lunedì 4 luglio 2011

Gherardo Gherardi - Deposizione del 06 giugno 1994

Gherardo Gherardi fu ascoltato il 6 giugno 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.
Presidente: Proseguiamo.
P.M.: Gherardi Gherardo.
Presidente: Teste Gherardi Gherardo, prego si accomodi signor Gherardi, lo vogliamo far sedere rivolto verso la Corte però? Il microfono sistemiamolo, grazie. Vuol dare le sue generalità signor Gherardi per cortesia?
G.G.:Si, Gherardi Gherardo nato a Firenze xx.xx.xxxx, abitante a San Casciano, Via Xxxxxxx, 11.
Presidente: Vogliamo dargli la formula da leggere per cortesia? Legga quella formula, grazie.
G.G.:Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e non nascondere nulla di quanto è in mia conoscenza.
Presidente: Benissimo, scusi mi ero dimenticato, consente l’uso delle telecamere?
G.G.:No.
Presidente: No, allora non inquadrate questo signore, risponda per cortesia alle domande del Pubblico Ministero.
P.M.: Può dirci qual è la sua professione signor Gherardi?
G.G.:Io ci ho un… La mia professione è un’attività di ottico.
P.M.: Dove?
G.G.:A San Casciano.
P.M.: Da quando ha…
G.G.:Diciamo così, dal ’74 circa.
P.M.: Dov’è ubicato questo negozio?
G.G.:Via Machiavelli, 23, con studio ortometrico in via Guarducci, 11.
P.M.: E’ un negozio che è per caso vicino alla Misericordia?
G.G.:No è un negozio vicino a… diciamo così…
P.M.: Non è vicino alla Misericordia. Lei conosce personalmente o ha mai conosciuto per motivi professionali, relativi alla sua professione, il signor Pacciani?
G.G.:Eh no, penso di no, perlomeno se ho avuto occasione non mi ricordo in che occasione.
P.M.: Non si ricorda in che occasione in che senso?
G.G.:No
P.M.: Allora la domanda gliela faccio più specifica, ricorda di avere effettuato un controllo della vista e confezionati un paio di occhiali per il signor Pacciani nell’anno 1980?
G.G.:No, non me lo ricordo.
P.M.: Però non lo esclude?
G.G.:Quando uno non se lo ricorda non lo può nemmeno escludere.
P.M.: La figura del signor Pacciani ovviamente è oggi cambiata rispetto al 1980, le dice niente come suo cliente?
G.G.:No, assolutamente, anzi, mi sono sforzato qualche volta di cercare di ricordarmelo…
P.M.: Le sono state, per caso, mostrate dalla Polizia foto del Pacciani più giovane?
G.G.:Mah io ho visto delle foto, ora non mi ricordo se era più giovane o no, questo non me lo posso ricordare, forse si, forse si, mi sembra di si.
P.M.: Le sembra di si però neppure in quelle foto di Pacciani più giovane, se gliele hanno mostrate come mi sembra di capire, lei ha riconosciuto un suo cliente?
G.G.:No.
P.M.: Per caso lei ha avuto fra i suoi clienti in quell’epoca qualche membro della famiglia Pacciani? La moglie o le figlie?
G.G.:Mi sono sempre sforzato, anche in questo giorni, cercare di ricordarmi qualcosa…
P.M.: Ma non le dice nulla..
G.G.:No assolutamente.
P.M.: lei quando, già nell’80 faceva i controlli della vista per prescrivere gli occhiali o non li ha mai fatti?
G.G.:Mah, solitamente c’è… si fanno fino, diciamo così, non a tutte le correzioni, quando ci si accorge che ci sono delle correzioni astigmatiche, noi come ottici non le possiamo fare.
P.M.: Ma nel caso in cui si tratti di diottrie li fate voi i controlli…
G.G.:Si, si si tratta di una presbiopia semplice si.
P.M.: Per caso questo tipo di attività di controllo voi la fatturate al cliente?
G.G.:Assolutamente no.
P.M.: Quindi voi fate pagare solo gli occhiali?
G.G.:Nel caso il cliente si faccia gli occhiali si altrimenti no, in considerazione che la clientela, insomma, sia del luogo si cerca di non fare tutto questo anche perché non si può fare.
P.M.: Presso il suo negozio, per caso, venivano degli oculisti a fare visite?
G.G.:Dentro al negozio no però, diciamo così, ho uno studio lì non molto distante da noi si, c’erano degli oculisti che venivano a fare questi controlli.
P.M.: Sa per caso questi oculisti se avevano nel mill… anzi, cominciamo da oggi, quale può essere l’onorario che chiedono per una visita oculistica oggi?
G.G.:Beh oggi sono 50.000 lire, oggi.
P.M.: Lei ha possibilità di ricordare quale fosse il prezzo di una visita nell’anno ’80 o nel vago?
G.G.:Con esattezza no, penso sulle 30.000 lire.
P.M.: Nell’anno ’80, quindi in quindici anni c’è stato un aumento di 20.000 lire?
G.G.:Si perché tutto questo grazie a noi che si supplisce dando al meglio la possibilità di poter fare questi prezzi perché gli diamo tutto gratis, insomma ecco.
P.M.: Senta una cosa, lei ha documenta… conservato o la possibilità di reperire documentazione concernente occhiali o fatture relative all’anno ’80?
G.G.:Si nell’occasione che vennero da me a domandarmi tutto questo si andò a vedere se avevo ancora dei documenti degli anni ’80 mi sembra si sia trovato delle fatture che si riferivano, diciamo così, al prezzo di un occhiale di quell’epoca.
