Pancrazio Matteuzzi fu ascoltato il 13 luglio 1994 nel processo a
Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.
Presidente: Proseguiamo.
P.M.: Non so chi altri c'è.
A.B.: Il signor Pratesi.
P.M.: Sì, Pratesi Attilio.
Presidente: Pratesi Attilio.
P.M.: Presidente, possiamo anzi sentire, nel frattempo, Matteuzzi Pancrazio, anziché Pratesi Attilio. Chiedo scusa.
Presidente: Di chi sono questi testi?
A.B.: Della difesa.
P.M.: Matteuzzi Pancrazio è della difesa.
Presidente: Allora, signori, questo è già qui.
P.M.: Scusi, Matteuzzi Pancrazio, chiedo scusa.
Presidente: Questo è Pratesi Attilio. Allora, signor Pratesi...
P.M.: Se può aspettare. Facciamo...
Presidente: ... aspetti dieci minuti.Si accomodi, prego. Sieda pure, prego. Ecco, innanzitutto consente la ripresa televisiva?
P.M.: No, meglio no.
Presidente: No. Niente televisione. Quindi, signori, non riprendete e non fotografate il signore.
P.M.: Grazie.
Presidente: Ci vuol dare le sue generalità, per cortesia?
P.M.: Si. Matteuzzi Pancrazio.
Presidente: Parli al microfono, vicino. Matteuzzi Pancrazio.
P.M.: Pancrazio Matteuzzi.
Presidente: Nato a?
P.M.: Xxxxxxxx
Presidente: II?
P.M.: XX7XX/19XX.
Presidente: Residente?
P.M.: A Xxxxxxxxx
Presidente: A Xxxxxxxxx... Vuole leggere...
P.M.: "Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione, mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto a mia conoscenza".
Presidente: Vuole rispondere alle domande dell'avvocato Bevacqua?
A.B.: Grazie. Signor Matteuzzi, che lavoro fa lei?
P.M.: Sono impiegato.
A.B.: Impiegato. Lei è stato interrogato dalla Questura di Firenze? Dalla Squadra Mobile, dalla SAM? Si ricorda?
P.M.: Credo di si.
A.B.: Nel '93.
P.M.: Sì, credo di sì.
A.B.: E fu interrogato in occasione e per quale motivo? Lei aveva amicizie con qualcuno?
P.M.: Ah, sì, certo. Cioè, non è che mi specificarono...
A.B.: Anche lei, quand'è che ha visto la persona che le sta parlando, per la prima volta?
P.M.: Due minuti fa.
A.B.: Ecco, grazie. No, no...
P.M.: Perché qualcuno in aula l'ha visto prima lei?
A.B.: Non lei, non sto dicendo lei.
Presidente: Signori, andiamo avanti. Nessuna polemica, avanti !
A.B.: No, no, nessuna polemica, Presidente.
Presidente: Facciamo le domande.
P.M.: Facciamole, facciamole.
A.B.: Lei era parente di... amico di?
P.M.: No, io lavoravo insieme a Paolo Mainardi, cioè uno.
Presidente: Mainardi.
A.B.: Paolo Mainardi è quel ragazzo che fu ucciso nel?
P.M.: Nell'82.
A.B.: Ecco, lei ricorda se Mainardi le disse qualcosa?
P.M.: Cioè, probabilmente si riferisce...
A.B.: In particolare, prima che fosse ucciso.
P.M.: Dunque, preciso che eravamo solo io e lui a lavorare in una ditta, quindi si parlava di tante cose, no? Cioè, quindi si parlava anche di questo... insomma, che uccideva in qua e là. Niente, insomma, di particolare.
A.B.: Ma gli disse lui...
A.B.: Ma gli disse lui...
P.M.: Si, che...
A.B.: Se Paolo Mainardi aveva avuto un incontro ravvicinato con un guardone?
P.M.: No, lui vide una macchina che... si, pensava fosse un guardone della zona, diciamo.
A.B.: Che era... che aveva una caratteristica particolare?
P.M.: Sì.
A.B.: Cioè?
P.M.: Cioè, era claudicante...
A.B.: Claudicante.
P.M.: Sì.
A.B.: Ecco, le fu mostrato a lei, anche dalla... dai...
P.M.: Ma quando, dice?
A.B.: Le fu mostrata ora, nel '93.
P.M.: Sì.
A.B.: Le fu indicato se questa... perché queste omicidio è accaduto a Baccaiano.
P.M.: Sì.
A.B.: Le fu detto, le fu mostrata la fotografia dell'attuale imputato?
P.M.: Sì.
A.B.: Dell'attuale imputato e le fu domandato...
P.M.: Cioè, mi fu chiesto se lo conoscevo.
A.B.: Se lo conosceva. Lei...
P.M.: Non lo conosco.
