giovedì 31 maggio 2012

Sergio Spinelli - Deposizione del 29 aprile 1994

L'allora Sovrintendente Capo della Polizia di Stato, Sergio Spinelli, fu ascoltato il 29 aprile 1994 nel processo a Pietro Pacciani.Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni. 
 
Presidente: Bene, buongiorno signori. Allora, l'udienza è aperta. L'imputato c'è, i difensori lo stesso. Allora, signor Pubblico Ministero, possiamo ricominciare, prego.  
P.M.: Buongiorno Presidente. Sì, ricominciamo dal punto dove eravamo rimasti, cioè cerchiamo di ricostruire completamente l'omicidio di Baccaiano, 19 giugno '82. Abbiamo visto come ci fu un intervento "ad adiuvantum" della Polizia Scientifica per i rilievi. Ieri la Corte ha ammesso come teste, ad integrazione, l'operatore di Polizia Scientifica che fece questo rilievo: l'operatore Spinelli. Chiedo quindi che sia sentito oggi, è presente.  
Presidente: Benissimo. Allora introduciamolo. Si accomodi, prego, dia le sue generalità e legga, per cortesia, quella formula.  
S.S.: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione, mi mpegno a dire tutta la verità, e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza. Spinelli Sergio, nato il XX/XX/19XX a Xxxxxxi. Sovrintendente Capo della Polizia di Stato. 
Presidente: Risponda, per cortesia, alle domande del Pubblico Ministero.  
P.M.: Grazie Presidente. Sovrintendente Spinelli, ci può dire quali erano i suoi compiti in occasione del fatto del 1982? Lei, quando intervenne, quali erano le sue funzioni all'interno della Polizia?  
S.S.: Sì, ero cinefotosegnalatore addetto ai sopralluoghi. 
P.M.: Addetto, mi scusi?  
S.S.: Ai sopralluoghi. 
P.M.: Ai sopralluoghi, per la Scientifica.  
S.S.: In genere, sì.  
P.M.: Ricorda quando intervenne sul luogo? Dopo quanto? Che ore erano?  
S.S.: Era l'una esatta, quello ricordo. Ci accompagnarono una squadra della Notturna, dell'ufficio di Notturna; ci portò sul posto perché non eravamo, non conoscevamo la zona, noi.  
P.M.: Lei ricorda quale fu la sua attività? Cioè, era già stata fatta una attività di repertazione o di sopralluogo da parte di altri organi di Polizia Scientifica? Potè capire se era stato toccato qualcosa - sia pure a fini di indagine - o di questo non ebbe possibilità di chiarire molto?  
S.S.: Sicuramente qualcosa era già stato toccato, perché si parlava di duplice omicidio e c'era un solo cadavere in macchina.  
P.M.: Ecco, questo è il primo punto. Quando arrivò lei, cosa le dissero?  
S.S.: Che uno era già stato portato via perché era ferito, insomma non era...  
P.M.: Bene e il sopralluogo, quindi, ebbe come oggetto il cadavere, l'auto e i reperti intorno?  
S.S.: Certo.  
P.M.: Ci vuole un po' descrivere, cominciando da cosa vuole lei, o dall'autovettura?  
S.S.: Sì, l'autovettura. La prima che ci venne in mente e che ci venne presentata fu l'autovettura, che era fuori strada con le ruote posteriori dentro un canaletto, dentro una fossa laterale a sinistra.  
P.M.: Senta, scusi, l'autovettura, per quel che le dissero, non era stata minimamente toccata, mossa? Era nella posizione in cui, anche apparentemente, in cui era stata trovata? 
 S.S.: Sicuramente. Mossa no.  
P.M.: Quali erano le caratteristiche evidenti dal punto di vista di Polizia Giudiziaria, al di là del cadavere, di questa autovettura?  
S.S.: Erano i segni di... i due fari rotti.  
P.M.: Ecco, veniamo a questi fari. Si potè ricostruire come erano stati rotti, con certezza?  
S.S.: Si, per terra furono trovati dei bossoli, e all'interno c'erano dei punti di impatto.  
P.M.: Sui fari.  
S.S.: All'interno della parabola del faro.  
P.M.: Punti di impatto di un colpo?  
S.S.: Di colpo di pistola.  
P.M.: Vogliamo vedere queste foto dei fari, per cortesia, che ieri magari non li abbiamo ben focalizzati? I punti di impatto dei proiettili. Furono trovati, quindi, anche i proiettili?  
S.S.: Proiettili? No, noi non ne repertammo.  
P.M.: Ci dovevano essere, in teoria.  
S.S.: Sì. Ma la parabola... sicuramente erano schizzati all'esterno.  
P.M.: Ecco, intorno questi proiettili ci dovevano essere?  
S.S.: Ci dovevano essere.  
P.M.: Li trovammo?  
S.S.: No.  
P.M.: Trovammo i bossoli?  
S.S.: Solo i bossoli.  
P.M.: Li cercammo, i proiettili? 
S.S.: Penso di si.  
P.M.: Lei li cercò?  
S.S.: Si.  
P.M.: Li trovò?  
S.S.: No.  
P.M.: Bene, grazie. Vediamo i fari. È possibile vedere, in questa foto, quale sarebbe il punto di impatto? Se da qui si vede. O dove lo rico... guardi come si vede bene.  
S.S.: Sì, è quello sì.  
P.M.: Quello è il punto di impatto.  
S.S.: Sì.  
P.M.: E è chiaramente di un...  
S.S.: Di un proiettile.  
P.M.: Di un proiettile. Vogliamo vedere l'altro faro? 
S.S.: Ecco, sì.  
P.M.: Quindi non avete avuto dubbi che i fari sono stati rotti da 2 colpi, bene? 
S.S.: Sì.  
P.M.: C'erano vetri in terra sicuramente riferibili a quei fari, quindi?  
S.S.: Sì.  
P.M.: Fece questa verifica lei?  
S.S.: Sì, sì. Erano i fari dell'auto.  
P.M.: I vetri furono repertati, o non serviva perché era pacifico?  
S.S.: Noi personalmente non abbiamo repertato nulla.  
P.M.: Nulla di nulla, o non i fari?  
S.S.: No, nulla di nulla.  
P.M.: Voi avete fatto un sopralluogo dal punto di vista fotografico.  
S.S.: Sì.  
P.M.: Ho capito. Quindi la repertazione fu fatta da...  
S.S.: Da altri organi.  
P.M.: Da altri organi di Polizia Giudiziaria, bene. Quindi questo è il primo dato. Questa foto l'ha fatta lei?
S.S.: Eravamo io e un agente… 
P.M.: Sì, lei nel senso voi.
S.S.: Sì, sì. 
P.M.: Vogliamo allora vedere un attimo le foto relative alla posizione dell'auto e relative... ecco, cominciamo un attimo. Voi avete potuto ricostruire i movimenti dell'auto attraverso tracce sul terreno, ad esempio, dove si trovava l'auto prima di rimanere in quella condizione, in quella posizione?  
S.S.: Mah, si è ricostruita un'ipotetica traiettoria dell'auto a retromarcia.  
P.M.: Ecco, come mai? Da cosa... c'erano delle tracce evidenti?  
S.S.: Sì, c'erano delle tracce, c'erano dei bossoli sparati dall'altra parte e dei frammenti di vetro all'altra piazzola. 
P.M.: Vogliamo vedere e passare a quelle foto 11? Cioè non c'erano dubbi che la...  
S.S.: Sì, venisse di là.  
P.M.: Vuol vedere? Ci sono delle freccette varie…  
S.S.: Sì. 
P.M.: Quello è un bossolo.  
S.S.: È un bossolo, sì.  
P.M.: Questa è la posizione dell'auto.  
S.S.: Sì.  
P.M.: Tutte le altre frecce sono bossoli?  
S.S.: Sì, sono 3 bossoli.  
P.M.: Bene. Tracce di quelle che si chiamano sgommature, cose del genere, c'erano?  
S.S.: No, no, non ne abbiamo rilevate.  
P.M.: Nessuno tipo di...  
S.S.: No.  
P.M.: Lei era presente quando fu spostata e portata via l'auto?  
S.S.: No.  
P.M.: Lei andò via prima?  
S.S.: Si.  
P.M.: Bene. Andiamo avanti con le foto per vedere, ecco, qui cosa si vede?  
S.S.: Questa è la piazzola dove presumibilmente era ferma l'auto con la parte anteriore...  
P.M.: Ecco, come si può stabilire - se si è stabilito - in che posizione era l'auto prima di trovarsi in quella posizione lì? E se, essendoci bossoli, ci sono stati spari in quella piazzola, in quale direzione, com'era l'auto e com'è...  
S.S.: L'auto era in direzione con la parte anteriore rivolta verso la parte chiusa.  
P.M.: Verso l'operatore che fa la foto.  
S.S.: Si.  
P.M.: Bene. Questo da cosa si deduce? Ci sono tracce?  
S.S.: Dal vetro sinistro, che era rotto.  
P.M.: Era infranto.  
S.S.: E sul lato sinistro c'erano i bossoli.  
P.M.: Dove sono quelle frecce lì?  
S.S.: Sì, dove sono quelle…  
P.M.: Quindi era logicamente deducibile che l'auto era in quella posizione?
 S.S.: Sì.  
P.M.: Quando furono sparati i primi colpi.  
S.S.: Si.  
P.M.: Vogliamo andare avanti? Se c'è qualche altra foto che ci dimostra... ecco. Questa qui cosa si vede?
S.S.: La punta dell'auto che indica...  
P.M.: Si, no, quella...  
S.S.: È un proiettile... è un bossolo.  
P.M.: E' un bossolo. Andiamo avanti. 
 S.S.: Sono i frammenti di vetro dei due fari.  
Presidente: Vogliamo dire che foto è? 
 P.M.: Sì, sì Presidente. E' la foto numero 5. Senta una cosa, lei ricorda - o l'ha descritto da qualche parte - qual'era la distanza fra la piazzola e la prima posizione e la posizione dell'auto? Cioè, se fu misurata la distanza esatta fra i due punti in cui erano la macchina prima e la macchina dopo.  
S.S.: Sì, erano sugli 11 metri.  
P.M.: 11 metri.  
S.S.: 11 metri e 50, 11 metri.  
P.M.: Bene, grazie. Andiamo avanti, se abbiamo qualche altra foto che può favorire dei ricordi. Ecco, sembra che ci sia un proiettile sul parabrezza.  
S.S.: Si.  
P.M.: Fu fatto qualche accertamento ai fini... sembra a destra, non è questo qui, ecco. Lo vuol vedere?
S.S.: Si.  
P.M.: E' il foro di un proiettile.  
S.S.: Foro di un proiettile.  
P.M.: Fu trovato il proiettile all'interno?  
S.S.: No. Non c'era punto di impatto.  
P.M.: Sull'auto non c'era.  
S.S.: No.  
P.M.: Quindi l'ha preso il ragazzo.  
S.S.: La persona, sì.  
P.M.: Questo si deduce da... Bene, andiamo avanti, se c'è qualche altra foto. Questi sono i fari, li abbiamo già visti. Qualche foto di insieme, se la troviamo. Ecco, questa?  
S.S.: E' il lato sinistro dell'auto per evidenziare...  
P.M.: Il vetro e il cadavere.  
S.S.: Il cadavere.  
