lunedì 9 febbraio 2015

De Fazio, Luberto, Beduschi, Galliani e Pierini - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 12 gennaio 1998 - Undicesima parte

Segue dalla decima parte.

Avvocato Filastò: Siamo d'accordo. Se non si identifica con la patologia da un punto di vista forense, diciamo meglio, ecco. Ma comunque il discorso è in questi termini : però la vostra ipotesi era quella che la motivazione di questi delitti fosse - chiamatela come volete, psicopatologica, condotta abnorme, o in qualsiasi altro modo, perversione - fosse, rientrasse all'interno di questi tipi di anormalità, va bene? Mettiamola così, ecco. 
(voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: E va be', so... ma ora sembrerebbe di no, ha capito professore? Eh, siccome... 
(voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: No no, va be', dopo... 
(voce fuori microfono) ... di no, dico era...
Avvocato Filastò: No no, secondo voi è: benissimo. Perfetto.
Presidente: Queste risposte cosi non vengono poi, nella trascrizione, eh? Perché non ha il microfono, il professore. Se si ripete?
Avvocato Filastò: Grazie, Presidente.
Ivan Galliani: Niente. Confermo che la tipologia dei delitti esaminata unitariamente, e se ed in quanto riferita ad un'unica persona, colloca i delitti nell'ambito dei delitti sessuali propriamente detti.
Avvocato Filastò: Benissimo. Ora però, mi scusi professore, devo fare un attimo un passo indietro e ritornare agli aspetti ancora oggettivi.
Perito: Le dispiace se completa il professor Gagliani?
Avvocato Filastò: Ah, si sì, mi scusi, mi scusi professore. No no, non me n'ero accorto.
Ivan Galliani: Grazie. Galliani. Volevo specificare, come già è stato detto per altri settori dell'indagine peritale, che anche dal punto di vista dello studio motivazionale noi partivamo dalla premessa che occorreva esaminare questi delitti per cercare di fare delle ipotesi sulla motivazione sottesa, o sulle motivazioni sottese ai delitti; e da quelle, attraverso un esame, oltre che del materiale, diciamo degli atti, del materiale documentario, anche attraverso l'esperienza criminologica, l'esame della letteratura scientifica in materia, formulare delle ipotesi su altri tipi di comportamento che potesse avere un soggetto, che potesse avere l'ipotetico autore di reato, per potere orientare le indagini. E scoprire quindi di poter arrivare all'autore di reato attraverso altri comportamenti, eventualmente. Oltre che attraverso questo comportamento specifico. Quindi, abbiamo realizzato la motivazione. La motivazione sessuale ci è sembrata lampante, comprovata da numerosi elementi che sono stati in gran parte ormai esplicitati; e sono tutti contenuti nella relazione peritale. Abbiamo analizzato in modo particolare questa peculiarità della scelta delle coppiette, perché non emergeva un fatto analogo in nessun caso riportato dalla letteratura scientifica. E da questo siamo partiti per fare delle ipotesi su altri comportamenti abnormi, sessualmente abnormi, che potesse avere l'autore del reato. Abbiamo analizzato quindi - cito soltanto questo, ovviamente - in maniera primaria il voyeurismo, per esempio; perché è evidente che la scelta delle coppiette parte da una posizione voyeuristica. E anche da questo punto di vista abbiamo cercato poi di fare delle ipotesi sul numero degli autori di reato: se si potesse trattare di un autore soltanto, oppure di più autori. Dal punto di vista della casistica nella letteratura scientifica, abbiamo trovato solo un caso. C'è un caso in Germania, pubblicato in Germania, un caso della prima metà del secolo mi pare, in cui c'era un gruppo di voyeur che si è trasformato a un certo punto in gruppo di assalitori, no? In cui... Ritenuto però che questa ipotesi fosse, non fosse I comprovata da nessuno degli elementi che ci venivano forniti all'epoca, e che erano presenti negli atti che noi abbiamo esaminato, e che quindi fosse un'ipotesi molto marginale e da scartare. Anche perché contraddiceva tanti altri elementi che, invece, inducevano a pensare ad un solo autore. Per guanto riguarda la abnormità psichica, è evidentemente un'abnormità di tipo sessuale. Gli abnormi dal punto di vista sessuale possono collocarsi nell'ambito della piena normalità, dal punto di vista psichico in generale. Dico tutto, tra virgolette, cito dei termini comprensibili, mi esprimo con termini perché possano essere comprensibili in senso lato. Oppure nell'ambito della nevrosi, oppure nell'ambito della psicosi larvata, oppure nell'ambito, al limite tra la psicosi e la nevrosi, una anormalità, oppure la piena psicosi. Noi, confrontando i dati che avevamo con la letteratura, ci siamo resi conto che quegli elementi, anche comportamentali, fenomenici, che si riscontrano generalmente quando l'autore di reato è uno psicotico, qui non c'erano. E quindi abbiamo scartato l'ipotesi della aperta manifestazione psicopatologica. Pur parlando di psicopatologia in senso lato.