P.M.: Io le chiedo: fra questa documentazione ha per caso trovato se c’era fatture che lei ha emesso o ricevute che ha emesso nei confronti del signor Pacciani per vendita di occhiali?
G.G.:No queste ricevute si riferivano a occhiali forniti a degli enti che poi erano i prezzi correnti di quell’epoca ma specifiche a Pacciani no.
P.M.: Non ha trovato niente.
G.G.:Anche perché non si facevano insomma.
P.M.: Non le facevano. Non ho altre domande, grazie.
Presidente: Avvocati di parte civile? Prego. Signori difensori. Avvocato Bevacqua.
A.B.: Senta signor Gherardi, lei ha detto che nella zona venivano molti… alcuni oculisti, alcuni da lei, altri da altri ottici e qualcuno veniva da Montespertoli
G.G.:Qualcuno no, uno, non negli anni ’80.
A.B.: Non negli anni ’80. Senta, lei poi ha fatto riferimento all’annotazione di due diottrie..
G.G.:Due?
A.B.: Scusi eh, scusi, lei ha detto questo, l’annotazione, se conferma questa circostanza…
G.G.:Non ho capito bene, scusi.
A.B.: Se conferma la circostanza che ora le leggo e che lei ha riferito alla SAM cioè alla…
P.M.: Se si possa confermare…
A.B.: Va be’, senta, due diottrie…
P.M.: Mi sembra proprio…
Presidente: Va be’ intanto
A.B.: Va be’ non…
Presidente: E’ soltanto un gioco perché glielo chiede, allora non se lo ricorda, glielo contesta…
A.B.: Presidente ma faccio… seguo le regole, lei sa cosa vuol dire “due diottrie in più”? Due diottrie più o in più, cosa vuol dire?
G.G.:Generalmente sono due diottrie, così si chiamano i gradi a cui si riferiscono gli occhiali che generalmente possan servire a una persona anziana, a un presbite.
A.B.: Ecco, quindi sono delle correzioni che si attuano sulle lenti, va bene? Per far vedere meglio una persona presbite o anziana?
G.G.:Oppure anche un ipermetrico, in questo caso servirebbero per veder anche da lontano.
A.B.: Ecco, quindi sono soltanto delle correzioni che si devono fare sulle lenti per persone che ne hanno necessità, bisogno.
G.G.:Certo.
Presidente: Anche un miope quindi.
G.G.:No, un miope ha un segno negativo anziché positivo.
A.B.: Oh senta, un’ultima domanda e poi mi cheto ma lei l’ha già risposto per la verità perché c’è stata una ricerca della Polizia per sapere, in quel periodo, quanto potesse costare e dovesse costare o costasse, comunque, una visita medica, secondo la Polizia e una pagina del processo, costava allora una visita medica da 15 a 40.000 lire, è possibile? Una visita oculistica, scusi.
G.G.:15 magari no, sulle 30 insomma. Non ho notizie di 15.000 lire.
A.B.: Non ha notizie perché io invece ho questa notizia…
P.M.: Non l’avranno presa dal signore
A.B.: No, domandavo… Siccome loro dicono: “Per quanto riguarda i medici liberi professionisti essi hanno precisato che il costo delle visite oculistiche da loro effettuate era vario, che pressappoco nell’anno 1980 il costo poteva oscillare dalle 15.000 alle 50.000” addirittura, non 40.000 “ma che nessuno di loro ha memoria o traccia” eccetera. Ricorda? Cioè è possibile? Questo non me lo sono inventato è pagina 1363 del volume C. Eh?
G.G.:Posso dire quello che io ho già confermato. A me nel 1980 era sulle 30, son quasi certo che fossero 30.000 lire.
A.B.: Va bene, comunque è possibile che qualcuno facesse 25?
G.G.:Qualcuno buono ma io…
A.B.: Lei non era buono, va bene grazie.
Presidente: Avvocato Colao.
A.C.: Scusi, lei dal punto di vista tecnico ritiene che un soggetto possa avere precisamente due diottrie in più da ambedue gli occhi?
G.G.:Non ho capito, scusi.
A.C.: Cioè la carenza di visus può essere da un occhio o dall’altro…
G.G.:Esatto.
A.C.: Quindi di regola quando trovate delle diottrie in più o in… cioè quando vuoi trovate le diottrie, non so tecnicamente, io non sto parlando bene però… insomma quando aggiungete delle diottrie per correggere la vista a un soggetto, la carenza di visus, occhio destro o occhio sinistro sono perfettamente coincidenti?
G.G.:Quasi mai.
A.C.: Quasi mai, quindi due diottrie in più ad ambedue gli occhi è un caso eccezionale?
G.G.:Generalmente può esse’ così se un occhio tira 2,25 e uno tira 2,00 si cerca di equilibrare la correzione e fare 2,00, quindi non è detto che quello 2,00 diottrie sia per forza 2,00.
A.C.: E fate una precisazione se uno fosse carente da un occhi o dall’altro di un certo visus dite: due diottrie in più all’occhio destro, uno all’occhio sinistro?
G.G.:Ora in questo caso sarebbero troppe. 2,00 occhio destro, 1,00 occhio sinistro si dovrebbe fare dei calcoli un po’ più specifici.
A.C.: Se uno avesse passato una visita, chi si sottopone ad una visita da voi esce con dei dati certi?
G.G.:Certo.
A.C.: Grazie.
Presidente: Altre domande signori? Possiamo licenziare il teste, buongiorno, può andare.
G.G.:Buongiorno.

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