P.M.: Senta una cosa, sul vetro rotto furono fatti accertamenti per capire qual era il mezzo che aveva rotto questo vetro? Cioè, se era stato rotto con un colpo di arma da fuoco o con altro corpo contundente, oppure non fu possibile?  
S.S.: No.  
P.M.: Non c'era più nemmeno il vetro.  
S.S.: Non c'era più nulla, e frammenti comunque, molti frammenti, erano all'interno, la maggior parte.  
P.M.: Il fatto che il vetro è completamente rotto – non è rimasto niente in piedi – può aiutare a capire qual'è stata la causa della rottura, o non ci aiuta?  
S.S.: Mah, non aiuta, però fa capire che sono stati sparati parecchi colpi su quel vetro. Non uno solo.  
P.M.: Potrebbero essere state tirate anche delle sassate, insomma, o altri corpi contundenti, o è necessariamente deducibile che si è trattato di colpi?  
S.S.: Ma è deducibile, perché se erano pietre si potevano trovare all'interno. Non è stato trovato nulla.
P.M.: Ecco, pietre in esterno, dove c'erano nella piazzola?  
S.S.: No, con vetri frammisti, no.  
P.M.: Idonee a fare quell'operazione, no. Quindi avete dedotto che era sicuramente stato infranto a seguito di colpi di arma da fuoco. 
 S.S.: Si.  
P.M.: Bene, vediamo qualche altra foto. Ricorda qui che cosa avete messo in evidenza? Sembra di leggere dalla didascalia, la 11: “Si osservano macchie di sangue e la rottura del vetro”. Queste macchie di sangue ci vuol far capire meglio su quale vetro sono, quale sportello?  
S.S.: Sì, sono sulla portiera sinistra, il lato dove era il ragazzo, il giovane.  
P.M.: Quindi è fotografato dall'interno?  
S.S.: Sì, è dall'interno. Presumibilmente ci si è appoggiato già ferito, con...  
P.M.: Abbiamo fatto, o avete fatto, qualche accertamento su questo sangue? O l'avete ritenuto superfluo?
S.S.: No, no, noi no, perché c'era la Medicina Legale che faceva gli accertamenti.  
P.M.: Quindi il sangue voi non l'avete repertato?  
S.S.: No.  
P.M.: Bene, andiamo avanti, grazie. Qui? 
 S.S.: Anche questo.  
P.M.: Anche questo, vogliamo leggere? È la foto 12 dove si dice: “Insieme del sedile anteriore sinistro; si notano frammenti vetrosi dello sportello e macchie di sangue”. Stesso discorso?  
S.S.: Sì, è il lato della guida.  
P.M.: E' il lato guida, lo stesso dove c'è il vetro rotto. Le macchie di sangue sono quelle sul montante?  
S.S.: Si. 
P.M.: O ce ne sono altrove?  
S.S.: Anche sul sedile.  
P.M.: Anche sul sedile. Discorsi simili sul sangue, cioè non è. . . voi non avete provveduto a fare repertazioni o esami del sangue?  
S.S.: No. 
 P.M.: Bene, andiamo avanti. Ora farei una domanda al di là della foto. Ricorda se nell'auto c'erano oggetti personali degli occupanti, tipo borse, portafogli, documenti, roba del genere?  
S.S.: No, non c'era nulla.  
P.M.: Quando arrivò lei non c'era nulla.  
S.S.: Quando arrivai io c'erano solo due maglie e un orologio, poi.  
P.M.: Sa se qualcuno ha provveduto a occuparsi dell'esame di documenti, di borse, eccetera?  
S.S.: No.  
P.M.: Non lo sa.  
S.S.: No.  
P.M.: Bene, quindi dobbiamo riportarci ai verbali. Nessuno le parlò di una borsa, borsa aperta, borsa chiusa? Se c'era, non c'era? Come avevano identificato i cadaveri?  
S.S.: No.  
P.M.: Non furono cose che riguardavano lei. Vogliamo andare sulla destra della testa della ragazza per capire cos'è quel...?  
S.S.: Sono dei peluches, dei giocattoli.  
P.M.: Bene, bene, perfetto. Andiamo avanti. La stessa, in terra c'è qualcosa?  
S.S.: Sì, c'è un bossolo calibro 22.  
P.M.: Ce lo può indicare? Ci può indicare qual è?  
S.S.: Sì, c'è una lettera. E' tra le gambe della ragazza.  
P.M.: Ah, ecco. Bene.  
S.S.: Dietro.  
P.M.: Bene, andiamo avanti. Da qui si vede se ci sono oggetti? Riconosce nulla?  
S.S.: No, non...  
P.M.: Quindi oggetti, quando arrivò lei, non ce n'erano? 
 S.S.: No.  
P.M.: Andiamo avanti, se c'è qualche altra foto di insieme. Possiamo andare avanti, questa riguarda la Medicina Legale. Stessa foto, è il proiettile.  
S.S.: Questo è il particolare del bossolo.  
P.M.: Senta, lei vedo che fa, se l'ha fatta lei, un cerchio rosso in un certo punto: come mai la colpi?  
S.S.: Mah, era un ematoma. Sembrava provocato dall'abbassamento del sedile, dal ferro, cioè la parte sottostante il sedile. O buttato all'improvviso, o dopo quando hanno soccorso il ragazzo, ora non...  
P.M.: Come se il sedile...  
S.S.: Sì, si fosse buttato all'improvviso.  
P.M.: Gli fosse caduto sul piede, sulla gamba.  
S.S.: Sì, sul piede e gli ha provocato... sulla gamba.  
P.M.: Sul piede, sulla caviglia.  
S.S.: E provocato quell'ematoma, sì. 
 P.M.: Bene, andiamo avanti. Lo stesso tipo di rilievo, più particolareggiato, dico bene? Cosa c'è? Una fascetta, un?  
S.S.: No, quella è una scarpa.  
P.M.: Ah, è la scarpa.  
S.S.: Scarpa allacciata.  
P.M.: Ah, è il laccio della scarpa.  
S.S.: Sì.  
P.M.: Perfetto. Andiamo avanti. Qui c'è un oggetto.  
S.S.: E' un maglione marrone a V, a forma di V, da uomo.  
P.M.: Da uomo. Lo repertò lei, poi?  
S.S.: No, no, noi abbiamo… 
P.M.: Bene, andiamo avanti. Queste che cosa sono?  
S.S.: Sono...  
P.M.: Che foto è, scusate? Leggiamo la didascalia. E' la 21: “Particolare della posizione dei bossoli…”
S.S.: Dei bossoli.  
P.M.: “…rinvenuti nello spiazzo antistante”.  
S.S.: Sì, nella piazzola di fronte al luogo dove è stata rinvenuta la macchina. E c'erano...  
P.M.: Quindi, scusi, sulla sinistra della foto c'è una freccia: lì siamo nella piazzola o sull'asfalto?  
S.S.: No, siamo sull'asfalto sì. 
P.M.: Quindi lì c'è un bossolo.  
S.S.: C'è un bossolo.  
P.M.: Quindi le distanze, rispetto alla linea di termine dell'asfalto, fra bossolo sull'asfalto e bossoli sulla terra, in che ordine possono essere?  
S.S.: Mah, pochi metri, qualche metro.  
P.M.: Quindi è la prospettiva che ci falsa un po'. Quella freccia in basso a sinistra, rispetto alla "D" per intenderci, alla freccia "D", che distanza può essere?  
S.S.: Sono 2-3 metri, 3 metri.  
P.M.: Così distanti? Lo ricorda? L'ha scritto da qualche parte? 
S.S.: Mah, c'è scritto nel verbale.  
P.M.: Va bene, benissimo, era questo che volevo sapere. Andiamo avanti. Quella linea bianca nel mezzo, sulla strada, è preesistente o è servita per i rilievi?  
S.S.: No, no, era preesistente.  
P.M.: E'una...  
S.S.: Sì, è una linea.  
P.M.: Stradale, riguarda la strada. C'è qualche reperto particolare relativo al sopralluogo? 
S.S.: No. 
P.M.: Scusi, quelle cosa sono? Cartellini bianchi?  
S.S.: Sì, sono le tre lettere, quelle che indicano 3 bossoli.  
P.M.: I bossoli verso l'auto.  
S.S.: Verso l'auto, sì.  
P.M.: Bene grazie, andiamo avanti. Qui invece?  
S.S.: Sono i particolari dei bossoli.  
P.M.: Nella piazzola?  
S.S.: Sì. Sterrato.  
P.M.: Bene. Quanti erano questi? 
S.S.: Erano 4 per terra.  
P.M.: E 1 sull'asfalto. 
S.S.: 1 sull'asfalto, 3 accanto alla macchina e 1 dentro la macchina.  
P.M.: Quindi in totale?  
S.S.: 9.  
P.M.: 9, bene. Andiamo avanti, grazie. Questo è il secondo dei bossoli sull'asfalto nella foto, dico bene?
S.S.: No, sempre...  
P.M.: No, sulla piazzola.  
S.S.: Sempre sulla piazzola.  
P.M.: Bene. Questo?  
S.S.: Anche.  
P.M.: E' il terzo bossolo sulla piazzola. Andiamo avanti, grazie. Ancora uno, il quarto, e il quinto. Bene, è cosi?  
S.S.: Si.  
P.M.: Questo è quello sull'asfalto?  
S.S.: Questo è sull'asfalto e comincia a essere segnato dal gessetto.  
P.M.: Bene. Questo?  
S.S.: Si, sull'asfalto.  
P.M.: Ancora sull'asfalto, era vicino alla macchina?  
S.S.: Vicino alla macchina.  
P.M.: Questi colpi vicino alla macchina, fra loro, la rosa dei colpi che circonferenza ha, se ha una circonferenza, o che linea può avere?  
S.S.: Mah, erano vicinissimi, poche decine...  
P.M.: Ci può dare?  
S.S.: Qualche…  
P.M.: Di centimetri?
S.S.: Sì, si parla di qualche decina di centimetri.  
P.M.: Rispetto all'auto?  
S.S.: C'è segnato nel verbale.  
P.M.: Lo ricorda, grossomodo?  
S.S.: Qualche metro al massimo.  
P.M.: Bene. Andiamo avanti. Questo è l'ultimo. Andiamo avanti. Questo è il corpo della ragazza dopo che è stato spostato.  
S.S.: Sì.  
P.M.: Non ho altre domande, grazie.  
Presidente: Signori Avvocati di parte civile? Ci sono domande?
A.S.F.: Nessuna Presidente.  
Presidente: Avvocato Fioravanti, prego. 
A.F.: Una sola domanda. 
Presidente: Abbiamo dato atto che l'avvocato Bevacqua è sostituito, benissimo.  
A.F.: Una sola domanda. Senta, fino a che ora lei... è arrivato a che ora, lì?  
S.S.: All'una.  
A.F.: Fino a che ora si è trattenuto?  
S.S.: Fino alle 3.45.  
A.F.: Lei ha fotografato l'interno della macchina?  
S.S.: Sì.  
A.F.: Ecco, c'erano - l'ha chiesto anche il Pubblico Ministero - altri oggetti oltre al maglione?  
S.S.: Mah, c'era una busta di oggetti personali... no, c'erano oggetti... una busta vuota di preservativo, un preservativo avvolto, una carta tipo Scottex, una cartina, poi altri oggetti…  
A.F.: Lei non ha provveduto a fare le analisi su questi? 
 S.S.: No, no, era Medicina Legale…  
A.F.: Nessun'altra domanda.  
Presidente: Nessun'altra domanda? Bene, può andare. Buongiorno.  
S.S.: Grazie.

mercoledì 30 maggio 2012

Olinto Dell'Amico - Deposizione del 28 aprile 1994

 

Il Colonnello Olinto Dell'Amico fu ascoltato il  28 aprile 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.

