Autori: di G. e O. Dell'Amico
Prima edizione: Ebook, 2012, 56pp
Dal prologo: "Mio padre, a quel tempo, tenente dei carabinieri, in servizio presso il nucleo investigativo di Firenze, per ragioni territoriali di competenza, fu tra i primi inquirenti ad occuparsene - coadiuvato, in seguito, dall’allora giovane procuratore Pier Luigi Vigna - a partire da quel lontano agosto del 1968, fino ai primi anni ottanta, quando fu poi istituita una squadra speciale apposita, cui fece seguito, a metà anni novanta, una nuova assegnazione dell’inchiesta. Negli ultimi tempi provai a riafferrargliene alcuni ricordi, forse anche sentendomi in colpa per non averlo fatto prima, per non aver saputo condividerne il lavoro, come spesso succede da ragazzi. È questa la ricostruzione di un’indagine che ha lo scopo di far luce,
una volta per tutte ed aldilà di ogni dubbio o condizionamento
possibile, su tutta quella serie di fatti, rimasti oscuri e senza risposta,
che contribuirono a creare uno dei casi investigativi più discussi del
ventesimo secolo e che ebbe a denominarsi come quello del "Mostro
di Firenze".
Molti sarebbero gli avvenimenti, correlati, da chiarire, ma mi limiterò
qui a trattarne solo quelli principali, quelli utili all’identificazione di
come si svolsero le cose nel loro percorso primario, lasciando libero
arbitrio, ad ognuno, di approfondirne particolari e contorni, per
proprio conto...
Sarebbe, in ogni caso, impossibile, per la vastità degli argomenti e
delle persone che, anche solo marginalmente, vi presero parte, e non meno ingeneroso, nei confronti di chi ebbe a subirne maggiormente le conseguenze, arrivati a questo punto, rispondere a tutte le domande, riaffrontarne tutti i temi... Riaprendone le ferite. Non ho trovato altro modo che renderne un’esposizione frammentata nei resoconti, in quanto fu la stessa vicenda a svolgersi così, rimandando, di continuo, a sempre nuovi collegamenti : nell’invitare il lettore a tenere ben presenti i differenti archi temporali in cui mossero gli eventi, nonché ad una attenta valutazione sulla localizzazione degli stessi, sarà mio compito, per quanto possibile, districarne e riannodarne tutti i fili, lasciando a lui medesimo, da ultimo, la facoltà di incastonarne definitivamente i pezzi. Le dichiarazioni che seguono, risulteranno tutte agli atti dei verbali. Le parti dei dialoghi, nella sezione finale, sono state dedotte sulla base degli stessi avvenimenti che ne dettero corso."
3 commenti:
L'ennessima speculazione su di una triste vicenda... assolutamente da evitare...
forse non hai letto bene, o ti sei fermato anzitempo... purtroppo non posso vantare conoscenze tali da poter adeguatamente pubblicizzare ciò che ho avuto modo di scrivere, ovvero la verità, tra le altre cose, su come si svolsero quei fatti : a partire dal come e dal quando passò di mano la pistola ; perchè il fascicolo del 1970 era di stanza a perugia ; le prove di come avvenne la morte del dr. francesco narducci e quale ne fu la causa... insieme a tutte le implicazioni - talune ancora all'oscuro - cui quegli avvenimenti diedero corso... forse potrebbe far paura a qualcuno la verità ...
Ma non diciamo caxxate per favore... su.. basta speculare su quelle vittime innocenti, un pò di ritegno...
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