martedì 7 giugno 2011

Gianpaolo Cairoli - Deposizione del 01 giugno 1994 - Prima parte

 
Gianpaolo Cairoli fu ascoltato il primo giugno 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni. 

P.M.: Sentirei Cairoli Gianpaolo, Presidente.
Presidente: Si accomodi prego signor Cairoli Gianpaolo, si accomodi, consente le riprese televisive?
G.C.:No grazie.
Presidente: E allora anche il signore non va ripreso né fotografato, legga quella formula per piacere.
G.C.:Dunque, consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza.
Presidente: Le sue generalità per piacere
G.C.:Cairoli Gianpaolo nato a Milano il xx.xx.xx
Presidente: Residente?
G.C.:A Vicchio.
Presidente: Vuole rispondere per cortesia alle domande del Pubblico Ministero?
G.C.:Certo.
P.M.: Signor Cairoli la domanda al momento è una sola, lei alcuni giorni fa si è presentato al P.M. e ha riferito delle cose, vuol riferirle oggi, queste cose, alla Corte?
G.C.:Si, dunque, io abito in una riserva di caccia nella zona di Uliveta e andando a casa mia passo sempre davanti alla capanna del guardia e come mio solito, ogni tanto mi fermo, mi fermavo, a parlare e circa… adesso non so se è una anno o due anni fa, con precisione non so il momento esatto e mi son fermato e c’era già una persona assieme a lui, però non so ricordare assolutamente chi potesse essere, cioè vidi una persona ma non posso identificarla…
P.M.: Nel suo ricordo c’è un’altra persona ma lei non sa dire chi. Le chiedevo se lei ha qualche possibilità oggi o ha ricordato chi è questa persona…
G.C.:No, vidi una figura ma…
P.M.: Vede nel suo ricordo?
G.C.:Vedo ma…
P.M.: Allora mi scusi vada pure avanti.
G.C.:Anche perché in molte occasioni ci son sempre persone, non è che facevo caso a chi ci fosse a meno che interloquivo per problemi miei…
P.M.: Motivi suoi.
G.C.:Esatto. E appunto, sono uscito dalla macchina e loro stavano già parlando di questo signor Pacciani…
P.M.: Questo signor Bruni con questo signore…
G.C.:Con questo signore.
P.M.: Parlavano di Pacciani?
G.C.:Si stavano parlando… Perché in quel momento lì era appena uscito, appunto, questo nome nuovo, per me e per tutti, il signor Pacciani…
P.M.: Uscito sui giornali?
G.C.:Sui giornali, chiaro.
P.M.: Lei ricorda un periodo in cui loro facevano questo discorso e sui giornali si parlava di Pacciani?
G.C.:Esatto e questo Bruni che sarebbe il Gino Bruni guardiacaccia diceva di conoscerlo abbastanza bene, anzi molto bene questo Pacciani qui e appunto stava raccontando a l’altra persona di un delitto avvenuto nel ’51, adesso dico ’51 perché in quel momento non ricordavo assolutamente la data e ci stava raccontando che questo signor Pacciani raccontava, gli aveva raccontato come si erano svolti i fatti e a quel punto ha detto… Siccome c’erano state anche il sequestro di tutte le pistole, oppure avevano chiamato chi aveva 22, Beretta 22 e il guardiacaccia ha una Beretta 22 e la sua Beretta 22 era stata chiamata dalla Polizia per fargli far la prova balistica e gli era già tornata indietro e così dicendo fa: Certo che anche al signor Pacciani questa prova qui non gliel’hanno fatta senz’altro. Ho sentito: Perché? Perché lui questa pistola uguale alla mia ce l’ha, io l’ho vista.
P.M.: E disse il Bruni perché al Pacciani non gliel’avevano guardata la Beretta?
G.C.:No, non disse nulla.
P.M.: Il Bruni disse: A me me l’hanno guardata a lui no.
G.C.:A lui sicuramente non gliel’avranno guardata.