Presidente: Bene, in chiusura...  
P.M.: Signor Presidente, il P.M. si era premurato, sapendo che grossomodo i testi già indicati potevano avere delle lacune sul punto, di far venire oggi l'agente della Scientifica che aveva fatto il sopralluogo. Anche se negli atti forniti alla Corte ci sono quelli dei Carabinieri, io mi ero poi accorto che anche la Scientifica aveva fatto qualcosa. Mi sembra, a questo punto, che se si vuole si può integrare. L'agente Spinelli è qui, decidano loro, sennò per me è sufficiente.  
Presidente: Vi sono opposizioni? 
A.B.: No, signor Presidente, non ci sono opposizioni, ci sono motivi di opportunità che io faccio presente - per carità! - alla eccellentissima Corte. Io ho pregato il signor Procuratore della Repubblica e il Pubblico Ministero se mi lasciava un po' tranquillo domani, cioè ci lasciava un po' tranquilli perché ci siamo divisi...
P.M.: Non dipende dal Pubblico Ministero.  
A.B.: No, nel senso che...  
Presidente: Ne abbiamo già parlato, no? di questo argomento.  
A.B.: Col collega ci siamo divisi i compiti. Questo momento del fatto l'avevo un pochino io studiato, quindi chiedevo la cortesia del Pubblico Ministero...  
P.M.: La massima cortesia da parte del P.M.  
A.B.: ... se mi poteva lasciare un po' libero domattina. Soltanto questo.  
P.M.: Il P.M. non ha la benché minima opposizione. Anzi, tutta la comprensione e l'interesse a che il processo sia fatto bene e con la presenza dei difensori.  
Presidente: Si, ho capito, ma non è che domattina...  
A.B.: Domattina qualcosa bisogna fare.  
P.M.: Io sono qua e ci ho i testi già stasera, Presidente.  
Presidente: Capito?  
P.M.: Io stavo... questo discorso viene fatto mentre io cito un teste ora.  
Presidente: Si tratta dell'importanza dei testi, per cui, se il Pubblico Ministero ritiene di venire incontro a lei, Avvocato, va tutto bene, ma non è che domattina non si può fare udienza. Questo assolutamente.  
A.B.: No.  
P.M.: Per ora stiamo parlando del teste di ora.  
Presidente: Ho capito.  
P.M.: Se riteniamo opportuno farlo stasera, farlo domani.  
Presidente: Io, per me, se lo vuole chiamare ora, bene; se lo vuole chiamare domani o dopodomani...
P.M.: Io l'ho già offerto, è già qui. Ora qui si tratta di un problema di tempi.  
A.B.: Io pregavo, la cortesia, se il Pubblico Ministero...  
Presidente: Possiamo andare ancora venti minuti, poi basta.  
A.B.: No, pregavo la cortesia del Pubblico Ministero, se per domani mattina potesse fare...  
Presidente: E lo dica a lui, Avvocato.  
A.B.: No, se domattina potesse chiamare i testimoni che illustrano i luoghi e le situazioni, i corpi.  
Presidente: Ma di questo teste che ne facciamo?  
A.B.: Sentiamolo pure ora. Io non ho problemi.  
Presidente: Appunto, anche a me interessa solo questo.  
P.M.: Allora io, questa era la mia istanza. Domattina non ho problemi.  
Presidente: Non capivo il senso di questa...  
A.B.: Noi, con il colonnello Dell'Amico volevo parlare con il colonnello Dell'Amico, lo volevo sentire alla mia presenza. Cioè, signor Presidente, le dico subito, tanto... Il colonnello Dell'Amico ha fatto delle indagini e ha fatto anche...  
Presidente: Avvocato Bevacqua, scusi tanto, noi sennò perdiamo inutilmente tempo. Fuori udienza, voi vi potete metter d'accordo su quello che volete e la Corte non ha nessuna difficoltà. 
P.M.: Io volevo sapere se...  
Presidente: Sentire uno o un altro è la stessa cosa.  
P.M.: ... volevo sapere se la Corte intende...  
Presidente: Abbiamo venti minuti di tempo. Sentiamo un altro teste.  
P.M.: ... se ha interesse a integrare con il teste che io ho offerto ora per i motivi che ho detto.  
Presidente: Lo vogliamo sentire?  
P.M.: Questo è il problema.  
Presidente: Mi pare di sì, perché non c'erano opposizioni. Si tratta di un agente della Scientifica.  
P.M.: Bene, lo facciamo passare. È il teste Spinelli.  
Presidente: Va bene? Allora lo ammettiamo. Siamo d'accordo tutti.  
P.M.: Ah, chiedo scusa, il difensore forse dice che è meglio sentire il colonnello Dell'Amico, cosi approfitta. Per me non ci sono problemi. Facciamo passare il colonnello Dell'Amico.  
Presidente: Non è lungo. Va bene, alle sei e un quarto io sospendo, per cui... Prego.  
P.M.: No, no, velocissimo, velocissimo.  
Presidente: Colonnello, si accomodi.  
P.M.: Colonnello, grazie.  
Presidente: Si accomodi pure e allora... Prego. No, no non importa perché lei ha già letto quella formula, per cui finché dura il processo è sotto il vincolo. 
P.M.: Presidente, se mi consente...  
Presidente: Prego.  
P.M.: Colonnello, sappiamo già qual è la sua professione, voglio sapere: ricorda quale era il suo incarico nell'82, cioè quando avvenne l'omicidio del 19 giugno in Baccaiano di Montespertoli? Qual era il suo incarico nell'Arma? 
O.D.: Comandavo il Nucleo Operativo del Gruppo di Firenze.  
P.M.: Ecco. Ricorda di essere intervenuto personalmente sul luogo dell'omicidio? 
O.D.: Si, si.  
P.M.: Ricorda grossomodo... 
O.D.: Dopo la mezzanotte.  
P.M.: C'erano già i suoi, insomma? 
O.D.: C'erano già, erano intervenuti i militari della Compagnia di Signa.  
P.M.: Il capitano Ghiselli ci ha già spiegato. 
O.D.: Esatto.  
P.M.: Ricorda se c'era anche la Polizia di Stato, chi fece i rilievi? Se c'era già o se venne quando... 
O.D.: Venne, vennero anche loro che furono informati subito dell'accaduto.  
P.M.: Perché era un caso di cui... 
O.D.: Sì.  
P.M.: ... entrambe le Forze di Polizia si interessava per i motivi che sappiamo. 
O.D.: Sì.  
P.M.: Ricorda di aver dato qualche disposizione particolare, o il sopralluogo lo fecero per conto loro i suoi ufficiali? 
O.D.: Mah, il verbale di sopralluogo lo fece, mi ricordo, c'era Congiu. Lo fece Congiu, lo stese materialmente il maresciallo Congiu.  
P.M.: Poi ci ha già spiegato il capitano Ghiselli come fu fatto. Io a questo punto non ho domande.  
A.B.: Presidente, io ne ho qualcuna.  
Presidente: Bene, prego avvocato Bevacqua.  
A.B.: Colonnello, lei ha comandato il Nucleo Operativo, se non erro, della... 
O.D.: Esatto.  
A.B.: ... Legione Carabinieri di Firenze, no? 
O.D.: Come?  
A.B.: Di Firenze. Nucleo Operativo di Firenze. 
O.D.: Sì.  
A.B.: Ecco, lei è andato sul posto e ha fatto anche, attraverso i suoi collaboratori, un esame delle cose che furono rinvenute sul posto stesso, cioè dentro la macchina, fuori dalla macchina, oltre i bossoli, proiettili, eccetera. Si ricorda se furono rinvenute nella macchina queste cose? E cioè un orologio, credo d'oro, della ragazza, lo ricorda? 
O.D.: Sì, mi sembra che sul sedile posteriore, a fianco del corpo della ragazza c'era una borsetta. E c'erano sul sedile degli oggetti che probabilmente provenivano dalla borsetta, penso.  
A.B.: Ecco. E si ricorda se c'era anche un portafoglio con somme in contanti di 49.000 lire? 
O.D.: No, questo non lo ricordo.  
A.B.: Comunque è scritto nel relativo sopralluogo, verbale di sopralluogo, quindi lei lo conferma questo verbale di sopralluogo. 
O.D.: Esatto.  
A.B.: Senta, le domando anche un'altra cosa: ricorda se, in quell'occasione, avete eseguito anche una perquisizione nei confronti di Fabbri Fosco
O.D.: Non ricordo. Furono fatte, quella notte furono fatte varie perquisizioni perché furono perquisite tutte le persone che, praticamente, che...  
A.B.: Erano state prese in considerazione. 
O.D.: ... erano state sospettate, e quindi si procedette a perquisizione di diverse persone.  
A.B.: Si ricorda anche se fu sospettato, senza dire il nome e coqnome, la prego, un... due noti medici, due medici: un ginecologo e un altro medico. Uno della zona di Empoli e uno della zona di Firenze. 
O.D.: Sì, ma io ricordo solo, solo un medico ricordo, non due. Me ne ricordo uno.  
A.B.: Furono due, va be'. Senza dire nome e senza dire cognome, se lo ricorda questo? Qualcuno di questi... 
O.D.: Furono perquisiti, ma non...  
A.B.: Va be'. Si ricorda se fu ritrovata nella piazzola dove accadde il fatto, anche una bustina di Norzetan?
O.D.: Si, fu fatta tutta una ricerca su questo Norzetam.  
A.B.: Oh, fu fatta una ricerca, tant'è che c'è un rapporto, credo a sua firma, se non erro, sicuramente a sua firma, che dice così - se lei conferma questo tipo di rapporto - : "La bustina vuota del farmaco Norzetan rinvenuta verso le ore 11.00 del 20/06/82 nella piazzola ove sono stati assassinati i fidanzati Mainardi-Migliorini, apparteneva al lotto preparato dalla Albert, in data 28/07/80. Detto lotto è stato consegnato al deposito di Roma in data..." eccetera, eccetera, e furono fatti una serie di accertamenti. Se lo ricorda questo? 
O.D.: Sì, sentimmo anche tutti i medici per sapere chi prescriveva questo Norzetan.  
A.B.: Perché era un medicinale di un certo tipo che faceva... 
O.D.: Veniva dato...  
A.B.: Si pensava a qualcuno che fosse malato di mente o qualcosa del genere. 
O.D.: Veniva usato anche, mi sembra, per persone insomma un po' malate.  
A.B.: Per curare... 
O.D.: Sì, per curare.  
A.B.: ...malati nervosi. Ecco, un'ultima domanda e poi mi cheto. Mi risulta, ad un certo punto che avete fatto, per cercare di ritrovare la pistola - su impulso del Pubblico Ministero - anche un accertamento, che poi però non mi sembra sia stato ulteriormente protratto, un accertamento in ordine ad una pistola che sarebbe stata, che poi non è stata trovata, che sarebbe stata venduta da un certo Ferrari Gino, o Ferrari Luigi di Borgo San Lorenzo. Questo signore dice che questa pistola sarebbe stata venduta ad un suo nipote. Si ricorda lei questa circostanza? 
O.D.: Ma questo si riferisce all'omicidio del '74, di Vicchio?  
A.B.: L'omicidio del '74, ma anche su questo punto è stato fatto. Non se lo ricorda? 
O.D.: No, non me lo ricordo. 
A.B.: Non lo ricorda. Si ricorda se, nella occasione di questo omicidio, dopo qualche giorno, vi furono due telefonate piuttosto strane che si dice del "Mostro", il quale dice: "Il Mostro ha colpito ancora". Se la ricorda questa telefonata che sarebbe stata ricevuta con voce flebile, molto cavernosa, e poi si è spenta subito la comunicazione, da parte di una voce maschile che avrebbe telefonato allo zio, credo, di uno di questi poveri ragazzi morti dicendo: 'ho colpito ancora, sono il "Mostro"'. Se lo ricorda questo? Avete fatto un accertamento? 
O.D.: Si, ricordo, sì ricordo. Ricordo qualche cosa, si.  
A.B.: Non faccio altre domande, grazie.  
Presidente: Colonnello, qual'era la Stazione dei Carabinieri competente per territorio lì? 
O.D.: Per l'omicidio di Baccaiano?  
Presidente: Si. 
O.D.: Montespertoli.  
Presidente: Montespertoli. I militari intervennero? 
O.D.: Si, ma i militari furono i militari di Montespertoli che avvertirono il Gruppo, la Centrale Operativa.  
Presidente: Chi era il comandante allora lì? 
O.D.: Il comandante del Gruppo era il colonnello Zocchi che era arrivato il giorno prima. 
Presidente: No, no, il comandante della Stazione. Non lo sa. 
O.D.: Non lo so, non lo ricordo in questo momento.  
Presidente: Per quanto lei sappia, quella zona, quel punto lì dove erano i ragazzi era frequentato da coppiette? 
O.D.: Secondo quello che ci dissero, sì, era zona, sì. Quella piazzola dove stava, dove era parcheggiata la macchina prima di attraversare la strada, era zona abitualmente frequentata. Era stata vista anche da dei ragazzi che erano passati poco prima, quelli che dettero l'allarme, poi.  
Presidente: Va bene. Altre domande, signori?  
P.M.: Il P.M. nessuna.  
Presidente: Può andare, Colonnello. Be', c'è altro? Un teste rapidissimo?  
P.M.: No.  
Presidente: No, bene.  
P.M.: Il teste di Polizia Scientifica, Presidente, richiede un po' di tempo. Presumo. 
Presidente: Allora possiamo aggiornarci a domani mattina alle ore 9.00. 
P.M.: Va bene, grazie.  
Presidente: D'accordo? Disponendo la traduzione del detenuto.

