Il quadro "Un sogno di fatascienza", come lo siglò Pacciani il 10 aprile 1985, fu “l’ultimo gravissimo indizio” prodotto dal PM durante il processo al contadino di Mercatale. In realtà la signora Maliceta Melega Tornatore, esperta d’arte e titolare di un laboratorio di restauro, con una telefonata alla redazione di un quotidiano, svelò il mistero attribuendo il quadro al pittore e scenografo cileno Christian Olivares, che l’aveva dipinto a Bologna negli anni ’70 quando, esule in Italia in fuga dalla dittatura di Pinochet, volle “rappresentare l'orrore e il grottesco di una dittatura”; prosegue Olivares interpellato sull’accaduto: “Dire che è opera di uno psicopatico è ridicolo, è come dire che gli orrori di guerra dipinti da Goya facessero di lui un pazzo da rinchiudere, un mostro...". Pacciani interrogato da Canessa risponde all’accusa: “Ma che dicono? Non l’ho dipinto io. Era una vecchia stampa che avevo in casa. Io ci ho soltanto messo su il colore; Ho sbagliato a metterci la firma; Volevano fare un trucco, volevano descrivermi come non sono mai stato”.
Rif.1 - Corriere della Sera - 24 Aprile 1994 - pag.10Rif.2 - Corriere della Sera - 22 Aprile 1994 - pag.12
Un scherzo questo processo.
RispondiEliminaNo non è uno scherzo da quando era in galera dal 1987 gli omicidi non ci sono stati più .
RispondiEliminaIl sogno di fantascienza è il percorso
Di morte ovunque cambiava di abitazione la bugli ci fu un omicidio
Signa Vicchio Scandicci ancora Mugello giogoli