venerdì 6 febbraio 2015

De Fazio, Luberto, Beduschi, Galliani e Pierini - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 12 gennaio 1998 - Decima parte

Segue dalla nona parte. 

« DOPO LA SOSPENSIONE »

PRESIDENTE: Allora: "La Corte, sull'istanza dell'avvocato Filastò volta all'esibizione ai periti del coltello a suo tempo sequestrato all'imputato Vanni, vista l'opposizione del Pubblico Ministero e delle parti civili, rappresentate dall'avvocato Curandai e Voena; Rilevato che la richiesta tende ad ottenere un giudizio di compatibilità fra il coltello di cui sopra e le lesioni rilevate negli episodi omicidiari, che è estraneo al quesito a suoi tempo posto ai periti che vengono esaminati. Rilevato peraltro che le indicazioni fino ad oggi fornite dai periti appaiono tali da rendere anche superflua la visione richiesta. Per questi motivi respinge l'istanza di cui sopra". Prego avvocato Filastò.
Avvocato Filastò: Durante il dibattimento del processo Pacciani - questa è una domanda che rivolgo in particolare al professor De Fazio - il Pubblico Ministero le fece una domanda precisa. Cioè a dire, gli chiese se si poteva escludere, e con riferimento ovviamente alle vostre valutazioni, se si poteva escludere l'azione di più soggetti. E lei rispose in questo senso: che più che presumibilmente, con elementi di ancoraggio che possono assumere valore di prova, questa ipotesi poteva essere esclusa. Lei conferma oggi questo... .
Francesco De Fazio: Avvocato, le chiedo la cortesia, visto che non mi ricordo, lei ha riferito le mie parole "ancorato"... non ho capito.
Avvocato Filastò: Sì, sì. Queste qui sono le sue precise parole.
Francesco De Fazio: Sì.
Avvocato Filastò: Dunque, le dico subito, pagina 33. La domanda è: "Di dire qualcosa sul fatto che si possa escludere che si tratti di azione di più soggetti". Questa era la domanda. Lei ha detto: "Abbiamo detto che la nostra affermazione, la nostra conclusione, sulla quale ci giochiamo la nostra professionalità, che si tratti di una sola mano, basata su un quesito..." eccetera. "Noi diciamo che è più che presumibilmente perché a un certo punto qui abbiamo degli elementi di ancoraggio che possono, io ritengo, lo valuterà la Corte, assumere proprio il valore di prova".
Francesco De Fazio: Non riesco a capire che significa "elementi di ancoraggio", va be'.
Avvocato Filastò: L'ha detto lei.
Francesco De Fazio: Va be', va be'.
Avvocato Filastò: Ancoraggio, cioè dire di aggancio insomma, no?
Francesco De Fazio: Sì. Comunque, la domanda che lei fa è se...
Avvocato Filastò: Questo, io sto ancora riferendomi a quegli aspetti di valutazione che voi avete fatto degli elementi di carattere, diciamo così, materiale. Tra dinamica materiale dei reati, ancora la fase del...
Francesco De Fazio: No, io direi che... No, un momento. Il problema della dinamica materiale dei reati è venuto fuori in questo processo, è venuto fuori oggi. La domanda che la Corte allora ci ha fatto, presumibilmente riguarda il fatto se a nostro avviso i delitti di cui si discuteva fossero stati commessi da una o più persone.
Avvocato Filastò: Sì.
Francesco De Fazio: Questa era stata domanda, non credo che possa essere stata diversa.
Avvocato Filastò: No, no, è questa qui, gliel'ho letta io. "Sul fatto che si possa escludere che si tratti di azione di più soggetti".
Francesco De Fazio: Azione di più soggetti, ecco. Io penso che su questa domanda la riflessione che allora abbiamo fatto e che adesso ripropongo, è una riflessione di carattere generale. Un delitto sessuale, un delitto che si qualifica come delitto sessuale, che si qualifichi come delitto svolto per piacere, per ottenere... o che si qualifichi del tutto come propriamente sadico di atto sessuale. Evidentemente è un delitto che viene programmato ed attuato, secondo l'esperienza di casi consimili non in termini comitali, ma da solo. Questa è una prima riflessione di carattere generale, la quale poggia - non so, sarà stato questo l'ancoraggio, non lo so - anche su considerazioni di carattere generale, la sessualità viene solitamente agita non in termini comitali. Perché perderebbe molto della sua essenza. E poggia anche su valutazioni correlate; perché ad esempio nei casi in cui c'è un gruppo di giovani che aggredisce una persona, aggredisce una donna, per violentarla, questo delitto, che ha tutte le caratteristiche del delitto sessuale, in realtà quando si vanno poi a esaminare le dinamiche si va a scoprire che questi giovani hanno agito uno dopo l'altro, esprimendo violenza, uno ammirando l'altro per la violenza esplicata, utilizzando la donna come mero oggetto. Ma in realtà le valenze di quel delitto talvolta persino possono evidenziare valenze omosessuali, nell'ammirazione che un giovane prova nei riguardi di un altro. Questo per ciò che riguarda la tematica