martedì 29 maggio 2012

Silvio Ghiselli - Deposizione del 28 aprile 1994 - Seconda parte

Segue dalla prima parte.

T.G.: Se non ricordo male dovrebbe essere anche leggermente più avanti rispetto alla posizione della macchina.  
P.M.: Non perfettamente allineata con la posizione della macchina in senso perpendicolare?  
T.G.: Mi pare di no.  
P.M.: Lo vediamo.  
T.G.: Leggermente perpendicolare, quindi la distanza dovrebbe aumentare...  
P.M.: Voi andate a vedere questa piazzola per capire se c'è?  
T.G.: Andiamo a vedere questa piazzola...  
P.M.: E cosa vediamo?  
T.G.: Per vedere se c'è... In prossimità di quella piazzola vengono trovati anche dei proiettili, dei bossoli di proiettile.  
P.M.: Quindi fa presumere che degli spari sono avvenuti lì.  
T.G.: Sono avvenuti da lì.  
P.M.: Sulla strada ci sono bossoli? Nei pressi della macchina ci sono bossoli? 
T.G.: Nei pressi della macchina, antistante la macchina, ci sono dei bossoli, mi sembra di ricordare.  
P.M.: Ricorda grossomodo i numeri?  
T.G.: Mi pare che siano tre davanti alla macchina, se non erro.  
P.M.: Sulla strada?  
T.G.: Sulla strada, davanti alla macchina.  
P.M.: E sulla piazzola?  
T.G.: Mi sembra siano quattro, e uno leggermente arretrato, se non ricordo male. Comunque sono quattro o cinque nella zona, diciamo, antistante.  
P.M.: Questo cosa vi consente, se ci sono altri elementi, di dedurre? Primo se ci sono altri elementi che vi... Ad esempio i vetri, per intendersi. 
T.G.: I vetri che potrebbero essere…  
P.M.: Ci sono dei vetri? Perché lei ci ha parlato di un vetro rotto e di fari rotti.  
T.G.: Ci sono dei vetri a terra sulla strada e quindi anche, mi sembra di ricordare, in prossimità della piazzola, per cui deduciamo che la macchina si dovesse trovare sulla piazzola, opposta alla posizione che adesso occupa e che da lì siano stati esplosi dei colpi di arma da fuoco, proprio per aver ritrovati i bossoli.
P.M.: Sulla macchina che si trova nella piazzola? Domando. Lei dice bossoli, sia sulla piazzola che sulla strada. 
T.G.: Che sulla strada. Quindi sono stati esplosi dei colpi di arma da fuoco dalla posizione della piazzola e dalla posizione della strada successivamente. 
P.M.: Due posizioni apparenti di sparo che si deducono dalla posizione differente dei bossoli.  
T.G.: Dei bossoli, sì.  
P.M.: I vetri che sono nella piazzola sono di un tipo e quelli sulla strada di un altro? O questo esame non viene fatto?  
T.G.: Mi pare che da un esame espiditivo fatto al momento deducemmo che dovevano essere i vetri dei fari e del vetro della macchina. Fu un esame così... 
P.M.: Mi scusi, nel senso che nella piazzola c'era un tipo di vetro e sulla strada un altro tipo di vetro, o questo tipo di distinzione non si riuscì a fare? Cioè per capire. Lei ha detto, i bossoli sono qua e là, i vetri nella piazzola sono, ad esempio, certi che erano vetri del finestrino o no; i vetri che si trovano su strada, certi o no che fossero vetri dei fari?  
T.G.: Esatto.  
P.M.: Sono vetri diversi? Penso io.  
T.G.: Sì, grossomodo in questo senso, diciamo, riusciamo a fare queste deduzioni da un esame, da un'ispezione dei vetri.  
P.M.: Questi vetri vengono repertati per fare un migliore esame circa la natura e la provenienza dei vetri o non lo ricorda?  
T.G.: Non lo ricordo. Presumo...  
P.M.: Le repertazioni bossoli e oggetti, se ci sono eventuali vetri, chi li fanno? I Carabinieri? O sembra sia intervenuta anche la Polizia, a leggere dai... Vi dividete i compiti?  
T.G.: La repertazione del materiale mi pare sia stata curata dall'Arma, dal Nucleo Operativo di Firenze. Avete fatto tutto voi. La Polizia non ha fatto niente? È intervenuta la Polizia? 
T.G.: La Polizia è intervenuta e ha...  
P.M.: Come indagini o come sopralluogo ai fini della Polizia scientifica?  
T.G.: È intervenuta come sopralluogo e ha poi anche collaborato alle indagini, successivamente.  
P.M.: Al di là delle indagini sugli autori, ora in questo momento specifico non interessa, al P.M. ovviamente, io voglio rimanere solo sul discorso sopralluogo. Il sopralluogo ai fini della repertazione degli oggetti, lo fate voi Carabinieri o lo fa la Polizia? Mi ha detto ora che le sembra di ricordare che la fanno i Carabinieri di Firenze, per intenderci.  
T.G.: La repertazione degli oggetti mi pare di sì.  
P.M.: Io ho un fascicolo fotografico che è della Polizia però; e poi ho un verbale di sopralluogo fatto dalla Polizia scientifica. Può darsi lei non lo ricordi. Ci fermiamo qua. Negli atti, cioè, questo verbale di sopralluogo fatto dalla Scientifica.  
T.G.: Si, si ma… 
P.M.: L'avete fatto in due? Ognuno separatamente?  
T.G.: No, sicuramente ci fu il fascicolo fotografico fatto dalla Polizia di Stato, dalla Polizia scientifica di Firenze, sicuramente.  
P.M.: Quindi mi perdoni. Le fotografie e i rilievi di Polizia scientifica li ha fatti la Polizia o li ha fatti i Carabinieri di Firenze come ha detto lei? Il fascicolo è qui;  
T.G.: No, no…  
P.M.: Può darsi che a noi ci manchi quello dei Carabinieri. Volevo solo, capito, tante volte non lo abbiamo ora materialmente, li uniamo e così ci serve. Lei non ricorda?  
T.G.: Chiedo scusa.  
P.M.: No, no, no. Colonnello, ci mancherebbe. È solo se, putacaso, ora a noi manca un fascicolo.  
T.G.: No, sicuramente no, perché non furono fatti atti che adesso non...  
P.M.: In questo momento lei non... No, il verbale di sopralluogo è anche fatto da voi come sopralluogo; la repertazione e il sopralluogo è fatta anche dalla Polizia. Abbiamo capito che c'eravate entrambi, che primi siete arrivati voi. Anzi prima è arrivata l'ambulanza perchè era giusto se era possibile fare qualcosa in tal senso. Ora a noi solo interessano i fatti, i luoghi, non chi è arrivato primo, ci mancherebbe. E vogliamo vedere, se è possibile, attraverso il suo ricordo, ricostruire al meglio e io volevo rimanere ai vetri e lei mi ha detto 'io non lo ricordo’; allora volevo vedere se i vetri li ha repertati qualcuno dei due per capire chi e se qualcuno l'aveva fatto. Era questo lo scopo. Mi sembra di capire che ora lei non ha un ricordo preciso su questo. Andiamo un attimo avanti. Oggetti diversi da bossoli e vetri, che potevano appartenere o alle vittime o a chi aveva eseguito questa operazione, furono repertati? Se lei lo ricorda. E, posto che la repertazione fu fatta in questo modo duplice, lei ricorda se furono trovati oggetti? Non so, per esempio, le chiavi di cui ha accennato prima, se furono trovate, se effettivamente furono trovate, e chi eventualmente le trovò; se c'erano oggetti, borse, ad esempio, cose di questo genere, documenti dei ragazzi.  
T.G.: Ma…  
P.M.: Cosa ci può essere in una autovettura o in qualcuno che... qui sembra da come abbiamo l'impressione ora noi, difficile che qualcuno si sia messo a rovistare. Sembra quasi una situazione un po' anomala rispetto a un qualcuno che possa agire dopo l'azione. Anzi sembra che qualcuno se la sia data a gambe, da quello che capisco io, che si capisce dagli atti. Lei ricorda se fu repertato qualcosa, qualche oggetto che era nell'auto? Particolare che riteneste utile repertare. Se se lo ricorda, eh, Colonnello, se no...  
T.G.: Io onestamente non mi ricordo quali oggetti, se alcuni oggetti furono repertati o no, anche se presumo di sì, quelli che al momento potevano sembrare più utili per le indagini. Ricordo sommariamente che vi erano degli oggetti, diciamo, la documentazione, mi pare, di bordo, del mezzo, vi erano... 
P.M.: Io mio riferisco alle persone, se c'era qualche... Documenti, borse, portafogli, cose di questo genere.
T.G.: Mi pare ci fossero degli oggetti da riferire alle persone, mi sembra un pettine... alcuni…  
P.M.: Ecco, il resto è nel verbale inosmma, lei non...  
T.G.: Rischierei di dare una...  
P.M.: Ecco. Senta una cosa, Colonnello, degli altri che eseguirono questa repertazione, ci può indicare... dal momento che abbiamo visto che qualcuno della Polizia l'ha sicuramente fatto, individuare qualcuno dei suoi uomini o dei suoi colleghi che possa avere qualcosa da dirci di più concreto sulla repertazione. Qui il verbale parla chiaro; parla di un sacco di persone. Fra l'altro si parla del maresciallo Congiu, appuntato Terzigni, carabiniere Carusone. Poi ci sono varie firme.  
T.G.: Io ricordo sicuramente il maresciallo Congiu perché, diciamo, ne avevo una conoscenza personale più diretta e quindi nominativamente mi sentirei di indicare lui.  
P.M.: Bene. Però il verbale in merito a reperti è molto più chiaro quello della scientifica.
T.G.: Si, si, sicuramente…  
P.M.: Va bene, allora sentiremo. Della scientifica si ricorda chi c'era?  
T.G.: Della Polizia scientifica?  
