Presidente: Si chiama, lei, signora?
T.M.: Tiziana Martelli.
Presidente: Senta signora, vuole essere ripresa dalle telecamere, ha difficoltà?
T.M.: È uguale.
Presidente: Va bene. Dove è nata?
T.M.: A Xxxxx
Presidente: Quando?
T.M.: XX/XX/XX
Presidente: Legga quel foglio clie ora le viene dato.
T.M.: "Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo
con la mia deposizione, mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di
quanto è a mia conoscenza."
Presidente: Prego, Pubblico Ministero.
P.M.: Grazie, Presidente. Signora, lei può spiegare alla Corte,
innanzitutto, qual è la sua attività? Lavora?
T.M.: Attività?
P.M.: Sì, che lavoro fa?
T.M.: Sono artigiana; abbiamo una ditta, io e mio marito.
P.M.: Senta, lei ricorda se alla data in cui fu scoperto l'omicidio del 29
luglio '84, a Vicchio, lei e suo marito vi trovavate in zona, in quella zona lì? In caso
positivo dove?
T.M.: Sì, eravamo stati a cena a casa della mia...
P.M.: Può parlare nel microfono...
Presidente: Un po' più forte, signora, un po' più forte.
T.M.: Eravamo stati a, cena a casa della mia cognata, che il posto si
chiama Santa Margherita, sopra Dicomano? Era l'anniversario del matrimonio dei miei
genitori e eravamo io, mio marito, il mio babbo, la mia mamma e il bambino che aveva un anno e mezzo. Siamo venuti via la sera...
P.M.: Era quella domenica?
T.M.: Sì, era domenica, sì. L'anniversario sarebbe stato il giorno dopo, si
era festeggiato quella domenica lì. Venendo via, abbiamo fatto, come di norma,
questa strada che...
P.M.: Come facevate di solito.
T.M.: Sì. Che arriva a Sagginale e quindi per noi, per andare a Fiesole, era più breve e noi...
Presidente: Che tornare a Dicomano, e andare dalla Sagginalese.
T.M.: Sì, certo.
P.M.: È più…
T.M.: È più breve.
P.M.: È più breve.
T.M.: Perché siamo già a metà strada.
P.M.: Si taglia dal bosco, insomma, dalla montagna.
T.M.: Sì, sì. Praticamente sì.In più, era nostra abitudine, quando venivamo
via di là di fermarsi a prendere l'acqua a questa fonte per tutta la settimana, insomma; si
partiva già organizzati con le bottiglie.
P.M.: Faceste così anche quella sera?
T.M.: Eh sì. Fortunatamente, perché quando siamo arrivati alla fonte ci
siamo fermati praticamente sulla destra della strada, che c'è una piccola insenatura, e mio
marito e il mio babbo erano scesi e avevano attraversato la strada per andare verso la
fonte, perché noi abbiamo parcheggiato in modo che la nostra macchina illuminasse la
fonte, perché...
P.M.: Perché è buio pesto lì.
T.M.: Era buio pesto. Io ero scesa e dovevo ancora attraversare la strada. Ho
detto "fortunatamente", perché se fossimo stati magari cento metri più in là, quando
arrivarono queste due macchine a questa grande velocità, la strada lì è strettissima, è
pericoloso; noi si sarebbe stati dalla parte del burrone. Praticamente...
P.M.: Poteva succedere qualcosa, dice.
T.M.: Poteva succedere qualcosa di brutto.
P.M.: Come mai? Come mai, non erano prudenti, questi?
T.M.: No, no, queste due macchine erano una cosa che ci sgomenti, non c'era mai successo di incontrare due macchine che...
P.M.: Ci vuol descrivere meglio quest'incontro?
T.M.: Dunque, dove io ero ferma, subito dopo c'è una curva e un ponticino, questa strada sterrata.
P.M.: È destrorsa, verso...
T.M.: Sì, che gira verso destra.
P.M.: ... rispetto alla fonte.
T.M.: Sì. Le auto arrivarono in senso contrario a quello nostro.
P.M.: Cioè da Vicchio. verso Dicomanof per intendersi.
T.M.: Sì, da Sagginale versò Dicomano.
P.M.: Sì.
T.M.: Arrivarono a velocità spaventosa, che...
P.M.: Nonostante la curva.
T.M.: Nonostante la curva e nonostante, secondo me, avessero anche pochi fari accesi, o comunque i fari di posizione non erano così illuminate. Si sentì più che altro dal rumore. Si illuminarono noi, con i fari proiettati della nostra macchina. La cosa che ci colpì di più, oltre a questa folle velocità che lì non esiste, perché è una strada che usano solamente quelli che vi abitano, e normalmente quelli che vi abitano vanno piano, primo per non impolverar la macchina, e poi anche per la pericolosità. Oltre alla velocità, appunto, i fari quasi spenti e così...
P.M.: Cioè luci basse.
T.M.: Luci basse. E così vicine l'una all'altra, come se fosse un inseguimento,
insomma. Poi quando... lì per lì, cioè, quando si son sentite arrivare si pensava, a volte si
può incontrare dei ragazzi che fanno un po' così, invece poi si rimase così, sbigottiti,
perché non erano dei ragazzi, erano delle persone mature, di una certa età.
P.M.: Lei vide solo guidatori, o vide anche dei passeggeri?
T.M.: No, io ricordo un guidatore per ogni auto e basta.
