martedì 17 febbraio 2015

De Fazio, Luberto, Beduschi, Galliani e Pierini - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 12 gennaio 1998 - Diciassettesima parte

Segue dalla sedicesima parte

Avvocato Colao: Avvocato Colao. Professor Pierini, gentilmente, vorrei sapere una cosa: lei sull'osso del radio del ragazzo francese ha lavorato o no?
Giovanni Pierini: Sulle fotografie, per quanto riguarda l'osso del ragazzo francese, era stato fatto un prelievo dal professor Maurri, che poi ho esaminato lì in sede. Però tutta l'analisi elettronica di immagini si fa soltanto su fotografie, non si fa sui reperti come tali. Perché dobbiamo anche considerare il fatto che, mentre oggi l'analisi di immagini si può fare anche per acquisizione via telecamera, all'epoca dei fatti la strumentazione di tipo informatico rendeva obbligatoria l'immissione dei dati via fotografie, filtrate poi in bianco e nero. Cioè, c'erano delle procedure, diciamo molto diverse per potenzialità che ci sono oggi.
Avvocato Colao: Quindi lei, sulla ferita dell'osso ha lavorato su un calco. Cioè, è stato preso e portato via il pezzo d'osso.
Giovanni Pierini: No. No... No, praticamente io ho fa...
Avvocato Colao: Lei ha avuto a disposizione il pezzo d'osso.
Giovanni Pierini: No. No,, no... No, io ho lavorato sulle fotografie che sono state fatte in sede, rifacendo alcune misure lì sul posto, perché dovevo controllare alcuni parametri che poi dopo andavano messi in macchina.
Avvocato Colao: Quindi ha misurato l'osso.
Giovanni Pierini: Sì, sì, ho fatto le misure; le misure mie erano leggermente diverse... (voce fuori microfono) -
Giovanni Pierini: Eh? 
(voce fuori microfono)
Giovanni Pierini: No, io le misure le ho fatte sulle fotografie. Cioè, il discorso dell'osso, io non avevo avuto nessun tipo di incarico per andare direttamente sull'osso. D'accordo? Quindi io ho lavorato su tutto il materiale documentario che mi è stato dato: sulle fotografie, su altre fotografie che erano state fatte sempre per, diciamo, il gruppo del professor Maurri, l'infrarosso e in ultravioletto, ma non dettero esito positivo, quanto a possibilità di essere poi successivamente visualizzate. E avevamo anche una fase di esperire varie vie per avere, acquisire quante più informazioni possibili, utili ai quesiti. Quindi, ripeto, tutta l'analisi elettronica di immagini si fa a partire esclusivamente dal materiale fotografico, come era stato detto anche poi stamattina. Insomma, l'unica fonte di requisizione è quella. Oggi, modernamente, si fa in altro modo; ma all'epoca, si faceva così.
Avvocato Colao: Ecco, senta, però queste fotografie erano tali che lei poteva ricavare le misure con certezza, o pressoché con altrettanta certezza quanto quella che ha ricavato il professor Maurri, più o meno. Visto che c'è una discordanza di un millesimo, ecco..
Giovanni Pierini: Sì, cioè, le fotografie risentono di alcuni tipi di errori che sono, molto brevemente: un effetto di parallasse, dovuto al fatto che la macchina fotografica ha una inclinazione rispetto al piano su cui si genera la ferita; un effetto cromatico, un effetto di distanza. Le foto, all'epoca, non furono fatte esattamente come dovevano essere fatte. Questo, infatti, fu messo poi dopo in una appendice per la Procura della Repubblica, su tecniche di sopralluogo, suggerimenti, eccetera. Però, nonostante questo, c'era un grado di approssimazione abbastanza buono. La cosa importante è questo: che tutte le misure sono state effettuate con dei righelli che hanno la risoluzione di un millimetro. Va bene? Ed è questa la cosa importante, più che andare a pensare se uno ha visto l'osso da vicino o in fotografia. Perché? Perché questa impronta, ingrandendo l'immagine come si vede nella perizia, l'immagine della lesione sembra gigantesca, un cratere. Si tratta in realtà di andare a esasperare un elemento di realtà che è estremamente piccolo nei suoi dettagli. Si parla di millimetri. Quindi, misurare un millimetro con dei millimetri, non è una procedura fisicamente e matematicamente molto accettabile. Tant'è che ho detto stamattina l'errore era stimato, medio, del 5%: un errore piuttosto grosso. Perché poi si sa che gli errori si accumulano. Quando si fanno le misure, gli errori, ricordiamoci, non si sommano, si moltiplicano fra di loro, eh. Due errori del 5% non fanno un errore del 10, fanno un errore del 25. Quindi, avevo anche detto, nella profondità della piramide, le misure sono più oscure, in quanto a precisione. Anche se si vede che gli angoli d'ingresso sono acuti. Tutto sta nel ricordarsi il fatto che, nel calcolatore, appare un oggetto bidimensionale che noi leggiamo come tridimensionale. Non è una magia, ma è una operazione che si chiama analisi virtuale. Cioè, cerchiamo di ricostruire un profilo di realtà, ma non possiamo riproporre di nuovo la realtà così com'era. Questo era quello che volevo dire.