P.M.: O qualcuno della Polizia di Stato che ci può essere utile? Noi abbiamo convocato come teste il dottor Grassi che all'epoca probabilmente era alla mobile. Lo ricorda, no?  
T.G.: Sì, sì, lo ricordo come capo della squadra mobile.  
P.M.: Può darsi l'abbia diretta lui questa operazione, lo sentiamo da lui direttamente, l'abbiamo convocato. Dei suoi c'era il colonnello Dell'Amico. Ricorda se ha fatto qualcosa di particolare o è intervenuto dopo.
T.G.: Si, era intervenuto sicuramente anche il colonnello Dell'Amico.  
P.M.: Quella sera?  
T.G.: Sì, sì, anche quella sera.  
P.M.: Ecco. Se io le mostro qualche immagine, le viene in mente qualcosa di più specifico? Proviamo, proviamo con le immagini del sopralluogo. Foto numero 1: è una panoramica della via… Va be’ direzione Certaldo. Ci vuole far vedere? Questa sembrerebbe la direzione da cui è provenuto lei.  
T.G.: Ecco, esatto, sì, sì.  
P.M.: Quindi l'auto non è proprio al centro della strada come dice. Sembra proprio anzi molto nel fosso, vero?  
T.G.: Esatto, sì, è più...  
P.M.: Vero? Il suor ricordo… C'è uno sportello aperto, anche il destroche... Va be', andiamo un attimo avanti, non è che si veda molto. Vediamo se abbiamo qualcosa di più chiaro. Dunque… La foto 2 non l'abbiamo? Vedo un 3. No, ho letto male io? Si, foto 2: "La stessa di cui al rilievo precedente; la freccia indica lo spiazzo dove era ferma l'autovettura". Vogliamo vederla insieme per capire? Oh, ecco, addirittura, da come vedo io, l'auto è proprio obliqua nella direzione opposta a quella da cui proveniva lei. Dico bene?  
T.G.: Esatto, esatto, quindi…
P.M.: Tutte quelle frecce cosa ci indicano? Da una parte l'auto; le frecce a sinistra?  
T.G.: Indicano probabilmente la zona dove sono stati...
 P.M.: Possiamo ingrandire un po' quelle frecce? Poi lo leggiamo. Sembrerebbe la piazzola, per quel che si vede.  
T.G.: La piazzola. Esatto.  
P.M.: Non si vede gran che. Ecco, quello è un bossolo forse. Leggiamo un attimo, scusate, la didascalia della foto che ci dice: "La stessa - cioè da cui al rilievo precedente - vista dal lato opposto". Ecco, "La freccia indica lo spiazzo ove presumibilmente era ferma l'autovettura. Le frecce indicano i bossoli". Ecco, allora tutte quelle frecce sono bossoli. Quindi c'è almeno apparentemente un bossolo nella piazzola per ora, e numerosi bossoli - andiamo sulla destra - vicino all'auto.  
T.G.: All'auto, sì.  
P.M.: Vogliamo provare ad ingrandire al massimo i fari dell'auto? Per vedere se si riesce a capire qualcosa. Di più non ci si fa per ora. Il parabrezza nemmeno eh? Va bene, ci sono poi le foto in particolare. Quindi andiamo avanti. Comunque sono abbastanza chiare. La foto numero 3 dice: "Panoramica dello spiazzo posto di fronte l'autovettura. Il tratteggio in rosso indica la più probabile traiettoria dell'auto. Le frecce indicano i bossoli". Ecco, ci sono numerose frecce nel mezzo che si vedono poco, che indicano questa presunta traiettoria. Lo spiazzo è abbastanza...  
T.G.: Ecco, questa è la posizione della piazzola...  
P.M.: Sì, sì, abbastanza evidente. Lì sulla destra c'è una freccia in cui dovrebbero esserci più bossoli allora, a questo punto. Bene?  
T.G.: Sì, qui ci dovrebbero esserci più bossoli.  
P.M.: Poi vediamo se abbiamo dei particolari. L'auto è là lontana. Andiamo avanti. Vede come è obliqua nella posizione opposta? Qui abbiamo la foto 4: "Lo spiazzo visto dalla parte anteriore dell'autovettura". Piuttosto lontano, si vede poco, ma insomma abbiamo capito. Vediamo che l'auto, anche le ruote davanti sono quasi se non dentro il fosso, molto vicine abbiamo visto dalla parte opposta. C'è un bossolo. Va bene, Capitano, è così?  
T.G.: Sì, sì.  
P.M.: Lo ricorda. Le fotografie rispettano i luoghi come li vide lei?  
T.G.: Sì, esatto.  
P.M.: Bene, andiamo avanti. Leggiamo, è la foto 5, la cui didascalia dice: "L'autovettura vista anteriormente. Circoscritti in rosso i frammenti vetrosi dei due fari". Ecco, per fortuna sono stati... Qui l'auto addirittura sembra parallela alla strada. Ecco, ecco, benissimo, si vedono i fari. I vetri sono entrambi rotti. In terra ci sono dei vetri.  
T.G.: Frammenti di vetro.  
P.M.: Frammenti di vetro. Numerosi. La macchina sembra urtata, no?  
T.G.: Prego?  
P.M.: La macchina, il paraurti, il frontale sembra urtata, no? No, è solo una prospettiva, poi può darsi che...
T.G.: No, mi pare di no.  
P.M.: Bene, andiamo avanti. Qui abbiamo la foto numero 6 che dice: "Particolare di cui a rilievo precedente per evidenziare il foro sul parabrezza. Due fari rotti". Vediamo se lo vediamo anche noi questo foro sul parabrezza?  
T.G.: Ecco, è quello in alto.  
P.M.: È abbastanza basso se è quello lì. Eccolo lì: “L”.  
T.G.: È più come le accennavo…  
P.M.: Sì, è addirittura più spostato verso il presunto autista.  
Presidente: Vogliamo rimettere un attimo quella precedente?  
P.M.: Anzi, è tutto spostato a destra se guardiamo bene.  
T.G.: Sì, sì, sì.  
P.M.: Torniamo a quella precedente. Quindi è stato sparato all'autista.  
Presidente: Va bene, va bene.  
P.M.: Bene? Andiamo avanti. Se devo andare più piano, Presidente, per i Giudici.
v No, no, va bene.  
P.M.: Bene. Vediamo la foto 7, se non ricordo male dovrebbe essere la 7. Ecco qui abbiamo un primo piano: "Particolare della soluzione di continuo sul parabrezza 'L'". Sembra proprio bello netto, un foro… Poi qualcuno ci descriverà di che foro si tratta. Andiamo avanti. Qui abbiamo particolari, nella 8, del faro destro; poi ci sarà nella 9 il faro sinistro. Benissimo. Sono chiaramente mirati questi fari. Dico bene? Non ci sono... Son centrati i vetri.  
T.G.: Si.  
P.M.: Chiunque ha sparato li ha presi secchi.  
T.G.: Li ha presi si.  
P.M.: Bene? Non ci sono colpi vari intorno.  
T.G.: No, no.  
P.M.: Chi ha sparato o comunque li abbia rotti, li ha presi... Bene. I bossoli ci fanno presumere che ci ha sparato, ma.... Andiamo avanti. Qui cominciamo a vedere l'interno. Vediamo la foto numero 10 che dice: "La metà sinistra dell'autovettura; si osserva la mancanza del vetro della portiera". Addirittura sembra che manchi completamente, è già tutto rotto, non c'è più nulla. Ricorda se il deflettore è intero come sembra?  
T.G.: Sì, mi pare di sì. Io onestamente... Lo vedo dalla foto.  
P.M.: E' un particolare che non lo apprezzò e non le è rimasto nel ricordo. Si intravede la ragazza. Bene, andiamo avanti. Le sicure? Va be', lì tanto era già stata aperto, non ci serve. Andiamo avanti. Foto 11: "La parte interna dello sportello di cui al rilievo precedente. Si osservano delle macchie di sangue e la rottura del vetro". Vediamo se riusciamo a capire quali sono queste macchie di sangue. Lei le ricorda? Son lì proprio sul vetro? Lì dove c'è quella sicura?  
T.G.: Sì...  
P.M.: Le ricorda lei o ci fidiamo della foto? Nel senso… Fidiamo, abbiamo solo quella. Il suo ricordo non...
T.G.: Onestamente non è sicuro...  
P.M.: Quel sangue fu repertato? Non lo sa? Per vedere a chi apparteneva? Se lo sa, Colonnello.  
T.G.: Mi pare di ricordare che successivamente sia stato repertato.  
P.M.: L'auto dove fu portata? Da voi o dalla Polizia?  
T.G.: Fu portata alla Compagnia di Signa, questo sicuramente.  
P.M.: Bene, andiamo avanti. Abbiamo la foto 12 che dice: "Insieme del sedile anteriore sinistro. Si notano i frammenti vetrosi dello sportello e macchie di sangue". Ecco, si vedono vetri all'interno; le macchie di sangue, per l'appunto, il sedile è scuro. Ecco, sa, quegli oggetti lì, non so, un fazzolettino, altre cose, furono repertate? Ricorda, c'è una spilla.  
T.G.: Ecco, sì, ricordo il fatto delle macchie di sangue sul sedile e mi pare questi oggetti, fazzoletti di carta... 
P.M.: Cose di questo genere.  
T.G.: Cose di questo genere. Altri particolari, onestamente, non...  
P.M.: Vetri in abbondanza. Bene, andiamo avanti. La 13 ci dice: "Interno dell'autovettura. Si osserva la posizione del cadavere con i sedili regolari". Ecco, era la domanda che le avevo fatto, cioè proprio la conferma del fatto che almeno la ragazza era dietro. Si potè accertare dov'era il ragazzo? La ragazza sembra vestita, insomma.  
T.G.: Mi pare di ricordare che doveva essere sul sedile anteriore.  
P.M.: Questo lo deduciamo soprattutto dal fatto che l'auto si è mossa.  
T.G.: Sì, esatto. Però, ripeto, io non... Quando… non…  
P.M.: Deduciamo noi ora così, proprio senza forzare nulla, che questi qui erano appena arrivati. E' una deduzione che faccio io ora o avevate elementi voi per dire... O se ne stavano andando. Non lo so.  
A.B.: Pubblico Ministero, la prego cortesemente di fare le domande.  
P.M.: La domanda è: voi avete elementi in tal senso?  
T.G.: Per dire che er...  
P.M.: Per dire dove era il ragazzo, innanzitutto.  
T.G.: No, io non ho elementi specifici.  
