mercoledì 19 maggio 2010

Francesco Trio

Nel 1985 era questore a Perugia. Il 13 ottobre 1985 si recò sul pontile di Sant'Arcangelo quando fu recuperato il presunto corpo di Francesco Narducci. Raccontò così ai magistrati quella giornata: "Quando giunsi sul molo del lago Trasimeno, dove era stato portato il cadavere di Narducci, non ebbi il minimo sospetto che ci fosse stato qualcosa di irregolare. Tutti gli adempimenti formali e sostanziali erano stati compiuti. Il dirigente della squadra mobile mi riferì che quella mattina, il 13 ttobre, il corpo era stato trovato e portato sul molo. Il comandante della stazione dei Carabinieri competente aveva chiamato un medico, il quale aveva eseguito l'ispezione cadaverica dopo che i colleghi di Narducci lo avevano riconosciuto formalmente, come risulta dal relativo verbale. Il magistrato, mi venne riferito, aveva quindi parlato telefonicamente con il medico, ordinando la riconsegna del corpo ai familiari. Uno scenario che presentava una grande regolarità".
Nel luglio del 2008 fu accusato di associazione per delinquere assieme ad Ugo Narducci, Pierluca Narducci, Alfredo Brizioli, Luigi De Feo e Adolfo Pennetti Pennella e fu chiamato a rispondere dalla procura perugina di vilipendio, distruzione e uso illegittimo di cadavere "relativamente al corpo di uomo caucasico rimasto sconosciuto, morto per cause ignote, in epoca anteriore e prossima al 13 ottobre 1985, immerso nel lago Trasimeno, fatto riemergere con i documenti di Narducci e infine definitivamente soppresso o sottratto per accreditare il decesso per annegamento di Narducci, morto in realtà per omicidio nel pomeriggio dell’8 ottobre 1985".
Rif.1 - La strana morte del dr.Narducci p.31

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