P.M.: Ho capito. Presidente a questo punto io vorrei, perché ci fosse la possibilità di riscontro, che la Corte tenesse presente che fra gli atti che ha già c’è una perizia comparativa, disposta nel corso delle indagini, che è stata fatta nel procedimento in corso presso il giudice istruttore in quegli anni e fatta dal dottor Nunzio Castigliane e dal colonnello Spampinato. In questa perizia comparativa si da atto che sono state fatte le prove di sparo su tutte le pistole Beretta che sono state reperite in quel momento come denunciate. In questa perizia alla pagina 11, loro hanno gli atti, io ne ho qui una copia, si da atto che è stata controllata la pistola Beretta modello 70 calibro 22 LR numero 3767 e accanto in questa perizia c’è un nome: Bruni Gino, negli atti c’e ancora, allegata alla perizia, l’elenco delle pistole Beretta consegnate dalla Compagnia di Pontassieve per questo scopo e fra nell’elenco dell’1.7.82 c’è di nuovo fra le pistole controllate nel comune di Dicomano, dove il signor Bruni sembra all’82 risiede, fra otto nomi esatti di quel comune c’è un nome Bruni Gino, questo come riscontro obbiettivo per la Corte, i documenti sono già in atti, relativamente a questo racconto che il signor Cairoli Gianpaolo oggi fa. Io non ho domande.
Presidente: Avvocato Colao prego.
A.C.: Lei ha detto che aveva occasione di parlare spesso con il signor Bruni…
G.C.:Si.
A.C.: E il signor Bruni le sembrava una persona lucida, presente, di buona memoria?
G.C.:Ecco, diciamo fino a un anno addietro, cioè è da un anno che non è… penso che non stia molto bene, ma fino a quei tempi lì era una persona molto, molto… anche se adesso ha circa 85 anni, 86, una persona molto valida, sia come di testa che come forza fisica.
A.C.: Ecco, aveva sempre svolto funzioni di guardiacaccia?
G.C.:Diciamo che nella mia proprietà, io sono circa dal ’73 che son lì, è dal ’74 che faceva funzioni nella zona dove abito io, però lui come mestiere ha sempre fatto guardiacaccia. L’ho saputo.
A.C.: Ma era un guardiacaccia autorizzato?
G.C.:Diciamo si, era un volontario, adesso non so se autorizzato…
A.C.: Insomma una persona corretta e del tutto attendibile?
G.C.:Si, si quello senz’altro, cento per centro, se no…
A.C.: Grazie.
Presidente: Avvocato Santoni.
A.S.: Mi scusi, lei con questo guardiacaccia ha parlato altre volte del Pacciani?
G.C.:No, mai.
A.S.: Non ha avuto modo, visto l’importanza della cosa, di sviluppare, di parlare di lui, visto che lo conosceva…
G.C.:No, no non è che mi interessasse molto.
A.S.: Ha saputo solo questo?
G.C.:Si e in quel momento lì, sono sceso dalla macchina, ho sentito parlavano di questo e basta, non è che abbia…
A.S.: Ho capito, grazie.
Presidente: Altro? Prego signori avvocati. Avvocato Fioravanti.
A.F.: Senta signor Cairoli, lei quando ha sentito parlare il Bruni con quell’altra persona di cui lei non ricorda il nome quanto tempo è stato lì? A sentire questo discorso? Per quanto tempo hanno tenuto banco?
G.C.:Quindici minuti, grosso modo.
A.F.: Ecco, questo è avvenuto una sola volta?
G.C.:Si, cioè su questo fatto qua si sennò io stavo anche magari un paio d’ore insieme a parlare, perché questo Bruni qui mi aiutava un po’ nel podere a far dei lavori…
A.F.: E lei non s’è accorto come sono entrati in questo discorso?
G.C.:No, no, perché ne stavano già parlando.
A.F.: Ne stavano già parlando. Lei ha sentito solo il nome Pacciani abbinato ad una pistola?
G.C.:Il nome Pacciani… No, beh, appunto da quando sono entrato poi il discorso l’ho capito benissimo, di cosa parlavano.
A.F.: Quindi lei conosceva anche da prima il caso Pacciani?
G.C.:Beh, il caso Pacciani, no, il caso Pacciani no, diciamo il caso si di questi fatti avvenuti…
A.F.: Ma come mai lei ha memorizzato così bene il discorso di un quarto d’ora tra una persona…
G.C.:Perché il nome Pacciani era venuto fuori nei giornali in quel momento lì, non è che lo conoscessi, anzi non l’ho mai visto non so neanche chi sia.
A.F.: Ecco quindi lei una sola volta… E la data presumibilmente? Il mese? L’anno?
G.C.:Non glielo posso dire, più o meno un anno e mezzo, due anni fa ma non glielo so assolutamente dire.
A.F.: Grazie.

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