P.M.: Può escludere che in una o nelle macchine ci fosse anche
qualchedun'altro? Non lo sa.
T.M.: No.
P.M.: Andiamo avanti, mi scusi.
T.M.: Eh...
P.M.: Dopo questa scena, quest'incontro... Fu velocissimo allora.
T.M.: Fu velocissimo, fu proprio un attimo.
P.M.: Suo padre e suo marito li videro anche loro?
T.M.: Sì, loro dalla parte di là della strada, li hanno visti anche loro.
P.M.: Di queste macchine ebbe qualche impressione più puntuale su che
macchine fossero, sul tipo di autovettura, su un eventuale colore, se le mise... Ebbe modo
di vedere il. c'era polvere? Non lo so.
T.M.: Ecco, su questo... Cioè, la scena fu talmente impressionante che io credo
non si è nemmeno fatto a tempo a distinguere più di tanto anche i passeggeri.
P.M.: Di quel che...
T.M.: Però, ecco, io mi ricordo che era una macchina tipo a tre volumi la
prima; e della seconda io avevo un ricordo un po' vago, che però è sempre stato
valorizzato dal mio babbo, che ora è dieci anni che è morto, però me l'hanno confermato
anche la mia mamma e il mio fratello. Io ricordo benissimo che lui diceva, appunto: 'vai a
testimoniare, va, perché quella era una macchina sportiva, con la coda tronca, rossa.
P.M.: Diceva il suo babbo.
T.M.: Ecco. Io ho molto bene in mente il ricordo delle parole del mio babbo, molto di più del ricordo che ho io, ecco, dell'auto; anche perché, insomma, dopo tanto tempo così. . .
P.M.: Ho capito.
T.M.: ... è un po' difficile.
P.M.: E lei ha il ricordo di questi discorsi che faceva soprattutto il
suo babbo e anche gli altri familiari che...
T.M.: Confermato dai miei familiari.
P.M.: Lei si ricorda che ora potesse essere questo incontro?
T.M.: L'ora precisa no, comunque fra le undici e mezzanotte, più
o meno. Era l'ora che solitamente si veniva via.
P.M.: Senta, dalla fonte o comunque da casa di sua sorella, sua cognata, cos'era...
T.M.: Cognata e mio fratello.
P.M.: E suo fratello, a Fiesole, grosso modo a andatura normale, quanto ci mettevate voi?
T.M.: Io penso sui quarantacinque minuti.
P.M.: Quindi, se lei è in grado di dirlo, in questa strada, dal punto fonte
al punto Sagginalese, in macchina a un'andatura normale quanto ci vorrà?
T.M.: Cioè, dalla fonte fino all'uscita della stradina?
P.M.: Sì.
T.M.: Ci vorrà dai dieci minuti a un quarto d'ora.
P.M.: Grazie, non ho altre domande, Presidente.
Presidente: Parti civili? Difensori? Signora, ma queste macchine erano due?
T.M.:Sì, due.
Presidente: Erano due. E il colore, come li vide lei?
T.M.:La prima chiara e la seconda rossa.
Presidente: E la seconda rossa; qual è la sportiva di cui parlava suo babbo, la prima o la seconda?
T.M.:La seconda.
Presidente: La seconda. Bene, io non ho altro, può andare, grazie.
T.M.:Prego.
Presidente: E quella a tre volumi era la prima, vero?
T.M.:(voce fuori microfono)
Presidente: La prima, parlava di un'auto a tre volumi. Era la prima.
T.M.: Sì.
Presidente: Bene.
P.M.: (voce fuori microfono)
Presidente: Signora, venga qui, venga qui.
P.M.: (voce fuori microfono)
T.M.: Eh, tre volumi, con due sportelli davanti e il portellone dietro, tipo una Fiesta, insomma, una macchina cosi.
P.M.: (voce fuori microfono)
Presidente: Bene.
P.M.: (voce fuori microfono)
Presidente: Va bene.
P.M.: (voce fuori microfono)
T.M.: Ecco, io volevo dire l'ultima cosa. I volti di queste persone non li
ricordo, però ho proprio il ricordo dell'atteggiamento di queste figure che erano...
P.M.: Dell'espressione, vuole dire.
T.M.:Dell'espressione; che proprio persone che stavano scappando dà e si
vedeva che erano...
Presidente: Avevano fretta.
T.M.:... sudati, in fretta insomma;fecco, proprio...
P.M.: Lei ebbe quest'impressione qui.
T.M.:Sì.
Presidente: Bene.
T.M.:Io ebbi questa impressione, infatti quando io...
P.M.: Non erano in passeggiata, vuol dire.
T.M.:No. Quando io andai a fare la prima testimonianza, andai proprio
con l'intenzione di segnalare due guardoni che probabilmente avevano visto qualcosa, ecco.
P.M.: Lei li...
T.M.:Perché magari andavano ricercati perché secondo me avevano visto
qualcosa.
P.M.: Lei l'ha sempre detto, onestamente, signora. Son passati tanti, ma
ha sempre detto questo.
T.M.:Sì.
P.M.: Bisogna riconoscerlo,
siamo noi che abbiamo avuto notevole
difficoltà a farglielo dire nel tempo.
T.M.:No, no, insomma...
P.M.: È così.
T.M.:Okay.
Presidente: Va bene, signora, può andare. Grazie.
T.M.: Prego.
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