lunedì 7 maggio 2012

Dino Salvini - Deposizione del 28 aprile 1994 - Prima parte


Il Maresciallo dei Carabinieri Dino Salvini fu ascoltato il 28 aprile 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.

PRESIDENTE: Bene, buongiorno. 
P.M.: Buongiorno Presidente.  
A.B.: Buongiorno, Presidente, buongiorno signor Pubblico Ministero.  
PRESIDENTE: Per favore, ognuno al suo posto.
Presidente (fuori microfono): Mi sa che per l’aula ci sarà da litigare da domani… vedrai… cercgiamo di non farlo… se poi mi ci tirano…  
PRESIDENTE: Va bene, ci siamo tutti: l'imputato è presente, assistito dai propri difensori. Il Pubblico Ministero. Possiamo cominciare. Bene, signor Pubblico Ministero, quale teste introduciamo? 
 P.M.: Presidente, introduciamo il teste Salvini Dino.  
PRESIDENTE: Salvini Dino.  
P.M.: Passiamo oggi a esaminare i sopralluoghi relativi all'omicidio del 22/23 ottobre 1981, accertato in Bartoline di Calenzano, ai danni di Baldi Stefano e Cambi Susanna.  
PRESIDENTE: Baldi Stefano e Cambi Susanna. Si accomodi, prego. Legga quella formula, per piacere.
D.S.: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione, mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza. 
PRESIDENTE: Bene, vuol dare le generalità alla signorina, per cortesia?  
D.S.: Salvini Dino, nato a Xxxxxx il XX/XX/19XX, residente a Xxxxxxx, piazza Xxxxxx, X.
PRESIDENTE: Risponda, prego, alle domande del Pubblico Ministero.  
P.M.: Ecco, signor Salvini, vuole spiegare alla Corte qual è la sua professione oggi, quale era il suo incarico alla data dell'ottobre '81?  
D.S.: Sono Maresciallo dei Carabinieri; sono, ed ero, comandante della stazione dei Carabinieri di Calenzano.  
P.M.: Lei si è occupato quindi di primi accertamenti, o accertamenti su questo omicidio?  
D.S.: Certo.  
P.M.: Vuole raccontare come ne venne a conoscenza, quando arrivò, con chi, cosa vide? Poi abbiamo delle foto, dopo vediamo il fascicolo fotografico. Prima vediamo di ricostruire cosa, come fu informato, cosa seppe e cosa vide quando arrivò lei, se era stato toccato qualcosa o meno, da chi fu informato.  
D.S.: Va bene.  
P.M.: Grazie, Maresciallo.  
D.S.: Fui informato nel mio ufficio in quanto un pensionato lì del...  
P.M.: Che ore erano, mi scusi?  
D.S.: Intorno alle undici, quando fui informato. 
P.M.: Alle? 
D.S.: Alle undici.  
P.M.: Alle undici, che giorno era? Sabato, domenica?  
D.S.: Era il 23 ottobre 1981.  
P.M.: Sì, ricorda quale giorno della settimana? Non ha importanza. Lei era in ufficio.  
D.S.: Ero in ufficio, sì.  
P.M.: Bene.  
D.S.: Venne un pensionato.  
P.M.: Bene, non c'è problema, andiamo avanti.  
D.S.: Venne un pensionato, lì del paese, che è un certo Corsini, per avvertirci che insieme a dei suoi amici avevano trovato un'autovettura e c'erano almeno due morti. Parlarono, questa fu la dizione, "almeno due morti" nei pressi di questa autovettura.  
P.M.: Le disse dove, le spiegò dove?  
D.S.: Dalla zona delle Bartoline.  
P.M.: A lei conosciuta?  
D.S.: Sì.  
P.M.: Facilmente, conosciuta bene. 
D.S.: Conosciuta da me.  
P.M.: Bene.  
D.S.: Quindi presi due, tre uomini dei miei, con questo signore e andammo subito sul posto per rendersi conto di cosa si trattava. Notai che c'era un'autovettura ferma… 
P.M.: Mi scusi, gli amici di questo signore erano ancora sul posto o quando arrivò lei non c'era nessuno?
D.S.: Sul posto era rimasto uno di questi, un altro pensionato, con il quale erano stati a parlare prima che notassero. La macchina l'avevano notata, però non avevano notato naturalmente i due cadaveri.  
P.M.: Le dissero se per fare, per capire di cosa si era trattato, se avevano toccato qualcosa?  
D.S.: Prego?  
P.M.: Le dissero questi signori, quello che venne da lei o quello che trovò, o comunque quelli che erano sul posto, se erano più di uno, se, per capire di cosa si trattava, avevano toccato qualcosa, o le dissero che il luogo era così come l'avevano visto loro?  
D.S.: No, il luogo era cosi. 
 P.M.: Cosa le dissero queste persone?  
D.S.: Mi dissero... Ci sono almeno due... perché fra l'altro erano molto, erano rimasti impressionati. Infatti mi parlarono di almeno due cadaveri. Praticamente erano shockate queste persone. 