Presidente: Bene. Andiamo avanti, altra domanda. Passiamo avanti. Foto 14: "Con i sedili rimossi". Ricorda, Colonnello, tornando alla domanda che le ho fatto all'inizio e con riferimento a quella di poco fa, che le ho mal posto effettivamente, ricorda se coloro che erano già sul luogo, le persone dell'Arma le riferirono che il ragazzo era stato rimosso o meno dal sedile anteriore? Proviamo così. L'ambulanza o i Carabinieri? Da quale sedile era stato, dove e come era stato soccorso.  
A.B.: Pubblico Ministero, chiedo scusa, prima bisogna vedere se lui sa se è stato rimosso, oppure no.
P.M.: Ce l'ha già detto. Io gli chiedo se gli hanno riferito come l'hanno rimosso. 
Presidente: E da dove.  
P.M.: E da dove. Ci ha detto che l'ha portato via l'ambulanza, quindi che è stato rimosso ce l'ha già detto, Avvocato.
Presidente: Mi pare non lo sappia.  
P.M.: Bene, andiamo avanti. Foto 15: "La parte posteriore dell'autovettura, vista dal lato destro per evidenziare la posizione del cadavere". Andiamo avanti. Foto 16: "Particolare della metà superiore del cadavere". Andiamo avanti. "E della metà inferiore", foto 17. Foto 18 dice: "Con i sedili alzati. La lettera 'N' indica il bossolo calibro 22. Circoscritto in rosso l'ematoma". Di questo lei non ha ricordo, perché finora non ce ne aveva parlato. Lo vediamo insieme su questa foto. Ricorda qualcosa di specifico?  
T.G.: No.  
P.M.: Il bossolo è lì.  
T.G.: Ricordo che c'era un bossolo all'interno della macchina.  
P.M.: Vede, le è venuto in mente.  
T.G.: Poi non...
P.M.: Di quest'ematoma sa nulla? Come mai fu evidenziato l'ematoma?  
T.G.: No, non saprei.  
P.M.: No, bene, andiamo avanti. Abbiamo la foto 19, la cui didascalia dice: "Come al rilievo precedente per evidenziare la posizione dei piedi". Bene andiamo avanti se non ha niente da specificarci, Capitano, nel suo ricordo. Nulla, andiamo avanti. Scusi, Colonnello, chiedo scusa, l’ho conosciuto come Capitano e… Rilievo numero 20: "Particolare dell'orologio 'M' rinvenuto sul sedile posteriore sinistro. Parte terminale". Lei non ricordava quest'orologio. Non ce ne ha parlato. Le dice qualcosa ora? Sa qualcosa di più specifico al di là del rilievo fotografico?  
T.G.: No, no adesso ricordo la presenza di quest'orologio, ma non ho nessun particolare da…  
P.M.: Cosa c’è? Qualche altra... una maglia, una sciarpa, qualcosa...
T.G.: E' una maglia, sì, che c'era sulla macchina.  
P.M.: Ricorda di chi era, se fu attribuita la…  
T.G.: Presumibilmente della donna, presumibilmente della Migliorini.  
P.M.: Bene, andiamo avanti. Qui il rilievo 21, foto 21, dice: "Particolare della posizione dei bossoli rinvenuti nello spiazzo". Quella è la strada?  
T.G.: Ecco, questa è la strada...  
P.M.: I bossoli sono proprio sul limitare dell'asfalto o è una cosa prospettica?  
T.G.: No, mi sembra che sia sul limitare dell'asfalto. Adesso, onestamente...  
P.M.: Andiamo avanti, andiamo avanti, se lei non lo ricorda. "Particolare della posizione dei bossoli rinvenuti, antistanti l'autovettura". Dobbiamo ammettere che c'era poca luce, quindi un'illuminazione artificiale sulla strada, e quindi non è un rilievo fatto l'indomani. Ricorda se il giorno successivo furono fatti rilievi con la luce? O fu portata via la macchina di notte?  
T.G.: No, la macchina fu portata via la sera stessa, mi sembra.  
P.M.: Bene. Quindi rilievi con la luce non ci sono. Bene, andiamo avanti. Questo è un particolare del bossolo. Va be', queste cose non le ha trattate lei, dico bene? Bene, io non ho altre domande al teste.  
Presidente: Domande, prego, signori. Avvocato Bevacqua?  
A.B.: Sì, una sola, anche due. Anzi due. Colonnello, lei è arrivato sul posto subito?  
T.G.: Si, dopo…
P.M.: Ci ha spiegato come.  
A.B.: Ha trovato, ha visto che c'era della roba dentro? La macchina, oltre questo orologio che doveva esser d'oro, se non erro? Se lo ricorda.  
T.G.: Ricordo l'orologio, ma non...  
A.B.: Si ricorda, per esempio, se ci fossero un portafoglio in pelle con 49.000 lire, eccetera, e altri soldi sparsi dentro la macchina? Se lo ricorda?  
T.G.: Non lo so. Dagli atti dovrebbe risultare, io…  
A.B.: Infatti risulta dagli atti.  
T.G.: Adesso non...  
A.B.: Ecco. Io le faccio una domanda, se la ricorda, se l'indomani, esattamente il giorno dopo alle 11 circa, in un'ispezione del luogo, fu trovato un qualche cosa di particolare, cioè un medicinale, un qualcosa. Si ricorda?  
T.G.: Mi ricordo che fu trovato...  
A.B.: Per malati di mente, si ricorda?  
T.G.: Mi ricordo che fu trovato una bustina di Norzetan.  
A.B.: Che è? Che cos'è il Norzetan?  
T.G.: Che era una sostanza che veniva anche assunta, mi pare di ricordare, per, appunto, per...  
A.B.: Malati di mente, o no?  
T.G.: Si o perlomeno poteva avere, forse, una qualche... cioè può avere un effetto in quel senso; poi non mi ricordo quando...  
A.B.: Ricorda se furono fatte delle indagini in proposito, addirittura si obbligarono certi venditori - cioè i farmacisti, ma non soltanto i farmacisti, anche i grossisti di medicinali - a segnalare esattamente chi, in futuro, avrebbe eventualmente preso di questo Norzetan? Si ricorda?  
T.G.: Io ricordo che su questo argomento furono fatte...  
A.B.: Delle indagini piuttosto approfondite.
T.G.: ... questo fu un aspetto su cui furono svolte degli accertamenti.  
A.B.: La ringrazio. Va bene. Io le volevo fare un'altra domanda, ed è questa - lei conosce la zona, conosceva, perlomeno, la zona - le volevo domandare un'altra cosa: la zona in cui si è verificato questo fatto, quanto dista da Cerbaia?  
T.G.: Da Cerbaia...  
A.B.: Provenendo da Firenze. Il signor Presidente forse ce l'ha meglio sotto gli occhi.  
T.G.: Potrei, non so, penso alcuni chilometri.  
A.B.: Non di più. Pochi chilometri.  
T.G.: Pochi chilometri. Non saprei dire ora, onestamente, quanto tempo si può impiegare con la macchina per...  
A.B.: No, no. Ma io solo questa domanda, cioè era abbastanza vicino, insomma.  
T.G.: Eh, relativamente vicino.  
A.B.: Relativamente vicino. Un'ulteriore domanda è questa: se lei sa se quella notte, quella sera, cioè la sera stessa, a Cerbaia ci fosse una festa parrocchiale, patronale, un qualcosa del genere. Se lo ricorda. Cioè, non era una grande festa, era una festa locale. Se lo ricorda.  
T.G.: Non ricordo assolutamente questo particolare, né ricordo...  
A.B.: Né lo sa? No, dico, né lo sa? Non lo ricorda, ma lo sa?  
T.G.: No, non lo ricordo affatto.  
A.B.: Va bene, grazie. Non ho altre domande.  
P.M.: Chiedo scusa, Presidente, ne avrei una a chiarimento perché siamo andati su questo fatto dell'indagine su quel medicinale. Ma ci vuol chiarire se lei sa dove e quando fu trovato?
T.G.: No, no. Cioè, mi ricordo che questo...  
P.M.: Questa indagine ci fu. Ma lei sa dire se questo medicinale, o qualunque esso fosse, ha una sicura attinenza con i rilievi dell'omicidio? Nel senso se era sulla macchina, se era... lei non lo sa.  
T.G.: No, anzi, io posso escludere che fu trovato quella sera, che fosse trovato quella sera.  
P.M.: Quella sera non fu trovato.  
T.G.: Non fu trovato. Successivamente non, diciamo, come volevo precisare, non so se sono stato sufficientemente chiaro - la ringrazio, comunque, dell'opportunità che mi dà - non... cioè, ricordo che ci fu questa indagine su questo aspetto, come su tanti altri. Indagammo approfonditamente, però non saprei dire né quando fu trovato, né esattamente...  
P.M.: Né in che modo l'indagine fosse collegata alla macchina.  
T.G.: Alla macchina.  
P.M.: Bene, grazie. Non ho altre domande.  
A.B.: Mi scusi, mi scusi, la macchina, nessuno ha detto che era dentro la macchina, ma tutti hanno detto - perché ci sono gli atti - che questo medicinale, questa bustina, fu trovata nella piazzola dove successe il fatto. Se lo ricorda questo, oppure no?  
T.G.: Io, questo particolare non me lo ricordo, se fu... dove fu... nella stessa piazzola?  
P.M.: Guardiamo l'atto, per cortesia, dove è scritto.  
A.B.: C'è scritto che alle ore 11 del giorno dopo è stata trovata nella piazzola dove è successo il fatto.
P.M.: Dove?  
A.B.: ... dove successe il fatto.  
P.M.: Perfetto, perfetto. L'ha scritto il teste?  
A.B.: Non l'ha scritto il teste.  
P.M.: Bene, benissimo.  
A.B.: Volevo sapere se lui lo sapeva.  
P.M.: Si, si.  
A.B.: L'ha scritto la dottoressa Della Monica.  
Presidente: Va bene, va bene.  
P.M.: Quindi non l'ha fatto lui il sopralluogo.  
A.B.: Domandavo se lui lo avesse fatto, se ricordava questo particolare.  
P.M.: La stessa cosa...  
A.B.: Cerchiamo la verità tutti.  
Presidente: Va bene. Altre domande al teste?
 P.M.: Nessuna, grazie.  
Presidente: Può andare, Colonnello, grazie. Abbiamo ancora mezz'ora, signori.