Avvocato Colao: Quindi, allora, questi dati sono stati messi, inseriti da lei, in un elaboratore.
Giovanni Pierini: Esatto.
Avvocato Colao: E quindi questi angoli, sia quelli rilevati in base alle misure del professor Maurri, sia quelli rilevati da lei sulla scorta delle fotografie, che angoli acuti lungo la base all'incirca di 40 gradi...
Giovanni Pierini: Sì. 20 più 20, sì.
Avvocato Colao: 20 più 20 acuti, le hanno poi messa in grado di poter dare il terzo angolo, quello al vertice che è di quanto?
Giovanni Pierini: 140.
Avvocato Colao: 140.
Giovanni Pierini: 137, secondo le misure di Maurri...
Avvocato Colao: Questo per il noto teorema...
Giovanni Pierini: Di Euclide.
Avvocato Colao: ... di Euclide. Grazie, professore. Un'altra cosa, mi scusi, dicevo: voi, a pagina 26 della vostra perizia, avete ipotizzato la dinamica come poi dell'uccisione del ragazzo francese, così come ci è poi rappresentata dal coimputato Lotti. Vale a dire voi dite: "Dopo la vicenda, nel senso che la vittima sarebbe stata fisicamente raggiunta a tergo dell'aggressore e dall'aggressore colpita con arma bianca con le modalità che si sono dette: prima, al dorso, poi al collo e quindi al torace e addome." In effetti, il coimputato Lotti ci ha detto proprio questo: che il Pacciani ha aggredito a tergo il giovane francese. Ora io mi domando questo, professore...
Presidente: Avvocato, non può riferire dichiarazioni che ha detto il Lotti ai periti, su...
Avvocato Colao: Ma lo ha detto anche il P.M. prima.
Presidente: No, no...
Avvocato Colao: La dinamica di come si era svolta riguardo ai più coimputati.
Presidente: Lei dettaglia, lei dettaglia tutta la dichiarazione...
Avvocato Colao: Presidente, se non si dà una informazione, come ci possono dare una risposta? E ' una premessa alla domanda. Ora, la mia domanda è questa: la ferita del polso...
Avvocato Filastò: Opposizione, Presidente, per le stesse ragioni che ha detto lei. Avvocato Filastò.
Avvocato Colao: Dicevo, la ferita del polso del ragazzo francese nel polso destro, ipotizzando una aggressione a tergo e quindi tentando di colpire il collo, che tipo di ferita è quella del polso? 
Francesco De Fazio: L'apporto che ha dato il professor Pierini in questa perizia derivata da questo scritto, è un rapporto che riflette un modello teorico, dico bene Pierini? Ora, non vorrei che il modello teorico che praticamente viene redatto attraverso la digitai... di immagini, in caso in cui esiste un perito che ha visto il cadavere, non vorrei... E' un discorso che può essere un discorso di completamento di una osservazione direi di assoluta pertinenza del perito necroscopo.
Avvocato Colao: No, professore, lo sappiamo questo. Cioè, che dalla teoria si deve passare alla pratica, a un certo momento... (voci sovrapposte)
Avvocato Colao: Sì. Io però volevo chiedere al professor Pierini ancora una domanda. PERITO De Fazio F. : No, il discorso è questo: è che la utilizzazione di un modello teorico che ha, serviva al completamento di una perizia, riguarda l'utilizzazione di questo modello, in rapporto ad una lesività che non è stata riscontrata direttamente da noi. Né da me, né da Pierini e né dagli altri, ma che è stata traslata da una immagine e utilizzata, questa immagine fotografica per... Quindi, a questo punto, se un discorso di questo genere si deve fare, allora si deve fare con, partendo dalla premessa dei rilievi a... patologici che sono stati fatti.