P.M.: Lo comprendo.  
D.S.: Quindi, ecco, avevano visto quello che poi trovai, uno di queste due persone all'inizio di questa stradina campestre. E niente, andai sul posto. Resomi conto di che cosa si trattava...  
P.M.: Ce la vuole descrivere un attimo questa stradina? Nel senso, questa stradina è una stradina sterrata?
D.S.: E' una stradina in terra proprio, non sterrata.  
P.M.: In terra.  
D.S.: Cioè una stradina campestre.  
P.M.: Campestre.  
D.S.: Che si inoltra...  
P.M.: Ecco, rispetto alla strada asfaltata, comunale o provinciale o quello che è, che distanze abbiamo?
D.S.: Sui 60 metri.  
P.M.: 60 me… Il luogo dove era quest'auto?   
D.S.: Dalla strada asfaltata alla posizione dell'autovettura.
P.M.: Benissimo, ho capito benissimo. Andiamo avanti.  
D.S.: All'autovettura. Resomi conto, appunto, di quello che c'era ricollegai mentalmente e immediatamente il delitto di circa quattro mesi prima a Scandicci.  
P.M.: Cioè lei, la scena del...  
D.S.: La scena, vedendo la mutilazione della ragazza...  
P.M.: Ecco, ancora non ce l'ha descritta, cioè che scena vide, scusi?  
D.S.: Mi venne in mente subito il delitto di Scandicci. 
P.M.: Come mai? Cosa vide? Vide un'auto.  
D.S.: Vidi l'auto. 
P.M.: Ancora non ce l'ha detto, Maresciallo, ce lo spieghi un attimo.  
D.S.: Prego? 
P.M.: Non ci ha ancora detto cosa vide. Ha detto, per ora ci ha parlato che vide un'auto. Ci può dire...
D.S.: Vidi un'auto ferma.  
P.M.: Ce la descriva un attimo. 
 D.S.: Poco più avanti, a tre metri sulla sinistra, il cadavere di un uomo, semisvestito.  
P.M.: Quindi il cadavere dell'uomo era fuori dell'auto.  
D.S.: Fuori dell'auto.  
P.M.: Bene. Andiamo avanti.  
D.S.: Sulla destra, sempre più avanti, il cadavere di una donna che, notai subito, gli era stata asportata la parte pubica, la regione pubica.  
P.M.: Allora, quindi, c'erano due cadaveri, un uomo e una donna, entrambi fuori dall'auto. La donna aveva questa asportazione così evidente che lei fece due più due in un attimo, e pensò al precedente caso del mese di giugno.  
D.S.: Certo.
P.M.: Bene. Andiamo avanti. 
D.S.: A quel punto gli uomini che erano rimasti distanti, perché non li avevo fatti avvicinare, anche perché non volevo che si compromettesse quelli che potevano essere gli elementi. 
P.M.: Le tracce.  
D.S.: Quindi, senza toccare nulla, tornai indietro, lasciai gli uomini lì. Senza dare l'allarme via radio, perché poteva essere intercettata, mi recai in ufficio, telefonai al mio comandante, esattamente il capitano Barone, il quale...  
P.M.: Gli uomini li lasciò lì.  
D.S.: I miei uomini li lasciai lì sul posto, sulla strada. Non vicino alla macchina, sulla strada d'asfalto, sulla via dei Prati esattamente. Informai telefonicamente il capitano Barone, gli feci anche presente che probabilmente si trattava di un delitto simile a quello precedente di Scandicci.  
P.M.: Di pochi mesi.  
D.S.: Quindi provvide lui a informare subito l'autorità giudiziaria, il Commissariato, e quindi io ritornai sul posto.  
P.M.: Cioè lei andò in caserma, che è vicina la sua caserma? 
 D.S.: In linea d'aria sono 800 metri.  
P.M.: Ah, ecco quindi abbastanza vicino.  
D.S.: Quindi con la macchina feci abbastanza presto.  
P.M.: Fece il tutto in pochi minuti.  
D.S.: Pochi minuti.  
P.M.: Andò e tornò.  
D.S.: Andai, telefonai. Si preoccupava...  
P.M.: Il capitano.  
D.S.: Mi disse il capitano di avvertire chi dovevo avvertire. Io tornai sul posto per non fare avvicinare nessuno al luogo.  
P.M.: Era proprio una cosa che mi interessava sapere.  
D.S.: Quindi, dopo pochi minuti, cominciarono ad arrivare appunto sia i Carabinieri di Prato, il Nucleo Operativo, il Commissariato, quindi il Giudice e il Procuratore stesso, il Giudice Istruttore. E da lì furono iniziati, dato che c'era il dottor Pasquariello, l’allora Procuratore della Repubblica.  
P.M.: A Prato.  
D.S.: E il dottor Palazzo, mi sembra di ricordare che formalizzò l'inchiesta; e quindi prese la direzione delle indagini, degli accertamenti il dottor Palazzo.  