Avvocato Filastò: In senso lato. Certo, ora, se lei se lo ricorda, professore, visto che ha fatto riferimento a questo caso riportato dalla letteratura tedesca, del gruppo di voyeur che si trasformano in assalitori, si rammenta - questo caso - quante volte si sono trasformati in assalitori, questo gruppo? E per quanto tempo?
Ivan Galliani: Ecco, in questo caso il periodo di tempo era abbastanza limitato, in quanto gli assalti erano delle vere e proprie rapine con stupro. E gli elementi quindi per pervenire alla identificazione di qualcuno degli autori si sono resi evidenti nel giro di poco tempo. E credo che abbiano agito per qualche anno, se ben ricordo, per qualche anno.
Avvocato Filastò: Ho capito. Senta, benissimo, allora ecco, ritornando un attimo indietro, perché mi ero dimenticato un aspetto che riguardava la dinamica materiale. Voi avete diverse volte nel corso delle vostre relazioni indicato l'altezza probabile di questo personaggio. Ecco, la domanda è questa: l'avete valutata, questa altezza considerata superiore al metro e 80, e non di poco, l'avete valutata sulla base di quali elementi in particolare? Voglio dire, si tratta delle impronte sull'autovettura della povera signora Rontini, dei fori trovati sul camper dei tedeschi, e poi un'impronta di scarpa in un altro caso. Sono questi i dati da cui avete ricavato questo dato sulla, presumibile ovviamente, probabile e possibile altezza dell'autore?
Francesco De Fazio: Io sto cercando di trovare - De Fazio - sto... mi hanno chiesto di trovare nella relazione i punti. Nell'ambito di una perizia volta a risalire dalla tipologie delle vittime alla tipologia dell'autore o degli autori, noi abbiamo identificato - anzi dell'autore, usiamo il singolare, perché questa è la norma - noi abbiamo valorizzato determinate impronte che avremmo individuato attraverso l'esame delle fotografie fatte dalla Polizia al pulmino dove c'erano i tedeschi. Dico a mente adesso, sono passati tanti anni. Oh, allora, identificando attraverso le fotografie delle tracce che sembravano di abrasione, cioè sostanze... abrasione che poteva essere dovuta a un ginocchio...
Avvocato Filastò: No, quindi non sul pulmino dei tedeschi, professore, eh. Si tratta della Panda.
Ivan Galliani: La Panda.
Francesco De Fazio: Della Panda. Allora, questa valutazione che risale alla Panda - adesso mi sono ricordato del pulmino - si basa sull'ipotesi che quella zona della fotografia da noi osservata, una delle tante fotografie che sono allegate ai fascicoli giudiziali della Polizia, riguardasse un'abrasione di polvere. E l'altra ipotesi, che questa abrasione di polvere non sia stata procurata dalla moglie del proprietario della Panda mentre è andata a far la spesa, ma sia stata apportata dall'autore della aggressione mentre si avvicinava alla Panda, portava - attraverso la valutazione delle Tavole di ... e Manouvrier (?), cioè praticamente una valutazione secondo la quale la distanza che corre dal mio ginocchio alla pianta del piede consente di risalire alla mia statura media - portava a questo tipo di inferenza. Ma, come vede, parlo di inferenza; non parlo nemmeno di deduzione. Cioè le valutazioni che abbiamo fatto circa l'altezza sono nate, sono scaturite da elementi di questo genere; noi non possedevamo altro che possibilità di svolgere delle inferenze, in questa perizia. In cui ci si chiedeva di esaminare il materiale che ci veniva dato, cioè le foto della Polizia, i fascicoli tecnici e via dicendo. Allora, nessun elemento ci ha portato a determinare l'al... elemento in positivo, ci ha portato a determinare l'altezza. Questo è il primo punto. L'altro punto riguardava che in un qualche posto erano state trovate delle impronte - non da noi -trovate delle impronte di scarpa.