lunedì 28 maggio 2012

Silvio Ghiselli - Deposizione del 28 aprile 1994 - Prima parte



L'allora Colonnello dei Carabinieri Silvio Ghiselli fu ascoltato il 28 aprile 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.

Presidente: Prego, un altro teste.  
P.M.: Presidente, io avrei terminato con i testi relativi a questo fatto specifico dell'ottobre '81. Passerei, se non ci sono problemi, all'episodio successivo, quello che viene identificato come omicidio del 19 giugno '82, le cui vittime furono Mainardi Paolo e Migliorini Antonella. In ordine di contestazione è il quinto.  
Presidente: Benissimo.  
P.M.: E sentirei il capitano Ghiselli Silvio. Si,prego.  
A.B.: No, Presidente, per carità, non voglio interrompere ma siccome si tratta di una questione temporale che riguarda... io faccio una richiesta bene precisa - ex articolo 507 del Codice di procedura penale - la Corte eccellentissima ha ritenuto di respingere la richiesta di nuove prove avanzata dalla difesa in relazione ad alcuni testimoni, in particolare Spalletti ed altri, io mi permetto, oppure la faccio anche dopo, di richiederne invece la audizione ai fini dell'accertamento della verità. Se lei me lo consente, signor Presidente, dovrei fare… sennò lo faccio anche dopo….  
Presidente: Beh, ormai, Avvocato, lo faccia ora, perché sennò...  
A.B.: Sì, certo. Ci sono alcuni atti nel processo che sono, soltanto a leggerli, abbastanza inquietanti. In particolare le dichiarazioni che vengono rese da Spalletti Dino, dalla moglie di costui e da altri personaggi quali, per esempio, un tal Fosco Ricciolo che poi si sa che è un Fosco Fabbri. In particolare questo Spalletti Dino ricorda e dice che il fratello - è una pagina 17 - loro non so se sanno, io lo dico un po' anche alla Corte, che Spalletti fu immediatamente "preso", fra virgolette, dall'autorità giudiziaria perché fu il primo a ricordare che quella sera, la domenica sera, dicendolo alla moglie, vi era stato un duplice omicidio. Nessuno sapeva di questa particolarità, sicché fu subito preso, arrestato, fermato perché si capisse come mai lui sapeva, meglio e più di altri, di questa particolarità a tutti ignota tranne che a lui. Questo signore fu sentito, vennero fatte delle telefonate a casa di questo signore, anche alla moglie, da parte di un altro cosiddetto "guardone", il quale disse che questo Spalletti non avrebbe mai parlato perché aveva gran paura. Tant'è che lo stesso Spalletti ad un certo punto, dicendo di aver paura, pare che abbia mandato via la propria moglie, i propri figli lontano da casa. Sembrerebbe, da quel che traspare da questi atti del processo, che Spalletti abbia visto l'assassino, sia stato contiguo all'assassino e abbia avuto paura di questo assassino. Io mi permetto di richiedere la audizione di questo signore ai sensi dell'articolo 210 del Codice di procedura penale, di insistere sulla audizione, con i poteri che la Corte ha - ex articolo 507 - posto che noi tutti, dall'una e dall'altra parte, chiediamo, cerchiamo soltanto la verità. E credo che la verità fosse a sua volta molto vicina, e sicuramente la verità, io credo, possa essere nota al signor Spalletti. Io non so se Spalletti dirà qualcosa. Certo si è che Spalletti, la moglie, il cognato sapevano che qualcuno gravitava intorno a Spalletti e Spalletti conosceva questo qualcuno che era piuttosto folle. Dice: "Secondo me mio fratello ha paura - questo il fratello di Spalletti - ma non so dire di più, lo sanno loro, cioè mio fratello e il sedicente Fosco Ricciolo". Questa è una pagina del processo, è un interrogatorio che viene reso al dottor Izzo il 22 giugno 1981. E poi ancora, Agnoletti Carla: "Io una sera che ero a casa di mio cognato, verso le 21.30 ebbi modo di essere presente a una telefonata. Capii che si trattava dell'amico di mio marito, ricordo che questo disse a mio cognato che io avevo fatto male a dire che la domenica ero già informata del delitto. Mio marito, per mezzo dell'avvocato Anticaglio e del Presidente della Misericordia mi ha fatto sapere che aveva paura che noi restassimo soli a casa e che era opportuno il trasferimento in casa dei miei genitori". Questa dichiarazione angosciata della moglie di Spalletti è l'unica che riferisce all'autorità giudiziaria di sapere, quando a tutti era ignota la circostanza della morte di questi due ragazzi, che suo marito le aveva riferito "sono stati uccisi due ragazzi stanotte", che suo marito si è trovato lì. Sicuramente la sua macchina, che aveva un color rosso, fu vista transitare qualche mezz'ora prima della morte, così ricostruita dal punto di vista cronologico dai verbalizzanti. Io credo che questa presenza nel processo, in questo processo, viva da parte di questi due signori - Spalletti per un verso e la moglie di Spalletti per un altro - sia importante. Non lo so se questo processo si concluderà in un modo o in un altro. Certo si è che noi dobbiamo ricercare comunque e dovunque la verità. E io credo molto sommessamente che la verità si può, è tanto vicina a queste persone, tanto contigua a queste persone, che la Corte eccellentissima deve, a mio avviso molto sommessamente, deve farne tesoro di queste indicazioni che con estrema umiltà la difesa propone. Per questo motivo insisto perché l'eccellentissima Corte di Assise di Appello voglia ascoltare...
Presidente: Non ancora, Avvocato, di Primo grado.  
A.B.: Come?  
Presidente: Di Primo grado. Lei ha detto Corte di Assise di Appello.  
P.M.: Per ora è di primo grado.  
Presidente: Non ancora, ho detto.  
A.B.: Mi auguro di no.  
Presidente: Appunto.  
P.M.: Lo ha detto lei.  
A.B.: Perché io penso che sia una Corte di Assise che fa l'uno e l'altro grado, come mi auguro. Comunque grazie, è un augurio mio.  
P.M.: Mi sono consentite due parole? Una.  
Presidente: Avvocato Fioravanti, lei si associa? Le parti civili nulla osservano?  
A.F.: Io mi associo all'Avvocato,
Avvocati Parti civili: Remissivi, siamo remissivi.  
P.M.: Due parole sole.  
A.B.: ... a fare sempre appelli, perché...  
P.M.: Due parole sole, una di metodo e una di merito. Il metodo. Direi che il P.M. per ora ha chiesto di documentare i fatti, e stiamo parlando di fatti. Quindi direi che come metodo, qualunque sia la decisione della Corte, non è questo il momento. Come merito, le valutazioni erano già state fatte, erano tardive, la Corte aveva convenuto su questo. Andiamo allora nel merito stretto. Dice la difesa: sentiamo questi signori. Io dico alla Corte: il P.M. non è che ha problemi nel sentire chiunque. Volevo solo far presente, si tratta di persone che sono state indagate, hanno già detto tutto quello che hanno ritenuto opportuno dire, sono state sentite più volte in varie fasi processuali che riguardavano loro. Signori della Corte, signori Giudici, signor difensore, ma cosa ci possono venire a dire oggi di nuovo? Quindi dico, come metodo, non oggi. Come merito, con questa premessa, io sono remissivo.  
Presidente: Va be', ritiriamoci.  
A.B.: Presidente, io posso dare questi atti nella valutazione?  
Presidente: Certo.  
A.B.: Il Procuratore della Repubblica, il Pubblico Ministero riconosce...  
P.M.: Ma io ho qualche problema che si possa dare atti del fascicolo del P.M., sia pure su una base di un'istanza di questo genere. Perché sennò così introduciamo quello che non ci deve essere.
A.B.: Per la valutazione.  
P.M.: Eh no, la valutazione. No, Avvocato, lei porta fatti diversi e nuovi che consentono alla Corte di fare il 507, oppure...
Presidente: Allora dobbiamo ammetterli senz'altro.  
P.M.: Bene, come credono, signori.  
Presidente: Perché nel dubbio vanno ammessi.  
P.M.: Sì, certo, certo.  
Presidente: Quindi è meglio, preferibile, avvocato Bevacqua ce li dia.  
A.B.: Io preferisco che...  
Presidente: Credo che ai fini dell'ammissibilità e della rilevanza di questi mezzi...  
P.M.: Nessun problema, ho detto sono remissivo.
Presidente: D'altra parte voi sapete che il Giudice, la Corte, il Tribunale...  
P.M.: Liberissimi, perfetto, perfetto.  
Presidente: ... molte volte guarda nel fascicolo del Pubblico Ministero.  
P.M.: Nessun problema.  
Presidente: Ancora prima del giudizio.  
P.M.: Nessun problema, Presidente.  
Presidente: Basta pensare al Tribunale della Libertà.  
P.M.: Nessun problema Presidente.  
A.B.: Io accetto il dubbio, Presidente. Se le ammette, accetto il dubbio. Non c'è problema.  
Presidente: Ce li dia. Allora, diamo lettura della seguente ordinanza: "La Corte, provvedendo sull'istanza difensiva di ammissione ex articolo 507 Codice di procedura penale dell'esame di persone non indicate nell'apposita lista, e a suo tempo non richieste in sede di ammissione delle prove, sentite le altre parti, ritenuto che, a prescindere dall'intempestività della richiesta, anche in rapporto all'articolo 507 del Codice di procedura penale che, come già specificato in altra precedente ordinanza, conferisce alla Corte poteri di ammissione 'ex officio', esercitabili soltanto all'esito dell'istruttoria dibattimentale, non è dato allo stato ravvisare l'assoluta necessità dell'ammissione di mezzi di prova dedotti nell'istanza in esame. Per questi motivi respinge l'istanza". Alleghiamo questo verbale, poi le restituiamo i fogli, avvocato Bevacqua. Andiamo avanti, e allora sentiamo un altro teste, signor Pubblico Ministero.  
P.M.: Si, Ghiselli.  
Presidente: Si accomodi, prego. Legga per cortesia quella formula - diamogliela, grazie - e poi le sue generalità.
 T.G.: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione, mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza.  
Presidente: Le sue generalità?  
T.G.: Silvio Ghiselli, sono Tenente Colonnello dei Carabinieri, sono nato a Xxxxx il XX xxxxxx 19XX.  
Presidente: Xxxxx il XX xxxxxx 'XX, Lucca. Prego, signor Pubblico Ministero.  
P.M.: Colonnello Ghiselli, vuole spiegare alla Corte qual era il suo incarico nell'ambito dell'Arma dei Carabinieri nel giugno '82, quando avvenne l'omicidio ai danni di Mainardi Paolo e Migliorini Antonella?
T.G.: Ero comandante della Compagnia dei Carabinieri di Signa, e quindi nella mia giurisdizione ricadeva il luogo dove avvenne il...
P.M.: Baccaiano quindi, Baccaiano di Montespertoli.  
T.G.: Baccaiano che era in una... del Comune di Montespertoli, appunto nella giurisdizione della Compagnia di Signa.  
P.M.: Ricorda di essere andato sul posto?  
T.G.: Andai sul posto.  
P.M.: Vuol spiegare come, quando, come fu avvertito, quando arrivò cosa c'era?  
T.G.: Io fui avvisato telefonicamente che era successo...  
P.M.: Da chi?  
T.G.: Dall'operatore della Centrale Operativa della Compagnia, il quale aveva avuto a sua volta notizia dalla Stazione che si era verificato...  
P.M.: Dalla Stazione di Montespertoli.
T.G.: Dalla Stazione dei Carabinieri di Montespertoli, che si era verificato nella zona di Baccaiano un delitto, dove si parlava, al momento, di uno o due morti. C'era stata una sparatoria e non mi seppe dire delle indicazioni più precise. Mi portai comunque sul posto, e man mano che... già via radio ebbi alcune precisazioni. Poi, arrivato lì...  
P.M.: Che ore erano, mi scusi?