dei delitti sessuali in genere. Per ciò che riguarda questo delitto, questi delitti e la dinamica materiale di questi delitti, che mi sembra che sia questa la domanda precisa dell'avvocato Filastò, allora il discorso non è più riferito a un'interpretazione che tiene conto di casi consimili, come è stata la mia risposta fino adesso. La risposta viene data in funzione dei parametri che ci è stato possibile dedurre; parametri che rendono compatibile i diversi casi, tranne il primo perché non abbiamo, per il quale non esisteva... esistevano elementi non correiabili agli altri, rendono compatibili i diversi casi con l'azione di un solo soggetto. In questo caso, io penso di poter confermare - ma anche a nome dei miei colleghi i quali, però, possono riferire e, anzi, preferirei che intervenissero e dicessero la loro opinione - che le azioni da noi ricostruite sul piano della dinamica materiale, le azioni lesive quindi, e con il coltello e con l'arma da fuoco, che sul piano dell'esame, del primo esame, potevano far pensare a più persone, in realtà hanno trovato una definizione attraverso la ottimizzazione delle capacità lesive e con l'arma da fuoco e con l'arma da punta e taglio, al punto tale da rendere perfettamente compatibile l'azione di un solo individuo.
Salvatore Luberto: Posso aggiungere solo una cosa. Luberto. A pagina 13 6 della perizia, capitolo VII, si esordisce dicendo: "assumendo come unico l'autore di reati". Cioè all'interno della nostra perizia, come abbondantemente ha illustrato inizialmente il professor De Fazio, era lo studio di una ipotesi investigativa, no? Centrando l'attenzione sui caratteri, sulle caratteristiche perverse degli omicidi, e assumendo una certa ipotesi, si arriva ad assumere come ipotesi; però come ipotesi di lavoro, che si trattasse di un unico soggetto, perché c'erano molti riscontri che autorizzavano questa ipotesi. E, le ripeto, ho voluto leggere questo primo... Quindi "assumendo come unico l'autore dei...", ecco, questo non ci consente di escludere altre ipotesi. È stata percorsa questa ipotesi, e quindi ciò che è stato scritto e detto dopo va letto alla luce di questa affermazione, che è scritta e firmata in perizia.
Avvocato Filastò: Ecco, proprio con riferimento a questa ipotesi di partenza... (voce fuori microfono) Giovanni Beduschi: Sì, dal - Beduschi - dal punto di vista strettamente medico-legale di quello che può esser stato il modus operandi, non c'è dubbio che si è visto, in quanto già si è detto nella modalità di taglio, nei perimetri, c'è una matrice unitaria che riporta, suggestivamente, a una mano unitaria. Però il problema è a due livelli: il livello di esecuzione materiale delle ferite, dell'asportazione del feticcio, eccetera; e poi il livello di tipo organizzativo. Quindi secondo me è da mettere una dieresi in questo senso. Sul piano della materialità dell'atto, i profili medico-legali della lesività convergono a rendere più suggestiva, tra le altre, l'ipotesi di un'unica mano. Mano dell'atto. Non è detto che poi, in ciò che in qualche modo era preparatorio all'atto, in ciò che riguardava elementi non più medico-legali, ma circostanziali, non potessero esserci delle strutturazioni più complesse, con dei contributi multipli, eccetera. Quindi, ecco, se posso permettermi di interpretare quell'estrapolazione da lei letta, relativa al procedimento Pacciani, il riferimento - che, per quanto ricordo, si fece in sede di elaborazione collegiale - del testo era proprio quello di valutare la gestualità alla base delle lesioni, la gestualità alla base della asportazione del feticcio.
Avvocato Filastò: E infatti, è proprio quello a cui facevo riferimento io, certamente. Ora però, cercando di entrare un po' più all'interno di questa ipotesi di partenza, da voi evidentemente condivisa, entrano qui una serie di valutazioni che riguardano quella che voi avete definito la dinamica psicologica. Ecco, è esatto che per la valutazione di questa dinamica psicologica voi avete fatto riferimento a questi dati obiettivi? E li riassumo. Il primo, è quello del tempo. Vale a dire, delitti che si consumano nell'arco di molti anni. Ma diciamo quantomeno a partire dal '74 fino al 1985, trascurando il 1968, per il momento. La eccezionalità, sotto un profilo della vostra esperienza, di situazioni analoghe: voi avete parlato di eccezionalità della scelta delle coppie. Perché, in realtà, nella casistica specialmente tedesca che voi avete esaminato, la scelta delle vittima - e in questo senso si situa quell'analisi vittimologica alla quale faceva riferimento all'inizio il professor De Fazio - la scelta delle vittime si trova, si condensa sul conto di una donna. Come diceva prima il professor De Fazio, aggredita per esempio anche in ascensore, aggredita per la strada, aggredita mentre è sola, eccetera. E