Avvocato Filastò: Una impronta di scarpa.
Francesco De Fazio: Non mi ricordo dove, non mi ricordo quando. Allora, anche questo, questa impronta di scarpa...
Avvocato Filastò: Delitto del 22 ottobre dell'81.
Francesco De Fazio: Eh, va be', lei conosce bene gli atti, noi non più perché è passato tanto tempo.
Presidente: (voce sovrapposta)
Francesco De Fazio: Eh. Allora, è stata trovata questa impronta di scarpa, evidentemente nel luogo del sopralluogo.
Avvocato Filastò: Sì.
Francesco De Fazio: Ecco.
Avvocato Filastò: Addirittura era stato fatto il...
Francesco De Fazio: Ho sempre detto ai magistrati che c'hanno dato l'incarico: tranne che non si tratti di impronta di scarpa dei Carabinieri o di un poliziotto - cosa da non potersi escludere, perché non lo sappiamo - se l'impronta di scarpa era del possibile autore, e dedotta da questa impronta di scarpa risaliamo ad un parametro anche questo virtuale, perché uno può avere il piede 42 ed essere alto così, però generalmente c'è un rapporto che...
Avvocato Filastò: Certo…
Francesco De Fazio: Un rapporto di base. Quindi, voglio dire, l'altezza: questo è il secondo parametro. Un terzo parametro che abbiamo utilizzato non mi ricordo qual è.
Avvocato Filastò: L'altezza dei fori di ingresso nel furgone dei tedeschi.
Francesco De Fazio: L'altezza dei fori, ecco. Questo è un pochino meglio, come parametro. Cioè evidentemente, posta l'altezza dei fori - sto rispondendo senza ricordare nu... senza domandare ai...
Salvatore Luberto: Ma sul pulmino è...
Francesco De Fazio: Se te lo ricordi bene tu, dillo tu.
Salvatore Luberto: No, poi sul pulmino, cioè noi lo deducemmo dall'altezza dei fori, ipotizzando l'esplosione a braccio teso, eccetera. Ricordo, il giorno in cui venimmo a Firenze a deporre, che ci fu fatto presente che sul pulmino c'era un materassino, se non sbaglio. Il che evidentemente - cosa che noi non potevamo sapere allora - evidentemente dava meno significato...
Avvocato Filastò: Sì sì. No, no, ma questa cosa dell'altezza dei corpi al momento dello sparo, questo l'ho presente perché venne, fu fatta da voi una precisazione.
Salvatore Luberto: Eh.
Avvocato Filastò: Durante il dibattito. Però probabilmente...
P.M.: ... la pendenza del busto dove era...
Avvocato Filastò: Sì. Sì, sì. 
(voce fuori microfono) Esatto.
Avvocato Filastò: Però, non ricordando...
Salvatore Luberto: Noi non lo sapevamo.
P.M.: No, professore, se l'arma fosse usata col braccio teso o col braccio...
Avvocato Filastò: Ecco, infatti, per questo...
P.M.: Ci spiegarono della aleatorietà della loro...
Avvocato Filastò: Sì, no, aleatorietà entro certi limiti; perché volevo, io l'ho letta quella parte lì della vostra deposizione, osservando questo. Voi, e vorrei sapere se questa cosa la confermate oppure no, la osservazione secondo me che resta valida e la più illuminante per certi versi, con riferimento al problema che abbiamo di fronte che è quello dell'altezza, che fate è questa. Voi rilevate come le altezze dei fori - che sono diversi; ora non ricordo il numero, ma sono almeno quattro, cinque fori, più cinque che quattro, anzi forse sei fori sul pulmino - sono uniformi. Vale a dire che la differenza d'altezza, le differenze sono nell'ordine di pochi centimetri.