T.G.: Erano circa le 23.30-24.00 grossomodo, tra il 19 e il 20 di giugno del 1982.  
P.M.: Quando arrivò sul posto c'erano già uomini della sua Stazione, o fu fra i primi?  
T.G.: Si, c'erano già militari della Stazione di Montespertoli.  
P.M.: Ricorda chi c'era? Insomma, il più alto in grado.  
T.G.: Sicuramente il comandante della Stazione.  
P.M.: Chi era? Se lo ricorda.  
T.G.: Era il maresciallo...  
P.M.: Non ha importanza, non ha importanza, era solo per capire. Senta una cosa e quando arrivò lei la situazione dei luoghi come si, cosa constatò?
T.G.: Constatai che rispetto...   
P.M.: Innanzitutto il luogo e poi la situazione di fatto relativo a questo che poi è stato un duplice omicidio; ma sembra di leggere dal sopralluogo che le cose, nel momento in cui interveniste, erano un attimo diverse.
T.G.: Un attimo di… Esatto.  
P.M.: Vuol spiegare alla Corte l'anomalia rispetto agli altri? Cioè l'intervento che faceste voi porta a qualcosa di diverso rispetto alle vittime.  
T.G.: Esatto. Io, quando arrivai sul posto, trovai rispetto alla strada della via del Virginio, trovai, io provenivo...  
P.M.: Una strada statale, una strada asfaltata, facciamo cosi..  
T.G.: Una strada asfaltata.  
P.M.: Rettilinea.  
T.G.: Rettilinea e che si ha a destra e sinistra, fiancheggiata da prati più o meno pianeggianti, anche se quello di sinistra, anche se la zona di sinistra è leggermente più alta del livello stradale. Diciamo, io provenivo dalla via vecchia Volterrana e sulla mia sinistra vedevo la macchina, la 127 a bordo della quale poi si trovava la Migliorini.  
P.M.: Ecco, scusi eh, Colonnello, lei deve essere un attimo cortese con noi. Dà per scontato… noi sappiamo la Migliorini... cioè noi sappiamo che qui è un duplice omicidio. Volevo innanzitutto capire, cioè come vittime cosa trova lei? 
T.G.: Io trovo un...  
P.M.: Lei ora ci sta parlando della donna. C'era anche un uomo?  
T.G.: Quando sono arrivato io?  
P.M.: Quando arrivò lei.  
T.G.: Quando sono arrivato sul posto non c'era l'uomo.  
P.M.: Come mai?  
T.G.: Perché era stato, i primi intervenuti, i primi soccorritori avevano...
 P.M.: Primi soccorritori Carabinieri o civili?  
T.G.: Ritengo che siano, so che sono arrivati più o meno contemporaneamente sia i Carabinieri che il personale della...  
P.M.: Un'ambulanza insomma.  
T.G.: Dell'ambulanza.  
P.M.: Scusi, sa chi aveva avvertito i Carabinieri?  
T.G.: Li aveva avvertiti...  
P.M.: Va bene, era sulla strada, è facile capirlo. Comunque vediamo di chiarire il punto.  
T.G.: Dei ragazzi, mi sembra, che erano passati.  
P.M.: Dei passanti.  
T.G.: Dei passanti.  
P.M.: Furono identificati?  
T.G.: Furono poi identificati.  
P.M.: Bene, andiamo avanti. Quando arriva lei c'è solo la ragazza?  
T.G.: Sulla macchina, sì.  
P.M.: Cosa le riferiscono i suoi? Cosa le riferiscono i suoi in merito al ragazzo, quindi?  
T.G.: Mi riferiscono, mi accennano della situazione appunto, di essere stati avvertiti e di essere intervenuti e che un uomo che si trovava a bordo dell'autovettura è stato portato all'ospedale di Empoli perché in fin di vita.  
P.M.: Così le dicono?  
T.G.: Sì.  
P.M.: Sul posto, quindi, par di capire che la situazione dei luoghi, per soccorrere questo ragazzo, era già stata quanto meno non dico compromessa, ma qualcuno aveva toccato la macchina ovviamente, per forza, per...  
T.G.: Sì, quando sono arrivato io c'erano già un certo numero di persone…  
P.M.: La ragazza era già stata identificata?  
T.G.: Sì, mi sembra di sì.  
P.M.: Quindi per identificarla qualcuno era entrato dentro la macchina - è questo che voglio sapere - almeno per cercare i documenti? O quando arrivò lei la situazione, almeno della donna, era asettica dal punto di vista del sopralluogo?  
T.G.: No.  
P.M.: Capisco che...  
T.G.: Presumo che già qualcuno si fosse avvicinato.  
P.M.: Per necessità, ovviamente, per vedere se era ancora viva anche lei?  
T.G.: Anche perché...  
P.M.: Nessuno, nessuno mette in dubbio questo.  
T.G.: Anche perché era stato preso il ragazzo.  
P.M.: Il ragazzo. Quindi quando arrivò lei, buona parte della ricognizione dei luoghi viene fatta sulla base dei racconti che le fanno i suoi?  
T.G.: Sì.  
P.M.: La macchina, da quel che le dissero, non era stata mossa o era mossa?  
T.G.: Non era stata mossa, da come l’avevano…  
P.M.: Da come le raccontarono i suoi. Vogliamo capire, allora, in che posizione si trovavano quest'auto e questa donna quando arrivò lei.  
T.G.: L'auto...  
P.M.: Lei dice: arrivo sulla strada, mi trovo la macchina sulla sinistra. Ci vuol descrivere grossomodo - sulla sinistra in una strada asfaltata - in che posizione è rispetto a lei che arriva?  
T.G.: E' in posizione obliqua rispetto alla mezzeria, leggermente obliqua, quasi...  
P.M.: Sulla mezzeria opposta alla sua.  
T.G.: Si trova sulla mezzeria opposta alla mia.  
P.M.: Bene.
T.G.: In una posizione obliqua, ma quasi verticale, all'asse della strada.  
P.M.: Quindi il fronte dell'auto rispetto lei che arriva è quasi perpendicolare?
 T.G.: Esatto, quasi perpendicolare.  
P.M.: Non è parallela a lei che arriva.  
T.G.: Il fronte dell'auto è quasi perpendicolare.  
P.M.: Quindi l'auto è come, ipoteticamente, si fosse messa di traverso per una ragione che ancora noi non sappiamo.
T.G.: Grosso modo quasi di traverso, leggermente obliqua in realtà.  
P.M.: Occupa quasi l'intera mezzeria o c'è spazio, la strada è larga?  
T.G.: Occupa buona parte della mezzeria, comunque non pregiudica lo scorrimento del traffico perché essendo sufficientemente larga la strada, sull'altro lato si può...  
P.M.: C'è traffico di persone o è un orario e un posto in cui, tranne voi, non c'è nessun altro? Il traffico normale…  
T.G.: Beh, c'è un certo traffico. Però in relazione all'ora non è, cioè ci sono alcune macchine di ragazzi, di persone. Anche perché la stagione è abbastanza favorevole, quindi c'è un certo movimento. Ma direi che a quel punto poi il tratto viene interrotto dalla nostra presenza sul posto.  
P.M.: Bloccate il traffico o fate i rilievi con il traffico che va avanti.  
T.G.: No, blocchiamo il traffico.
P.M.: Nei due sensi; non passa più nessuno?  
T.G.: No, no, no.  
P.M.: Benissimo, grazie. Veniamo ai rilievi. Cosa riuscite a capire dallo stato dei luoghi possa essere successo? Vediamo la macchina in che condizioni si trova, al di là della posizione: aperture, fari, motore, cose di questo genere.  
T.G.: Innanzitutto la macchina, oltre al particolare della posizione che abbiamo indicato, c'è da rilevare che le ruote posteriori sono fuori della strada, in una fossetta laterale della strada, le ruote posteriori. I fari anteriori sono rotti.  
P.M.: Sono accesi o spenti? Entrambi rotti?  
T.G.: Mi pare di ricordare entrambi rotti.  
P.M.: Buio. Situazione di buio, per i fari davanti.  
T.G.: Sì, sì.  
P.M.: I fari dietro sono accesi?  
T.G.: Mi pare di no, e comunque sono nascosti, diciamo, dalla macchina stessa.  
P.M.: Rimaniamo a questo punto. Andiamo avanti sempre sulla macchina. Uno degli sportelli è sicuramente aperto perché è stato tirato fuori il ragazzo.  
T.G.: Con gli sportelli aperti...  
P.M.: Entrambi? Quando arriva lei. Se lo ricorda, eh! Non importa, non importa.  
T.G.: Quello di sinistra presumo sicuramente di sì perché... Quello di destra non lo ricordo.  
P.M.: Andiamo avanti, andiamo avanti. Un esame esterno e interno dell'auto.  
T.G.: Dall'esame esterno vediamo che c'è un foro sul parabrezza.  
P.M.: Parabrezza frontale.  
T.G.: Sul parabrezza frontale.
P.M.: Parabrezza dell'auto. In che punto grossomodo?  
T.G.: Grossomodo centrale, grossomodo direi, così.  
P.M.: In corrispondenza del centro dei due sedili o in corrispondenza comunque di un sedile?  
T.G.: Direi che grossomodo dovrebbe essere in corrispondenza del centro.  
P.M.: Bene, andiamo avanti.  
T.G.: Grossomodo, ma ripeto ci sono...  
P.M.: Va bene lo vediamo sulle foto se ci aiutano. I finestrini laterali.  
T.G.: I finestrini laterali quello della guida è rotto, mi pare rotto, sì senz'altro. Sul sedile posteriore, a sinistra guardando, cioè sul sedile posteriore destro, sul lato destro...  
P.M.: Prendiamo la direzione della macchina. Guardando...  
T.G.: Guardando la macchina, sulla sinistra.
P.M.: Essendo seduti in macchina?  
T.G.: Essendo seduti in macchina a destra.  
P.M.: Benissimo. Posteriore?  
T.G.: Posteriore. Si trova il cadavere di una donna.  
P.M.: Di una donna. Questo perché il sedile anteriore destro è abbassato o perché la ragazza è proprio dietro e il sedile è al suo posto?  
T.G.: No, risulta seduta dietro.  
P.M.: E il sedile è al suo posto. Cioè è veramente seduta dietro, non è che ...  
T.G.: E' veramente seduta dietro.  
P.M.: E il sedile è nella sua posizione. Si era seduta dietro in precedenza, apparentemente.  
T.G.: Apparentemente sì.  
P.M.: All'interno dell'auto... No, veniamo un attimo ancora all'auto prima di parlare della ragazza. Nota niente che ci può essere utile per capire? Il senso dei vostri rilievi; come mai la macchina si trova in quelle condizioni. Vediamo.  
T.G.: Dunque la macchina ha anche la retromarcia innestata, in posizione di retromarcia...  
P.M.: Il motore, scusi, è acceso o spento.  
T.G.: È spento, mi sembra, spento. Si.  
P.M.: Bene, retromarcia innestata. Quindi si è spento mentre aveva la retromarcia innestata.  
T.G.: Sì, si è spento.  
P.M.: Si possono fare accertamenti su chi l'ha spento? Non ricorda nessun particolare?  
T.G.: Al momento, no. Ricordo però che non troviamo le chiavi.  
P.M.: Quindi allora l'accertamento in questo senso si può fare: è spento perché mancano le chiavi.  
T.G.: Sì, sì. No, sul conto della persona… chiedo scusa avevo frainteso.
P.M.: Le chiavi si trovano?  
T.G.: Le chiavi non si trovano in quella sera.  
P.M.: Si trovano successivamente?  
T.G.: Mi pare di ricordare di sì. Mi pare, ma non...  
P.M.: Bene, lo vedremo. Come la macchina è arrivata in quella posizione si riesce a ricostruire?  
T.G.: Diciamo si…  
P.M.: Cioè ci sono dati obiettivi sul terreno nei dintorni che ci fanno capire una diversa posizione della macchina poco prima di questo fatto o dobbiamo andare solo sulle ipotesi? Cioè dove si trovasse immediatamente prima l'auto, se ci sono, per intendersi, piazzole, luoghi in cui c'è tracce di dove poteva essere la macchina prima, o comunque elementi che ci possano dire come l'auto è arrivata in quel punto. Che mi capisce è anomalo per uno che la percorre, no?  
T.G.: L'elemento che suggerisce una ricostruzione è la presenza praticamente sul lato opposto della strada a quello dove si trova la macchina, quasi alla stessa altezza, quasi di fronte, di una piazzola dove con un, diciamo, una piazzola sterrata a fianco della strada...  
P.M.: Fronte macchina?  
T.G.: Quasi di fronte alla macchina.  
P.M.: Quasi di fronte alla macchina. Distanza, circa? Lei ci ha detto ‘strada abbastanza larga’…
T.G.: Saranno circa dalla macchina, presumo...  
P.M.: A occhio suo, poi lo vediamo dalle foto, se ci riesce.  
T.G.: Saranno sette, otto metri, dieci.  
P.M.: Benissimo.