la scelta delle coppie, come tale, trova secondo voi pochi riferimenti nella letteratura della casistica, appunto da esser definita eccezionale. Poi, ovviamente quello che abbiamo detto sulla uniformità del modus operandi. Sulla particolare dimestichezza nell'uso delle armi da taglio. Queste sono osservazioni che sono state fatte un po' dal professor De Fazio, un po' da tutti voi. Ecco, io vi chiedo questo, a questo punto. Da questo punto di vista, fatte queste considerazioni che hanno a che vedere con un'analisi specifica, non con... Con un'analisi sulla concretezza dei casi. Tempo trascorso: per cui, a un certo punto questi reati si commettono in un arco pluridecennali, per cui esiste, beh, si immagina perlomeno che partecipi di una certa pulsione di carattere oggettivo. E che anche questo è abbastanza eccezionale, il lungo tempo trascorso. Secondo voi - la domanda è questa - il movente, dovendo cercare di questi delitti un movente, dì che natura è? Vale a dire, è un movente psicopatologico, oppure no? Dal punto di vista della maggiore attendibilità scientifica, e senza considerare quelle che possono essere state delle indagini o dei risultati di indagini intervenute successivamente. Tornando proprio al momento in cui voi avete fatto questa valutazione scientifica, iniziale, che circoscriveva una determinata ipotesi, che vi indicava quella ipotesi a cui faceva riferimento il professor Luberto: il movente di questi delitti, visti come sono, per quello che vi apparivano, vi è risultato un movente appartenente ad una psiche disturbata? In che modo, poi si tratterà di definirlo. Ma che nascesse da un disturbo psichico, questo qui è una cosa che vi risultava oppure no? 
Perito: Adesso, io passo subito il microfono al professor Gagliani. Devo chiarire però una cosa. Che quando si parla di delitti sessuali, già di per sé quando un delitto viene qualificato come delitto sessuale, e ammesso che questi delitti siano qualificabili come delitti sessuali, come noi abbiamo ritenuto nella...
Avvocato Filastò: Come voi avete ritenuto. 
Perito: Come noi abbiamo ritenuto nella ipotesi ricostruttiva. Evidentemente questo rinvia non alla patologia mentale, ma rinvia alle perversioni sessuali. Le quali sono praticamente alterazioni dalle quali può nascere e nasce talvolta un'attività delittuosa, senza che riflettano situazioni di persone il cui comportamento, al di fuori della sessualità, risulti disturbato al punto tale da poter essere etichettati come malati mentali.
Avvocato Filastò: Malati mentali, no, professore, su questo siamo d'accordo. Malati mentali in senso proprio, voi avete fatto questa distinzione, intendendo evidentemente come malati mentali quelli che si definiscono in psichiatria "psicotici". Cioè a dire portatori di una vera e propria psicosi. Mentre, però, voi avete parlato, e più volte e spesso, di psicopatologia, questo sì. 
Perito: Ma la psicopatologia è un contenitore nell'ambito del quale entra, può entrare onde, ivi, io posso avere un disturbo narcisistico di personalità...
Avvocato Filastò: Sì. 
Perito: ... che non mi vieta di fare l'avvocato, il giudice, il medico.
Avvocato Filastò: Certo. 
Perito: Quindi, voglio dire, è un contenitore che contiene anche le perversioni sessuali, senza che queste però siano identificabili attraverso una tipologia dei malati mentali.
Avvocato Filastò: Sì. 
Perito: Ha capito? Cioè è chiaro che - il discorso diventa lungo, e lo abbreviamo subito - che la estrinsecazione della sessualità attraverso un delitto, perché in questo consiste un reato sessuale, ci porta a individuare i livelli di perversione di volta in volta variabili, ma comunque notevoli, che non si trasferiscono negli altri settori dell'agire quotidiano. Io posso essere una persona che va in ufficio, va all'università a fare lezioni al mattino... e poi a un certo punto viene fuori il reato sessuale.
Salvatore Luberto: Posso chiarire? No, volevo - Luberto - volevo solo chiarire la distinzione fondamentale tra "abnormità" e "patologia", tra condotta abnorme e condotta patologica. Ora, sulla base di tutta la letteratura esistente, le perversioni sessuali certamente sono delle condotte abnormi, ma non sempre e non obbligatoriamente rientrano nella patologia. Tanto è vero che anche gli stessi casi trovati da noi in letteratura, per esempio il caso Rurtn... correggetemi dove sbaglio. Serial killer notissimo, eccetera. Furono fatte, fu fatta la perizia psichiatrica, e parlo di molti decenni addietro...
Avvocato Filastò: E dichiarato ufficialmente capace di in...
Salvatore Luberto: ... capace di intendere e di volere. Questo non significa che non fosse un perverso, e che non fosse, non avesse una struttura di personalità abnorme. Che non si identifica con la patologia. 

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