Il 9 luglio 1994, durante il processo a Pietro Pacciani si era recata in Questura, dove aveva riferito in merito ad un evento accadutole tra il 1980 ed il 1985. In quegli anni, Silvia, cercava casa a San Casciano e si era fermata in Via di Faltignano, incuriosita da una abitazione su cui era posto il cartello "VENDESI". Apprese che la casa era abitata dal mago di San Casciano: Salvatore Indovino, celebre per la preparazione di filtri d'amore. Fu il mago stesso a raccontarle che per unire una coppia in eterno era necessario disporre di uno scampolo di un vestito dell'uomo, di una sua foto, nonchè di secrezioni vaginali e di peli pubici della donna. L'uomo e la donna avrebbero dovuto accoppiarsi in un luogo aperto in auto, comunicando al mago la sera il luogo e il tipo di auto usata dalla coppia. Avendo letto sui giornali il modus operandi del "mostro di Firenze" si era sentita in dovere di riferire quanto raccontatole dal mago Indovino.
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