P.M.: 5 centimetri.
Avvocato Filastò: 5 centimetri, da 130 a 135.
P.M.: 137-142.
Avvocato Filastò: Va be', insomma, ora non mi ricordo esattamente. Mi pare 130-135, comunque, 137-142 va anche meglio, ecco. Facendo questa osservazione. Voi dite, si trattava di sparare all'interno, dove a un certo punto l'arma, siccome viene usata a distanza, come sempre, molto ravvicinata, si avvicina, si deve avvicinare molto al finestrino. Questo è il vostro ragionamento, lo dico in termini molto semplici.
Salvatore Luberto: Sì.
Avvocato Filastò: Il che può fare immaginare una adduzione del braccio.
Salvatore Luberto: Certo.
Avvocato Filastò: Vale a dire una posizione innaturale del braccio che impugna l'arma da sparo. Per cui, inferire l'altezza dello sparatore dall'altezza di questi colpi sui finestrini, è un ... (?); perlomeno, non è serissimo. Se non che, voi dite, noi rileviamo una uniformità di altezza, eh?, dello sparo, anche con riferimento a quel colpo che non trapassa il vetro del finestrino, bensì perfora, pur raggiungendo il bersaglio da cui voi ricavate un perfezionamento della tecnica di sparo di questa persona, perché non è facile colpire una persona attraverso un corpo opaco in questo modo, noi rileviamo che l'altezza non differisce nel momento in cui si spara attraverso la lamiera, quando non c'è necessità di alzare il braccio per raggiungere il finestrino. Per cui noi riteniamo che a questo punto, questa altezza corrisponda alla posizione non addotta ma naturale del braccio che spara. Questa è la considerazione che fa. Che non ha niente a che vedere, secondo me, con l'altezza delle persone che stavano sdraiate dentro il pulmino, perché quella poteva essere bassa, alta, non importa. Il punto...
P.M.: Ma se il terreno era in pendenza salta tutto.
Avvocato Filastò: Come?
P.M.: Se il terreno su cui poggiavano i piedi era in pendenza...
Avvocato Filastò: Questo è un altro discorso.
P.M.: Questo è quello che hanno detto...
Avvocato Filastò: Questo è un altro discorso, certamente, se era in pendenza e questo era in posizione soprae...
P.M.: Se non era piano, cioè, se non era piano.
Avvocato Filastò: Abbia pazienza, Pubblico Ministero, questa è una valutazione diversa che lei sta prospettando ora.
P.M.: ... un l'ho detta io.
Presidente: Ponga la domanda, andiamo.
Avvocato Filastò: Perché poi bisognerebbe dire che la posizione del terreno sopraelevato ris... quindi, sopraelevato rispetto a tutta la...
Presidente: Avvocato, la domanda, per cortesia.
Avvocato Filastò: Il discorso è questo, se loro confermano oggi questa loro deduzione. A me sembra più che attendibile. Cioè a dire che, trovandosi questo colpo di arma da sparo, attraverso lo spessore della lamiera, più o meno, alla medesima altezza che non i colpi sparati attraverso il finestrino, si inferisce da questo una posizione naturale dell'arma da sparo, tale da identificare come tale l'altezza dello sparatore.
Ivan Galliani: Galliani.
Presidente: Galliani.
Ivan Galliani: Ho chiesto la parola anche se questo non è il settore di mia specifica competenza, ma ricordo che all'epoca della perizia, ragionando con uno dei colleghi, fui io uno dei responsabili del fatto che venne indicata l'altezza dei fori sul pulmino, come un possibile indicatore dell'altezza. Devo ricordare un'altra volta che siamo nell'ambito delle ipotesi. A noi non interessava indicare... tanto, indicare l'altezza dell'autore del reato agli inquirenti, ma nell'ambito più generale dei quesiti peritali, , indicare delle ipotesi di indagine, delle ipotesi verso cui orientare le indagini.
Avvocato Filastò: E quindi l'acromegalia.
Ivan Galliani: Questa è un'ipotesi, queste erano ipotesi.
Avvocato Filastò: Certo.

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