P.M.: Senta, gli accertamenti sul luogo, di rilievi fotografici e rilievi per quello che riguarda quelli cosiddetti di Polizia Scientifica, chi li fece? Perché, se non capisco male, lì c'è lei, che è il primo intervenuto; ha avvertito tanta gente, giustamente. Però ci sono sia i Carabinieri che, lei dice, Polizia: mi interesserebbe capire chi li ha fatti - tanto per ora lei ci ha detto che nessuno toccava nulla - per capire poi chi saranno i nostri successivi interlocutori, chi ha fatto questi sopralluoghi. Noi abbiamo, se non sbaglio, un sopralluogo fatto da lei, un verbale a firma sua.  
D.S.: Sì, sì, anche.  
P.M.: E del tenente, di allora, Trapani. E poi abbiamo un verbale di sopralluogo della Polizia Scientifica che fa delle foto. Ci vuol far capire questa doppia attività, ecco? E' casuale o aveva uno scopo?  
D.S.: Sì, lì furono praticamente divisi un pò' i compiti.  
P.M.: Ecco, come ve li divideste?  
D.S.: Quindi gli accertamenti fotografici, i rilievi fotografici, furono affidati alla Polizia di Stato, Commissariato di Prato, nella persona di un agente - del quale non ricordo il nome -agente fotografo naturalmente, che provvide a realizzare tutti gli accertamenti fotografici del luogo, scendendo anche nei particolari.  
P.M.: Quindi le foto che abbiamo in quel fascicolo sono state fatte dalla Polizia Scientifica.  
D.S.: ... del Commissariato di Prato.  
P.M.: Commissariato di Prato.  
D.S.: I rilievi di...  
P.M.: Abbiamo un grosso fascicolo della Scientifica, comunque, va be'.  
D.S.: Sì, che io fra l'altro non ho neanche visto.  
P.M.: Fecero loro. Bene, le fecero loro.  
D.S.: Per quanto riguarda...  
P.M.: Invece il verbale di sopralluogo?  
D.S.: No, accertamenti tecnici la Polizia Scientifica, cioè vale a dire come impronte e altri particolari, eccetera...  
P.M.: Bossoli, quelle cose lì. 
D.S.: Furono affidati, credo, al personale della Polizia Scientifica della Questura di Firenze.  
P.M.: Benissimo.  
D.S.: Noi, dico "noi" perché c'ero io, c'era il personale del Nucleo Operativo di Prato...  
P.M.: Le ripeto, questo verbale è fatto da lei e da un qui firmato Tenente Trapani, quindi all'epoca...  
D.S.: Da, all'epoca, Tenente Trapani.  
P.M.: Sì, che è citato.  
D.S.: Noi si fece praticamente la ricognizione più al largo, la ricerca di elementi che potevamo anche poi far notare agli operatori che facevano gli accertamenti.  
P.M.: Ai fini delle indagini. Bene, ci vuole spiegare un attimo, allora, la visione di insieme, i reperti che trovaste, al di là dei dettagli, che sentiremo poi dalla Scientifica? Com'era questa auto, le posizioni, le esatte posizioni dei cadaveri, se trovaste qualcosa. Cioè, in pratica, tutto quello che lei descrive nel suo verbale.
D.S.: Certo, certo.  
P.M.: Che mi sembra in due o tre punti è interessante per il P.M. 
D.S.: Certo. Dunque, troviamo la macchina rivolta verso la campagna, che occupa interamente la carreggiata della stradina campestre.  
P.M.: Quindi la strada...  
D.S.: E' dietro.  
P.M.: ... asfaltata è alle spalle.  
D.S.: La strada asfaltata è alle spalle.  
P.M.: Dell'auto come...  
D.S.: Dell'auto...  
P.M.: ... rispetto alla...  
D.S.: Della Golf nera. A circa tre metri oltre l'autovettura, leggermente spostato verso sinistra in un leggero fossetto di scolo...  
P.M.: Verso l'avanti, verso la parte davanti dell'auto.  
D.S.: Avanti, oltre l'autovettura, leggermente sulla destra; cioè vale a dire al di fuori...  
P.M.: Leggermente sulla destra?  
D.S.: Sulla sinistra.  
P.M.: Sulla sinistra, bene.  
D.S.: Sulla sinistra sto parlando.  
P.M.: Sì, sì, scusi. Ho capito male io.  
D.S.: Leggermente fuori della strada, appunto in questo fossetto, c'era il cadavere, il Baldi, di un uomo insomma.  
P.M.: In che posizione era? Supino, prono, di fianco?  
D.S.: Era supino a gambe leggermente divaricate.  
P.M.: L'uomo.  
D.S.: L'uomo. E invece a circa cinque metri dalla macchina... posso leggere, comunque?  
P.M.: Sì, sì.  
D.S.: "A cinque metri dalla macchina, in mezzo a due filari di viti distanti l'uno dall'altro..." 
P.M.: Rispetto alla direzione fronte-retro della macchina, siamo sul fronte: cinque metri avanti.  
D.S.: Siamo più avanti a destra, cioè... 
P.M.: L'uomo a sinistra, e ora...  
D.S.: L'uomo a sinistra, la donna a destra.

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