Avvocato Colao: Ma questo l'ho capito. E infatti la mia domanda ha proprio teso a questo, a capire questo.
Francesco De Fazio: Almeno, non so i rilievi che sono stati fatti dal professor Maurri su questo piano.
Avvocato Colao: Non ha approfondito la cosa, sotto il profilo della... Io volevo continuare col professr Pierini, se mi consente. Perché ero arrivato...
Francesco De Fazio: Si, ma non è che io non le consento di continuare... Io però, io ho preso la parola per dissociarmi da questo tipo di impostazione che analizza un dato nell'ambito del quale noi abbiamo portato il cosiddetto modello teorico, in rapporto invece all'esistenza di un dato che comporta la piena responsabilità di riscontro da parte di un altro perito.
Avvocato Colao: Ma in che senso, scusi, arreca il danno? Non l'ho capito io.
Francesco De Fazio: ... non l'ha visto il professor Maurri e non lo abbiamo visto noi.
Avvocato Colao: Il professor Maurri l'ha vista in superficie, la ferita. E ha riferito gli angoli e le misure.
Francesco De Fazio: Non lo so... e lui ha detto...
Avvocato Colao: Il professor Maurri---
Francesco De Fazio: Il professor Maurri, non so come l'abbia vista... Il professor Pierini ha solo visto delle fotografie, va bene? che ha fatto il professor Maurri. Cioè, il professor Pierini ha solo lavorato su fotografie fatte dal professor Mauri.
Avvocato Colao: E va bene, d'accordo.
Francesco De Fazio: E va be', ma... mi permetta...
Avvocato Colao: Però hanno portato a certi elementi, queste intuizioni di lavori.
Francesco De Fazio: Ha portato un contributo che deriva da un modello teorico, un modello teorico che...
Avvocato Colao: Che ha riscontro nella pratica, ecco. PERITO De Fazio F. : No, il modello teorico non è il riscontro della pratica.
Avvocato Colao: Per i motivi che poi chiederò alla...
Presidente: Ma avvocato, lo lasci parlare— Perché se lei interviene in continuazione, eh. 
Francesco De Fazio: Il modello teorico non è il riscontro alla pratica, il modello teorico è lo sviluppo, con determinate formule di una lettura, con determinate formule e con determinati mezzi, di una realtà. La realtà che però, in questo caso, è stata oggetto di indagini diretta con gli occhi suoi da parte di un altro perito. E quindi io ho il dovere e la delicatezza di segnalarlo. Quantomeno dissociandomi...
Avvocato Colao: No, ma lo avevamo capito, questo, professore. Benissimo. Lo hanno capito benissimo tutti, no? Ora volevo dire: questo tipo di ferita al polso del radio, tolto l'aggressione a tergo, che tipo di ferita è?
Giovanni Pierini: Pierini. Quello che diceva adesso il professor de Fazio, cioè, una ferita, visto che qui non è stato colpito uno scheletro, ma è stato colpito un uomo, il capo di ferita va analizzato su tutti i piani, sia l'epidermide, i piani muscolari, i tendini, quando si attinge all'osso, eccetera. Quindi, che tipo di ferita è io non so cosa...
Avvocato Colao: No, io dico, di difesa o di attacco? Ecco, è una difesa per il giovane.
Giovanni Pierini: Questa è una dinamica che io, guardi, al calcolatore non posso... Stamani ho detto: non si può sapere per una punta che tipo di impugnatura ci può essere. D'accordo? Così, a questo punto, io non posso sapere che tipo di dinamica è quella a partire da una immagine di profondità all'interno di una struttura ossea, anche se è detto, se non vado errato, direttamente nella perizia, che si trattava di un fenomeno di punta. E quindi, sul fenomeno di punta possiamo dire sì, il fenomeno di punta, anche perché c'è una breccia ossea, quella indicata con la lettera C nel grafico che mi fece pensare a un fenomeno di cessazione della resistenza ossea improvvisa, come quando l'energia potenziale si scarica tutta all'’improvviso diventando energia cinetica. E queste cose si verificano prevalentemente nei colpi di punta, rispetto ai colpi vitali o di striscio, dove l'energia viene distribuita lungo tutto l'asse dell'osso. E qui invece sembra scaricarsi in un punto. Ma dicevo sempre, cioè, siamo sempre a livello di un tentativo di fare, attraverso un modello teorico, un contributo a una ipotesi tra le tante di spiegazione. Non è che da questo si ricava che cosa è successo.
Avvocato Colao: No, no, va bene, professore, per carità. 

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