martedì 26 maggio 2009

Udienza del 17 maggio 1999 - 01

Quella che segue è la trascrizione integrale dell'udienza del 17 maggio 1999 relativa al Processo d'appello per i delitti del "mostro di Firenze" davanti alla prima sezione della Corte d'Assise d'Appello di Firenze.

Arturo Cindolo: Corte di Assise di Firenze in data 24 marzo 1998 per omicidio plurimo aggravato ed altro salvo ovviamente per quello che riguarda la posizione di Faggi Giovanni che risulta assolto per non aver commesso il fatto, Vanni Mario e Lotti Giancarlo, Vanni Mario è stato condannato all’ergastolo con interdizione perpetua dei pubblici uffici e l’interdizione legale e pubblicazione della sentenza. Lotti Giancarlo è stato condannato ad anni 30 di reclusione, interdizione perpetua dai pubblici uffici e interdizione legale, entrambi sono stati condannati al risarcimento dei danni alle parti civili, sono appellanti. Il P.M. avverso la sentenza.

Daniele Propato: Procuratore generale non eccezioni ovviamente. Per richieste su rinnovazione dell’istruzione dibattimentale la Corte ritiene che siano fatte dopo la relazione.

Arturo Cindolo: Direi che è necessario perché così i giudici popolari sono informati sulla consistenza delle richieste e possono decidere il meglio. Allora la parola al relatore.

Relatore: Allora si tratta di questo, come molti di noi ricorderanno, in Toscana forse a decorrere dal ’68, ma certamente dal ’74 venivano consumati una serie di duplici omicidi volontari, ho detto forse nel ’68 perché le prime due persone uccise nel ’68, ma questo io l’ho appreso così accidentalmente da qualche riga trascritta dai difensori o da qualche riga che si legge di sentenza, pare che il duplice omicidio del ’68, a parte l’uso dell’arma, poco abbia a che fare con gli omicidi dei quali ci dobbiamo occupare. Quello che è certo invece è che a decorrere dal ’74 e fino al 1985 venivano assassinati, grosso modo in angolo di Firenze, intorno alla città di Firenze, sedici o quattordici giovani, ragazzi e ragazze che venivano uccisi mentre si trovavano all’interno quasi sempre di vetture in località periferiche dai paesi dove abitavano, mentre intrattenevano rapporti intimi o li avevano intrattenuti o stavano per intrattenerli, tutti giovani che venivano uccisi, questo è ciò che caratterizza questo processo con la medesima pistola; direi che uno dei pochi dati certi di questo processo è che tutte queste persone sono state assassinate da una pistola marca Beretta calibro 22 serie 70 Long Rifle, la quale sempre esplodeva cartucce della Winchester, che è una nota fabbrica di armi statunitense, cartucce le quali sul fondello avevano impressa la lettera H. Dirò subito anche perché mi viene a mente che una informativa della Winchester che si trova in atti comunicherà che queste cartucce, quella fabbrica le ha costruite fino all’anno ‘80/’81, giacchè da quest’anno in poi ha continuato naturalmente a fabbricare cartucce calibro 22 ma non più con l’H sul fondello ma con la W che sta per Winchester, chiusa la parentesi. Le indagini vanno avanti ma non si cava un ragno dal buco, non si trova nessuno, si mettono in prigione tante persone che forse per altre ragione dovevano starci ma non per questi omicidi. Tanto che nell’84, dopo il duplice omicidio di Vicchio del Mugello il procuratore della Repubblica di Firenze incarica tre cattedratici dell’Università di Modena di ristudiare tutti gli omicidi avvenuti fino a quel momento e di non solo di descrivergli questi assassini ma altresì di spiegare che tipo di persona poteva essere l’assassino o gli assassini, perché viene posto il quesito se potessero essere di più. Questo atto peritale dell’85 si trova anche in questo processo, dico anche perchè, se ho ben capito, venne prodotto in quello precedente contro Pacciani Pietro e concluderà dicendo che a loro avviso l'assassino solo uno può essere che si tratta di un uomo, una persona di sesso maschile, destrorso, che usa non tanto bene la pistola, perchè spreca i colpi, mentre usa bene il coltello. Circa la malattia mentale dice: “non si sa ancora che malattia può essere si vedrà” e ce l'abbiamo in atti. Successivamente, l'anno successivo, però vengono uccisi altri due giovani, quelli degli Scopeti e allora gli stessi periti che avevano già svolto una precedente perizia, vengono nuovamente chiamati, nonostante che in quest'ultimo delitto vi fosse, come in quasi tutti, la perizia che viene fatta al momento, nel caso dal solito professor Maurri e la relativa equipe i cui nomi io onestamente non ricordo. C'è quest'atto peritale del quale parleremo più in là. Si svolgono queste indagini e all'esito di queste indagini viene rinviato al giudizio della Corte di Assise di Firenze, Pacciani Pietro. Tutto ciò, ripeto di nuovo, lo deduco da quanto riesco a leggere in questa sentenza perché noi in questo processo non abbiamo di certo gli atti di quelli del Sig. Pacciani Pietro che viene processato e condannato all'ergastolo. In sede di impugnazione il Pacciani viene assolto, con formula ampia, confermando dalla parte della Corte di Assise di Appello l'assoluzione che già aveva pronunziato la Corte d'Assise di Firenze, circa il duplice omicidio del '68, nel quale morirono una signora che si chiamava Locci e un certo Lo Bianco, poi le motivazioni di questa assoluzione non le conosco non avendo mai letto quella sentenza. Io ho letto solo quella della Cassazione che ha annullato la sentenza della Corte d'Appello di Firenze.
Le cose stavano così e si stava già mettendo sui binari il processo Pacciani per il giudizio di rinvio allorquando il Pacciani passava ad altra e forse migliore vita; se migliore non lo so, ad altra è certo. Per cui il processo finiva negli archivi degli uffici giudiziali di Firenze. Incominciando da qui, sta di fatto, che la Corte d'Assise di Firenze, sembra che abbia scritto, lo deduco da una nostra sentenza, ma è certo perchè ne parlano anche i difensori, che abbia scritto che, soprattutto facendo riferimento all'ultimo duplice omicidio, quello degli Scopeti, che appariva indispensabile che le indagini proseguissero e riprendessero, visto che, ad avviso della Corte di Assise di Firenze, era difficile che una sola persona, in quel caso il Pacciani, potesse da solo, aver commesso quegli omicidi, almeno quelli. Dirò, e apro e chiudo subito una parentesi, che nella realtà, questa idea è ripresa, verrà ripresa, nella famosa perizia alla quale alludevo del professor De Fazio & C. Il quale infatti, il professor Luberto in particolare, racconterà, sentito in questo processo, che quando dovettero ricostruire gli omicidi degli Scopeti, testualmente, dovettero far quadrare il cerchio, perchè non gli veniva bene spiegare come è possibile che uno vada da una parte della tenda, spari, dalla tenda esce una persona, lo rincorre, lo uccide e poi torna indietro per uccidere l'altra persona che non si sa se sia morta. Perciò abbiamo dovuto fare questa ricostruzione, dopodiché risponderà al requisito della presenza di due persone come ha risposto e come vedremo. Dice così la Corte d'Assise e allora si da atto in sentenza che riprendono queste indagini, per vedere se davvero questi omicidi possono essere stati commessi da una sola persona o da più persone. Prima di proseguire però è opportuno dire qualche parola su questi omicidi, qualche parola perchè poi ciò che interesserà particolarmente verrà sottolineato man mano, è verrà detto comunque dai difensori e in Camera di Consiglio. Avete notato, tutti, che la contestazione inizia con l'ultimo dei duplici omicidi, con quello degli Scopeti, e su ciò la Corte d'Assise segue il Pubblico Ministero e questo probabilmente non è fatto a caso, evidentemente nella mente del Pubblico accusatore vi è l'idea di avere un abbondante materiale probatorio, un pò più abbondante per quanto attiene i delitti degli Scopeti e forse leggermente di meno, per quanto attiene gli altri delitti.
Segue...