A.B.: Ecco, lei è vero che disse... Anzi, non gliela posso fare questa domanda. Lei, a proposito della fotografia, e se questa persona fosse stata vista in giro nella zona, lei cosa rispose?
P.M.: Ah, non me ne ricordo. Perché non lo so. Cioè...
A.B.: Ecco. Lei disse di non averla mai vista in giro per San Pancrazio.
P.M.: Sì.
A.B.: È vero, o non è vero?
P.M.: Sì. Cioè, lo confermo anche adesso.
A.B.: Non ho altre domande.
P.M.: Non è che...
A.B.: Per San Pancrazio è vicino a Baccaiano? Dov'è?
P.M.: Sì.
A.B.: E quanto dista da Mercatale, da San Casciano...
P.M.: Sono tutti nel raggio di dieci... intorno a dieci chilometri. Cinque, dieci chilometri.
A.B.: Questa persona non era mai stata vista da voi.
P.M.: No, non è che mi metto a vedere le persone che passano...
A.B.: Certamente. Io le sto domandando se lei l'aveva visto.
P.M.: No...
A.B.: Va bene, grazie.
Presidente: Prego, signor Pubblico Ministero.
P.M.: La domanda è questa, se non ho capito male lei dice: il Mainardi mi ha riferito che un guardone l'aveva visto. Grossomodo è questo il concetto?
P.M.: Cioè, se ne parlava e quindi mi disse...
P.M.: Ne parlava. Ecco, ma lei parla del Mainardi quanto tempo prima della sua morte? Questo racconto, quando glielo fa?
P.M.: Cioè, io mi sono licenziato da quella ditta due mesi prima dell'accaduto, quindi diciamo... tre mesi prima, non so.
P.M.: E il Mainardi gli riferiva di questo guardone che, a sua volta, quando lo aveva incontrato?
P.M.: No, la sera prima.
P.M.: Ecco, quindi, grossomodo, questo episodio sarebbe avvenuto un tre mesi prima dalla morte...
P.M.: Sì, tre mesi, tre mesi e qualche cosa...
P.M.: Mille grazie. Nessun'altra domanda.
Presidente: Signori Avvocati di parte civile? Avvocato Colao.
A.C.: Senta, scusi, lei ha lavorato molto con Paolo Mainardi? Quanti anni è stato nella fabbrica insieme?
P.M.: Ora, di preciso, non mi ricordo. Credo un anno o due anni, così. Forse...
P.M.: Ora, di preciso, non mi ricordo. Credo un anno o due anni, così. Forse...
A.C.: Eravate amici?
P.M.: Sì, siamo... Eravamo solo io e lui, quindi... Molto amici, sì.
A.C.: Nella zona di Montespertoli, quelle piazzole lì, le risulta che di guardoni ce ne fossero molti, o per sentito dire?
P.M.: Sì, per sentito dire, sì. Qualcuno sì, ma non molti da dire... che uno è sempre lì.
Presidente: Ma lei lo sa positivamente.
P.M.: No. Cioè, il discorso è questo: uno, anche parlando al bar, dice, sai, ieri sera ho visto un guardone... Cioè, così, capito?
A.C.: Un'altra cosa... Grazie.
P.M.: Prego.
A.C.: Un'altra cosa: lei sapeva che Paolo Mainardi andava a pesca? A pescare.
P.M.: Sì, certo.
A.C.: Ecco. Con l'Antonella?
P.M.: Sì.
A.C.: Con la Migliorini?
P.M.: Conosco anche lei, certo.
A.C.: Andavano insieme.
P.M.: Ora, se proprio andavano insieme, o...
A.C.: Sì, d'accordo. Basta così. Andavano a pescare e alle volte anche con l'Antonella.
P.M.: Era la fidanzata, insomma. Ci stava insieme. Non è che...
A.C.: Sì. Si ricorda dove andavano a pescare, in che località? Gliene aveva mai parlato Paolo?
P.M.: No, questo no. Cioè, comunque, come ragazzo, posso dire, stava molto vicino, intorno casa. Credo, perlomeno.
A.C.: Non ha idea se Paolo Mainardi avesse detto qualche volta di essere... che aveva una casa nella zona di Vicchio di Mugello, andava a pescare lì? Cerchi di ricordarsi.
P.M.: Mi pare proprio... cioè, non sono... questa mi è nuova, ecco. Non lo so. Cioè, non ci ho mai pensato in dieci anni, dodici anni che è successo.
A.B.: Gli è nuova! Gli è nuova!
A.C.: Va bene, grazie. Non c'è problemi. Ho fatto una domanda...
P.M.: Cioè, nel '93... nel... nessuno mi ha mai detto questa storia, quindi.
Presidente: Altre domande, signori, al teste?
A.C.: Grazie.
Presidente: Può andare, grazie. Buongiorno, arrivederci.
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