va bene, non ti ammazzo però adesso noi ci sposiamo. Tu non parlare con nessuno, perché altrimenti ti vengo... Io ti controllo, sto tutta la notte fuori casa tua '.
Dopodiché toma sul posto, pare; lega il cadavere, se lo carica sulle spalle e lo trascina verso il lago, però lo lascia in una forra, insomma, lì, dove poi verrà ritrovato.
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La Miranda la scampò bella a non farsi sposare da Pietro
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