4 commenti:

mike ha detto...

Ciao Flanz

Toglimi una curiosita', ma hai trascritto l'udienza dalle registrazioni tu personalmente ?
Nel caso complimentoni davvero, un lavorone mica da ridere...

ciao

Flanz ha detto...

Ciao,
si, un gran lavoro, ma uso un paio di trucchetti per velocizzare la cosa.

La trascrizione ad ogni modo, a mio avviso, è davvero molto
interessante per capire come sia stata trattata la vicenda dagli
inquirenti.
Ciao e grazie.
Flanz

mike ha detto...

Io mi sono ascoltato tutti e due i processi disponibili, e mi sono trascritto solo alcune parti che mi interessavano, ma mi e' bastato per capire che razza di lavoro ti sei caricato sulle spalle qualora dovessi proseguire con tutte le udienze.
Comunque hai assolutamente ragione, e' un materiale fondamentale, e se vai fino in fondo non puoi che avere la mia profonda gratitudine :-))

ciao

p.s Pura curiosita' informatica, i trucchetti non riguardano convertitori voce-testo, vero? Nel caso esiste roba che funziona?

Flanz ha detto...

Questo processo mi pare interessante, quello a Calamandrei mi pare una farsa e non credo lo trascriverò, vedremo. Attendo con ansia la digitalizzazione del processo a Pacciani...

No i convertitori voce/testo funzionano poco bene e sono decisamente lenti, diciamo che uso un misto di stenografia ed un paio di funzioni di word.
Ciao
Flanz